Premessa doverosa: ho visto poco e niente delle serie pregresse di Dragon Ball, il manga e anime ideato da Akira Toriyama, di grande successo mondiale sin da quando apparve nel 1985 sulla rivista Weekly Shōnen Jump. Conosco i nomi di un paio di personaggi (Goku e Piccolo), e so che – come Starzinger di Leiji Matsumoto e altri manga e anime – trae ispirazione a Il viaggio in Occidente, che è più o meno come come dire Il viaggio dell'Eroe della cultura asiatica, con le dovute differenze dell'essere il primo un romanzo, il secondo un saggio.
Ma se arrivare in corsa dopo fumetti, serie anime, e 20 lungometraggi potrebbe essere spiazzante, nella prima mezz'ora di Dragon Ball: Super Hero il regista Tetsuro Kodama e soprattutto lo stesso Torayama alla sceneggiatura, mi vengono in aiuto, cercando di spiegare gli antefatti di questo specifico episodio delle saga.
Immaginando tutto il pregresso come un'antefatto, mettendomi nella forma mentis che si possa trattare di un prequel da recuperare (lo so da me che non è così, ma concedetemelo per la mia sanità mentale), scopro che in questo mondo narrativo c'è stata una guerra tra dei super esseri, chiamati Super Sayan, e una organizzazione che voleva il dominio globale chiamata Red Ribbon (da qui in poi RR), o anche Fiocco Rosso.
I RR hanno perso, ma non sono stati debellati. Meditano vendetta e il loro capo assolda un super scienziato il Dr. Edo, nipote di uno scienziato che aveva lavorato per il RR in passato, il Dr. Gelo.
Costui però viene ingannato, convinto che i Super Sayan siano i cattivi che "vogliono dominare il mondo", e costruisce due potenti cyborg, Gamma 1 e Gamma 2, per essere i super eroi che lo salveranno. Non solo, inventa un altro mostro terribile, ma ancora incompleto, dando precise istruzioni di non liberarlo finché completo.
Le strade del RR e dei Super Sayan sono a questo punto destinate a collidere. Piccolo, personaggio dalla lunga storia che nel suo passato era un nemico ora diventato mentore di Son Gohan, il figlio di Goku, e sta cercando di addestrarlo all'uso dei suoi poteri. Costui ha una figlioletta di tre anni, piccola e terribile, Pan, affezionata a Piccolo.
A costoro si accoderanno vari altri personaggi, sayan, umani e altro ancora, mentre da qualche parte nel multiverso, per un motivo che forse neanche loro sanno, Goku e Vegeta se le danno di santa ragione.
Finiti gli spiegoni, finite le presentazioni, parte l'azione e sono botte. Senza soluzione di continuità. Una escalation sempre più grande. Prima ovviamente tra Gamma 1 & 2 e i Sayan. Ma come sa chi conosce i super eroi, dopo il momento in cui gli eroi si picchiano perché ingannati dal vero nemico, arriva quello in cui si alleano contro la vera minaccia. In questo caso, se ben vi ricordate, c'era un mostro "assolutamente" da non svegliare. Facile prevedere che personaggi principali, eroi e comprimari, dovranno unire le forze per la salvezza del loro mondo.
Quali novità presenta Dragon Ball: Super Hero rispetto al franchise a cui appartiene? Come elementi narrativi, la strizzata d'occhio al concetto di supereroe, che da un decennio al cinema, sia pure con alterni risultati, attira pubblico. Con questo si spiega come molta attenzione ci sia nel dare un minimo di introduzione ai neofiti, magari attirati casualmente dalla scritta Super Hero nel manifesto del multisala.
Ma ci sono anche i fan della saga a cui dare una continuazione dell'arco dei personaggi noti. Pertanto non mancano i fan service che solo loro possono capire fino in fondo. C'è molta ironia, molti inside joke, non solo interni alla saga, ma anche alla storia del manga e dell'anime, con una quasi esplicita citazione dei Cyborg 009 di Shōtarō Ishinomori mista a Kyashan di Tatsuo Yoshida.
Tutte intenzioni che frenano il risultato finale. Intanto perché gli elementi consolidati sono così stancamente inseriti da risultare stereotipati. Poi perché la narrazione è fìacca e stanca, con un terzo atto inutilmente dilatato per superare l'ora e mezza che poteva tranquillamente essere accorciato.
L'unico vero elemento di novità nella saga è tecnico, con l'introduzione per la prima volta della CGI. Un po' poco per gridare al miracolo.
Non credo sia il miglior modo per entrare in questa saga, che mi riprometto di riscoprire, tempo permettendo, sin dalle sue origini. Non so ancora se sia l'episodio peggiore, ma di certo non sembra uno dei più brillanti.
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