1979 e la televisione in bianco e nero trasmette la predica di un pastore che mette in guardia il suo gregge sulla degenerazione della società moderna, dove il sesso è ormai merce di scambio. Le sue parole si perdono nel sottofondo del ronzio delle mosche in una torrida estate texana, nella fattoria di una coppia di anziani in qualcosa di terribile è successo durante la notte. Solo ventiquattrore prima avevano affittato una casa nella tenuta una troupe formata da tre attori, Maxine, Jackson e Bobby-Lynne, il produttore Wayne, il regista RJ e la sua ragazza Lorraine. Il film è un porno e le riprese iniziano però senza avvertire il proprietario Horward che si dimostra subito ostile verso di loro e sua moglie Pearl, che rivela una particolare fascinazione verso la bellissima e disinibita Maxine.
Grazie alla distribuzione di Midnight Factory arriva sul grande schermo anche in Italia X: A Sexy Horror Story, il film prodotto dalla A24, il cui marchio di fabbrica è quello di fare horror a basso budget ma ad alto grado di ricercatezza. Sono di questa casa di distribuzione che prende il nome dall’autostrada A24 Roma-Teramo, titoli come Moonlight, Il sacrificio del cervo sacro, The Lighthouse, tanto per citarne alcuni, oltre ad aver lanciato la carriera di registi come Ari Aster e Robert Eggers. La proposta è quella di horror d’autore, dove lo spettatore deve essere sì spaventato ma il film deve avere anche qualcosa da dire.
Nel caso di X: A Sexy Horror Story gli elementi ci sono decisamente tutti. Ti West (The House of the Devil, Cabin Fever 2 – Il contagio, The Innkeepers), regista e sceneggiatore, scrive uno script che da una parte riprende il più classico stilema dell’horror, ispirandosi all’infinito filone che nasce con Non aprite quella porta, avendo ben presente lo schema generale e divertendosi a ribaltarlo a suo piacimento. Dall’atro ci mette dentro un discorso più ampio per parlare di sessualità e di vecchiaia, di moralità e del rapporto tra uomo e donna. La scelta di usare Mia Goth sia per la parte della giovane sexy che per la vecchia repellente è un’evidente dichiarazioni d’intenti non troppo sottile, su che cosa faccia l’età.
Su entrambi i fronti X: A Sexy Horror Story è un prodotto che non sfiora mai la genialità ma che risulta essere più che interessante. Ci sono diversi momenti in cui West dimostra di saperci fare come regista divertendosi con il montaggio e con il formato, ma soprattutto dimostrando di essere una spanna sopra al solito horror, basato tutto sulla paura del mostro che salta fuori dal buio. Stessa cosa dicasi per ciò che riguarda il messaggio del film, dove scelte interessanti (la reazione di RJ quando la sua ragazza dice di voler partecipare al porno), si intervallano ad altre non proprio riuscite, mi riferisco all’ultima sequenza del predicatore.
X: A Sexy Horror Story come tutti i prodotti della A24 è senza dubbio un horror molto al di sopra della media, pensato per i cinefili quanto per gli amanti dello slasher, che comunque hanno la loro bella dose di sangue.
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