A cavallo tra fantasia, tradizioni popolari ed educazione alla natura, nella regione meridionale dell'Austria sono state ricreate atmosfere magiche, attrazioni turistiche che ruotano intorno a draghi e fate, re, streghe, nani e tutto il vasto campionario di personaggi fantastici.
Il viaggio nel mondo delle favole, nella meravigliosa Carinzia, può iniziare dal pacifico Parco dei nani nella Valle di Gurk, dove convivono nani e gnomi. Lungo il sentiero sono disseminate circa mille statuette di omini barbuti e sono state previste aree attrezzate per riposarsi e disegnare, dove non di rado è possibile imbattersi in un cantastorie.
A pochi chilometri da questa oasi immersa nel verde, nella regione del Gurktaler, nel parco tematico dal nome Il regno del Re dei Boschi, con divertenti figure intagliate nel legno, rivive il mito del Re dei boschi. C'era una volta (la storia di questo coraggioso monarca non poteva iniziare diversamente) un grande re che dimorava sui pascoli di Hochrindl. La vita nel suo regno scorreva placida e tranquilla finché i sui sudditi non vennero minacciati da Stumpelbein, una strega potente e malvagia. Come ogni favola che si rispetti, però, il lieto fine è assicurato: grazie all’aiuto degli spiriti dell’aria e degli alberi, e quelli dell’acqua e della medicina il re riuscì a sconfiggere la strega e salvare il suo bosco.
Con un battito d'ali si raggiungono i dintorni di Trebesing e Il percorso delle fiabe, itinerario lungo il quale piccoli trattori delle favole, i Taca-Tuca, trasportano i visitatori fino alle soglie di un percorso di circa tre chilometri di passeggiate, tra aree attrezzate, pony e fatine, fino all'Orrido del Drago, dirupo sul quale è stato costruito il Ponte del Drago, che con i suoi 175 metri di campata è il più lungo ponte sospeso delle Alpi.
Le creature fantastiche con il tempo hanno abbandonato i boschi per trasferirsi in città. A Friesach, nel nord della regione, per la gioia dei più grandi è stato allestito il Museo virtuale dei Miti. In un vecchio magazzino, effetti sonori e strumenti tecnologici, conducono i visistatori lungo una mostra virtuale Sulle tracce dell’Unicorno. Le animazioni ripropongono le gesta di Mago Merlino e di re Artù e ci conducono all'interno del Bosco incantato, fino alle Pietre parlanti e al Labirinto della vita.
Nell'austera Klagenfurt (la capitale della Carinzia), invece, l'ignaro turista può correre il rischio di imbattersi nel pericoloso Lindwurm, sigillo ed emblema della città, essere leggendario che infestava gli acquitrini che un tempo coprivano la regione compresa tra il fiume Drava e il lago Wörth. Per molti anni il mostro fu responsabile della misteriosa scomparsa di uomini o bestie fino a quando il duca Karast, che regnava su queste terre, non ordinò ai servi e ai suoi valorosi guerrieri di cacciare il mostro "con l'astuzia o con il coraggio".
Proprio con l'astuzia gli uomini ebbero la meglio sul Lindwurm: allettati dalla ricompensa della libertà e di immense ricchezze, i servi di Karast legarono un toro a una catena fissata a un uncino. Quando il mostro, un verme alato coperto di squame, emerse dalla palude e cercò di inghiottire l'esca, l'uncino gli si piantò nel palato. Così immobilizzato venne ucciso dagli uomini armati di mazze dentate. Sul luogo dello scontro venne edificato un castello e intorno alle sue mura sorse un piccolo villaggio, primo nucleo della città.
L'atmosfera magica di Klagenfurt non si esaurisce certo qui. A pochi passi dalla fontana che celebra la vittoria sul Lindwurm, un'altra fontana è stata eretta in ricordo dell'Omino del Wörthersee, leggenda legata alla nascita dell'omonimo lago nei pressi della città e al profondo spirito cattolico degli abitanti della regione. Dove si trovano ora le chiare acque del lago una volta sorgeva una città. In una lontana vigilia di Pasqua, gli abitanti della valle, divenuti con il tempo boriosi e dissoluti, al pentimento preferirono organizzare un gran ballo. Accadde che in mezzo a loro si trovò un uomo minuto dai capelli e dalla barba grigia. L'uomo cercò di convincere gli abitanti ad abbandonare i festeggiamenti ricevendo come risposta risa di scherno e maggiori schiamazzi. Prima dello scoccare della mezzanotte, l'anziano omino, recando con sé una botticella, tornò nella sala e cercò nuovamente di far cessare l'empio ballo. Quando anche questo tentativò fallì, passò alle minacce: "aprirò il rubinetto della botticella e su di voi caleranno la morte e la rovina!" Allo scoccare della mezzanotte tutte le luci si spensero, le mura iniziarono a tremare. L'omino era sparito, al suo posto era rimasta la botticella dalla quale sgorgò acqua fino a quando anche il più alto campanile venne ricoperto.
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