Sono passati dieci anni dall'ascesa dell'Impero e da quell'ordine generale 66 per il quale i cloni hanno decimato i cavalieri Jedi.
Come molti ex Jedi Obi-Wan Kenobi (Ewan McGregor) si nasconde cercando di passare inosservato.
Ma l'Impero non si è dimenticato degli Jedi. Ha istituito un corpo, gli Inquisitori, in parte composto da ex Jedi passati al lato oscuro, per dar loro la caccia. Una in particola, Reva (Moses Ingram), ha una vera e propria fissazione proprio per Obi-Wan. Li abbiamo visti in Star Wars Rebels, ma non è necessario aver visto la serie perché i personaggi vengono reintrodotti facilmente in poche battute.
Come sappiamo dal finale di La Vendetta dei Sith, riepilogato nell'antefatto del primo episodio, Kenobi ha una missione, oltre a quella di sopravvivere alla caccia degli imperiali: vegliare sul piccolo Luke Skywalker (Grant Feely), cresciuto dagli zii materni, Owen e Beru Lars (Joel Edgerton e Bonnie Piesse).
Ma il passare del tempo ha reso timoroso l'ex generale. La necessità di rimanere sotto traccia mal si bilancia con l'impeto di intervenire contro le ingiustizie. Questo li mette a rischio di farsi notare.
Questo gli Inquisitori lo sanno bene, sintezzandolo con il motto: i Jedi si danno la caccia da soli
.
Consapevole di questo, Ben vorrebbe rimanere nascosto, nell'attesa di poter addestrare Luke a tempo debito, cercanodia di vincere la resistenza di un riluttante Owen. Ma non tutti i piani riescono e, con grande riluttanza, si troverà trascinato in una missione che gli farà correre il rischio di essere notato.
L'approccio di Deborah Chow, showrunner e regista degli episodi di Obi-Wan Kenobi, si distacca leggermente da quello di Dave Filoni e Jon Favreau visto in The Mandalorian e The Book of Boba Fett. D'altra parte si muove in un terreno minato: la linea dei personaggi principali della saga, dei quali conosciamo già il futuro.
Ma questo non toglie voglia di seguire l'evoluzione della serie. In linea generale, sappiamo che i personaggi principali di una storia, non corrono veri rischi (a meno che lo scrittore non sia George R.R. Martin…). La cosa interessante in questi casi è confrontare le azioni, i loro gesti e comportamenti, con quelli visti nei racconti sulle loro gesta future.
Vedere il piccolo Luke giocare a fare il pilota stellare, ha quindi il senso di un tassello messo al suo posto, così come i comportamenti di Kenobi e Owen.
Ci sono in realtà altri tasselli da confrontare, già in questi due primi episodi, riguardanti la missione di Obi-Wan, ma non è il caso di approfondire oltre, pena anticipare troppo l'orizzonte di una serie che è ben più ampio di quanto lasciato intendere.
L'esordio promette bene, per cui possiamo attendere fiduciosi gli episodi successivi.
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