Il 28 ottobre, primo giorno di Lucca Comics & Games 2022, si è tenuto un incontro con J.M. Miro, scrittore canadese autore del fantasy Oscuri Talenti (Ordinary Monsters), con la moderazione di Licia Troisi.
Oscuri Talenti è un romanzo fantasy ambientato nell'Ottocento, con alcune parti nell'Inghilterra vittoriana, altre in Scozia e altre ancora in Giappone: ci sono dei ragazzi che nascono con dei poteri particolari. Essi vengono ricercati da un istituto che vuole raccoglierli e aiutare a gestire i loro poteri. O almeno è quello che sembra…
Oscuri talenti, il romanzo di J.M. Miro arriva in Italia
Inghilterra, 1882. Nei vicoli bui della Londra vittoriana, e poi nelle aule di un castello scozzese, un manipolo di ragazzi dotati di arcani poteri: chi arde, chi guarisce prodigiosamente, chi è pura forza compressa. I loro talenti sono troppo preziosi per passare inosservati, per non essere sfruttati. Ed è per questo che a braccarli c’è un uomo misterioso, un uomo di fumo, con i suoi complici oscuri.
LeggiDurante l'incontro, J.M. Miro ha letto una prima parte del suo romanzo in lingua originale, mentre Licia Troisi si è occupata di leggere l'equivalente parte nella versione italiana, edita di Bompiani.
Miro ha già scritto altri libri primo di Oscuri Talenti, ma non di genere fantasy, e la prima domanda che gli è stata posta è stata: perché ha scelto proprio questo genere?
A volte è il genere che sceglie te
, ha affermato Miro. Sono cresciuto in un periodo senza internet, ero solo, e allora mi sono rifugiato nei libri fantasy, e ho capito che volevo scrivere prima o poi un romanzo del genere. Ma mi ci è voluto molto tempo per tornare a quel bambino amante del fantasy. Ho scritto prima altri romanzi, ma poi sono riuscita a tornare lì.
Come mai la scelta di un'ambientazione vittoriana?
, ha chiesto la Troisi.
C'è una risposta breve e una risposta lunga… Quella breve è che è un'ambientazione che l'autore conosceva bene, non aveva necessità di fare molta ricerca. La risposta lunga è che si tratta di un romanzo dove ci sono ragazzi, con particolari talenti e abilità. Quando ero il ragazzino di dodici anni, da solo, i libri mi hanno salvato. Ho pensato che l'epoca vittoriana fosse una delle epoche più brutte per dei bambini, un momento in cui venivano maltrattati, c'era il lavoro minorile, c'erano orfani… bambini dal salvare, insomma.
La Troisi ha puntualizzato i temi sociali del romanzo, tra cui il razzismo, l'infanzia violata, tanto nel Regno Unito, negli Stati Uniti e nel Giappone, che sono le diverse ambientazioni del romanzo.
Tante volte le persone sono abituate a conoscere il XIX secolo in modo "pop" dai film,
ha affermato Miro, che ha voluto mettere in parallelo culture diverse, mostrando come nello stesso periodo c'erano i cow-boy in America e gli shogun in Giappone. Una bambina giapponese, un polacco, un bambino del sud degli stati uniti, bambini inglesi… calati in una realtà in cui non ci sono solo lati negativi, ma anche valori importanti come la famiglia.
Il titolo italiano è Oscuri Talenti: questi talenti sono una benedizione e una maledizione. Per esempio il ragazzo mulatto che si ritrova nel sud degli Stati Uniti a fine ottocento, un periodo pieno di razzismo, ha la possibilità di guarire, ma senza che abbia controllo su di essa; la bambina vittoriana ha il dono dell'invisibilità. Nella sfortuna, questi ragazzi trovano comunque una fortuna, come l'autore da piccolo è riuscito a trovare la sua strada leggendo e scrivendo libri. Comunque questa ricerca del mio io bambino l'ho provata non solo nella scrittura, ma anche e soprattutto avendo figli.
Il titolo originale inglese del romanzo è invece Ordinary Monsters: cosa sono per l'autore i "mostri"?
Tutto ciò è ordinario e non sembra un mostro spesso lo è, e viceversa ciò che sembra un mostro spesso non lo è
, risponde l'autore. I buoni non sono solo buoni e i cattivi non sono solo cattivi.
La Trosi ha chiesto riguardo le fonti di ispirazione di Oscuri Talenti, e se gli X-Men hanno giocato un ruolo nella scelta del tema.
Beh, sono cresciuto leggendo fumetti, anche se ero più interessato a Spider Man rispetto che agli X-Men,
racconta Miro. Le idee per un romanzo vengono nei momenti più impensati della vita. Mi ricordo che stavo riportando i ragazzi a casa da ginnastica quando mi è venuta l'idea di questi ragazzi con poteri nell'era vittoriana, sono tornato a casa e ne ho parlato con mia moglie, che è anche lei scrittrice, e lei mi ha detto: stop, mettiti a scrivere. E bisogna sempre obbedire alle mogli..
Nel romanzo ci sono molti salti temporali e spaziali, in una trama complessa, e Miro racconta la sua esperienza nella creazione di questa trama, prima tramite diagrammi enormi che capiva solo lui. Poi ha provato altri metodi, utilizzando per esempio le pedine della scacchiera per costruire gli scontri, oppure cartellini con le idee sopra… sto ancora lavorando per trovare il metodo giusto, ma non l'ho ancora trovato
.
Cosa ci dobbiamo aspettare dal seguito e di quanti libri consterà la saga?
, ha chiesto per concludere la Troisi. Su questo argomento l'autore, stremato da un lungo viaggio per arrivare in Italia, non ci ha dato molta soddisfazione, affermando soltanto che Oscuri Talenti sarà una trilogia e che sta già scrivendo il secondo volume.
Trovate qui di seguito la breve intervista esclusiva che Miro ci ha comunque concesso subito dopo l'incontro.
Nel suo romanzo emerge secondo me emerge un tema, che è quello del potere e della responsabilità. Secondo lei, in questi ragazzi che stanno imparando a essere responsabili, con quale percorso arriveranno alla piena consapevolezza del proprio potere? Sarà ancora un percorso lungo?
Grazie, è una bella domanda, da lettore molto perspicace. È ovvio che quando parliamo di ragazzi che affrontano nuove esperienze, è una metafora per parlare anche del percorso di crescita per diventare adulti. Hai colto in pieno che ci sarà questo tema del passaggio dall'innocenza alla maturità. Tutti questi ragazzi dovranno capire quale è il proprio vero potere e come usarlo. Per alcuni questo significa responsabilità, per altri invece no… Ovviamente non posso dire molto di più per non fare spoiler.
Nel rapporto coi personaggi quando scrive, dopo averli delineati e piazzati, sente a volte che essi cominciano ad agire per conto proprio?
Il processo di scrivere un libro è spesso una scoperta attiva, talvolta scrivendo bisogna fidarsi della storia che si scrive più che di noi stessi. Non ho mai avuto una vera e propria esperienza con personaggi che prendono vita e vanno completamente per conto loro, ma sicuramente nel processo di scrittura alcuni personaggi si rivelano una sorpresa. Per esempio il personaggio di Ribs non ha mai fatto qualcosa che mi aspettavo: non rispondeva come io mi aspettavo sulla pagina, ecco. Tuttavia è sempre stata una parte di me e non ho mai avuto la sensazione che si muovesse del tutto di sua volontà.
Il ruolo degli adulti: spesso in questi romanzi gli adulti sono figure di sfondo, invece Oscuri Talenti ha due mentori fondamentali. Quanto è importante in un romanzo di formazione costruire delle figure forti di riferimento?
Prima di tutto, non credo che il mio romanzo sia un young adult, anche se spesso viene definito così. Non l'ho scritto in maniera diversa da altri miei romanzi, o come Hunger Games. La cosa importante in questa storia di avere anche personaggi adulti è dimostrare che anche essi hanno bisogno di essere salvati almeno quanto i ragazzi. Alice Quicke ha bisogno di essere salvata quanto Charlie e Marlowe. Non vuole che in questo romanzo ci sia soltanto un passaggio di crescita, bensì questa è la vita intera.
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