Un rapitore seriale terrorizza Denver. Lo chiamano "Il Rapace" e sembra invisibile. Bambini e pre-adolescenti spariscono come inghiottiti dal nulla.
Quando accade a Finney il ragazzo si ritrova in una cella buia di un sotterraneo, nella quale un telefono appeso al muro, staccato da anni da qualsiasi linea, comincia a suonare.
Le precedenti vittime, dall'oltretomba, vogliono comunicare con lui, per dargli la possibilità di fuggire prima di fare la stessa fine degli altri ragazzi.
Con Black Phone, Scott Derrickson torna dopo Doctor Strange nella comfort zone dell'horror stile Blumhouse. Una dimensione più piccola, con set ridotti all'osso, effetti ridotti all'essenziale, nella quale il regista ha un vero controllo rispetto alla gestione manageriale delle mega produzioni.
Il racconto omonimo di Joe Hill viene ampliato con nuove situazioni e personaggi, ma la sceneggiatura rimane centrata sul dualismo tra Finney e il suo carceriere. Un duello psicologico nel quale il giovane avrà degli alleati. Sia il film che il racconto sono una storia di fantasmi e di sovrannaturale, lontana da giochi splatter di bassa lega. Fantasmi che, da par loro, fanno paura solo perché non hanno un modo di comunicare che non ci trasmetta una iniziale inquietudine.
Allo stesso tempo Black Phone è una storia di crescita, di passaggio all'età adulta, mediante un cruento rito di iniziazione.
Anche in questo caso ritorna il tema degli alleati. A differenza di alcuni riti tribali, questa iniziazione, sia pur violenta e rischiosa, verrà affrontata con alleati, dai quali Finney impara il valore della collaborazione.
Ethan Hawke, perennemente mascherato, recita con occhi, corpo e sottili modulazioni della voce. Da tenere sott'occhio per il futuro è Mason Thames, interprete del giovane Finney, mentre Madeleine McGraw, nel ruolo di sua sorella Gwen, è ormai un talento acclarato, nonostante la giovane età.
Come spesso capita nelle storie di adolescenti, gli adulti sono presenze quasi superflue, fatta eccezione per il cattivo principale. Sono stupidi, come i poliziotti che brancolano nel buio, o il fratello cocainomane del Rapace; oppure sono segnati dalla vita e incapace di reagire, come il padre violento e alcolizzato di Finney e Gwen. Non ne escono bene, e i ragazzi sanno che non potranno contare su di loro per uscire dai guai.
Black Phone è solo apparentemente un film "piccolo". Come tutte le buone storie si basa su una buona idea ed elementi semplici, ma bene assemblati.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID