L'edizione 2022 di Lucca Comics & Games è all'insegna del fantastico e in gran parte influenzata dall'opera Tolkieniana. Due dei numerosi ospiti d'onore, infatti, sono Chris Riddel, prolifico e pluripremiato illustratore per ragazzi e vignettista per l'Observer, e Ted Nasmith, celebre e influente illustratore della Terra di Mezzo nonché de Le cronache del ghiaccio e del fuoco e molto altro.
Abbiamo incontrato i due artisti durante dei Press Cafè, un'occasione per i giornalisti di porre anche domande e curiosità sul loro lavoro.
Chris Riddel
L'incontro con Chris Riddel si è svolto in una stanzetta molto suggestiva, dove tutti i giornalisti erano seduti realmente intorno al tavolo insieme all'autore, che ha risposto alle domande con umiltà e grandissima competenza, nonché con quell'elegante umorismo british che lo contraddistingue. Se aggiungiamo la natura dell'evento, Press Cafè, appunto, con vassoi di bignè, pizzette, tè e caffè, è stato veramente come conversare amabilmente in un salotto inglese.
Le vignette e la sensibilità artistica
L'autore è particolarmente legato alla narrativa dell'infanzia e fantastica e ha iniziato ad amare il genere quando ha letto Lo Hobbit. Ora è uno dei più creditati illustratori, tra le molte altre cose, delle opere del Professore di Oxford ed è convintissimo che l’opera di Tolkien sia riassumibile come una grande favola dei tempi moderni, ancora attuale sotto molti aspetti.
Siccome per l'Observer disegna vignette umoristiche, talvolta piuttosto graffianti ma senza mai scadere nel cattivo gusto, tende a utilizzare il filtro della fantasia dei libri per bambini per raccontare la realtà. Infatti porta sempre con sé un blocco da disegno, che di giorno in giorno riempie con una vignetta.
Ma non si occupa solo di vignette e illustrazioni su commissione. Lui ama anche lavorare su personaggi propri e scoprire pian piano la storia che potrebbe raccontare su di loro.
Cento abbracci per sentirsi più vicini
Una delle opere più delicate e apprezzate dai lettori è Cento abbracci, che in inglese risulta una piacevole assonanza: Hundred Hugs. Sono cento disegni che rappresentano altrettanti abbracci diversi, senza dialoghi né didascalie. Il libro ha colpito molto perché poco dopo la pubblicazione è scoppiata anche la pandemia che ha chiuso tutti in casa per mesi, perciò si è rivelato un sostegno morale non indifferente in un periodo di gran solitudine per molte persone.
Tra emozione e un po’ di soggezione, prossimamente con Il piccolo principe
Qualche tempo fa realizzava delle illustrazioni live in una libreria mentre dei poeti declamavano i propri versi. Un attore tedesco gli ha proposto di collaborare allo stesso modo: illustrare in diretta la sua performance a tema Piccolo principe. Lui ha accettato e in soli tre spettacoli a Londra ha realizzato cinquanta disegni. All'epoca non conosceva la storia, ma vivendola in quel modo se ne è appassionato perdutamente. Così quando più avanti l'editore gli ha chiesto quale libro gli sarebbe piaciuto illustrare, lui ha risposto senza alcun dubbio: Il piccolo principe! Riconosce che i disegni originali di Antoine de Saint-Exupéry e la storia sono così noti e amati in Francia da augurarsi che il proprio lavoro venga apprezzato anche lì, così da non venire bandito in quel Paese. Così ha trovato l'escamotage di inserire una terza persona per aggiungere un tocco personale e rendere il tutto più originale. Sicuramente vi terremo aggiornati riguardo la pubblicazione di questo volume quando arriverà in Italia.
La collaborazione con Neil Gaiman
Nel 2015 l'arte di Riddel si è messa al servizio anche dello scrittore Neil Gaiman ne La regina nel bosco, una raccolta di fiabe classiche rivisitate alla maniera dell'autore britannico, lanciando un messaggio di inclusività genuino e probabilmente avanguardistico. In una scena ispirata a La bella addormentata nel bosco, infatti, gli accompagnatori della regina avevano paura di avvicinarsi alla fanciulla dormiente perché percepivano un'aura di magia negativa. La regina fu l'unica che ebbe il coraggio di andare a baciarla per svegliarla. All'epoca a Riddel sembrava una bellissima immagine, qualcosa che avrebbe funzionato molto bene. Aveva a disposizione una doppia splash page e ha scelto di illustrare proprio quella scena, senza badare a cosa avrebbe pensato l'editore. Si rivelò una scelta felice, perché quell'illustrazione venne utilizzata per l'edizione successiva brossurata in copertina. Il tema all'epoca non veniva trattato come oggi, perciò è diventata un'immagine iconica.
La regina nel bosco
La rivisitazione di due famose favole a opera di Neil Gaiman e Chris Riddell.
LeggiSecondo lui è giusto che le fiabe si rinnovino nel tempo, raccontando la società attuale. Possono crescere, diventando un elemento essenziale della nostra immaginazione collettiva. Si possono incontrare elementi da favola ogni giorno, come ha raccontato sempre Gaiman in Nessun Dove.
Riconosce però che tutto questo non ci sarebbe stato senza l'ottima intuizione dello scrittore, così, umilmente, si ritiene come un maggiordomo al suo servizio, un po' come Alfred per Batman.
Noi di FantasyMagazine, invece, siamo convinti che la sua arte sia molto più che semplice servizio. Secondo il nostro direttore Emanuele Manco una parte fondamentale dell'opera passa proprio dalle sue illustrazioni e dal suo modo unico e molto ben ponderato di riassumere le parti salienti di una storia in una singola immagine, che non solo arricchisce ma completa l'opera, rendendolo del tutto un co-autore. Perciò non possiamo far altro che dire: Grazie, maestro
.
Ted Nasmith
Al fianco di Ted Nasmith era presente la nostra storica collaboratrice Chiara Codecà, nonché curatrice della mostra a lui dedicata allestita presso il Palazzo Ducale.
Ted Nasmith è stato uno dei pochi che abbia avuto un contatto, anche se indiretto, proprio con J.R.R. Tolkien in persona. Da giovane aveva scritto agli editori dell’autore, allegando un disegno e il Professore gli ha risposto con una lettera di apprezzamenti, incoraggiandolo a continuare, proprio un anno prima della propria morte.
Il rapporto con l’illustrazione digitale
Nasmith trova più soddisfacente lavorare con tecniche tradizionali, ma non è intimorito dall’arte digitale. La considera come l’avvento della fotografia quando un tempo c’era solo la pittura come mezzo di illustrazione. Lo scatto non ha sostituito i pennelli e nemmeno le tavolette grafiche sostituiranno le matite. Secondo lui le due forme di espressione potranno coesistere.
Ispirazioni ed evoluzione tecnica
Capita che per ottenere la giusta posa o espressione per certi personaggi si ispiri a persone che conosce realmente. Riesce però a risultare così credibile nell’illustrare il mondo Tolkieniano perché conosce molto bene gli scritti, li ha studiati a fondo, e avendo l’occasione di tornare spesso anche su scene già rappresentate riesce a renderle ancora migliori, grazie all’evoluzione della propria tecnica e l’esperienza maturata nel frattempo.
La locandina di Lucca Comics & Games: Hope
Ted Nasmith è l’autore della locandina della manifestazione e ci ha raccontato il processo creativo. Era importante richiamare il paesaggio e l’architettura di Lucca, ovviamente. Ha aggiunto anche parte della tradizione della città, infatti il personaggio è la riproduzione della Madonna dello Stellario, una scultura storica per la città. Nell’illustrazione appare con il volto sereno e le braccia allargate in segno di accoglienza e pace, rivolta tanto ai visitatori della manifestazione quanto a tutti coloro che nel mondo stanno soffrendo in questi tempi difficili. Le tonalità di colore, infatti, richiamano il giallo e il blu in omaggio all’Ucraina. Anziché posizionarla su una colonna come l'originale hanno optato per un albero di Ulivo, anch’esso simbolo di pace e rinascita.
C'è anche molto immaginario Tolkieniano, infatti la posa e la grazia del personaggio si collega alla regina Varda dei Valar. Il mantello si trasforma in fasce colorate simili a quelle degli aquiloni, che ricordano l'allegria del gioco, come l'atmosfera che si vive a Lucca nei giorni della manifestazione.
Libertà e fedeltà al materiale originale
Discutere sulla rappresentazione corretta o meno dell'opera di Tolkien mantiene vivo questo universo narrativo, non ci si focalizza su un immaginario ormai deciso e quindi concluso. Tolkien stesso, dice Nasmith, non amava gli sciocchi. Non apprezzava che gli si andasse a chiedere consigli su come rappresentare i personaggi, perché la risposta era: è già scritto nei libri! Tolkien stesso come scrittore traeva riferimenti dall'opera di altri e nel folklore. Anche nel suo testo di critica sulle favole tratte il tema della libertà espressiva. Secondo Nasmith, quindi, è giusto e necessario lasciare agli artisti la possibilità di riaffermare la propria indipendenza stilistica e scegliere quanto restare fedele o ispirarsi ad altro.
Stesso discorso vale per la recente serie TV di Amazon, Gli Anelli del Potere. Non si può dire che ci sia qualcosa di sbagliato in quella storia, perché Tolkien stesso era ambiguo sulla natura del Male che si espande nel cuore dei personaggi. L'importante, secondo l'artista, è raccontare la storia con intelligenza ed è curioso lui stesso di scoprire dove andrà a parare.
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere
Le prime impressioni sulla serie ispirata alle appendici de Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien.
LeggiIl Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere. L'incontro con gli showrunner
Abbiamo partecipato a una sessione di domande e risposte con gli showrunner di Gli Anelli del Potere, la gigantesca produzione di Prime Video basata sul Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien, in conclusione della prima stagione della serie. Attenzione agli spoiler!
LeggiIl cast de Gli Anelli del Potere a Lucca Comics & Games
Tre attori de Gli Anelli del Potere hanno incontrato il i visitatori di Lucca Comics & Games al teatro del Giglio tra aneddoti sul set, esperienze personali e impressioni sulla serie Amazon con grande entusiasmo sia sul palco che tra il pubblico.
LeggiEsplorando altri mondi fantastici
Illustrando Le cronache del ghiaccio e del fuoco ha avuto occasione di concentrarsi di più sui personaggi anziché sui paesaggi, e chi vi scrive può confermare la straordinaria capacità nel tratteggiare perfettamente il carattere dei protagonisti solo grazie a un’espressione o una posa, avendo osservato da vicino i bozzetti alla mostra.
Ci sono altri mondi che ha amato illustrare e sui quali tornerà, e sono le copertine della saga di Stone Harp di Mark Sebanc.
Il rapporto con la natura e i suoi luoghi
Ama camminare nella natura e negli anni, passeggiando, ha collezionato una serie di scatti che gli hanno permesso di creare una collezione di ispirazioni per le proprie opere. Ormai ha maturato una tale esperienza che non ha più bisogno di reference. Però prende spesso spunto sia dal mondo naturale, sia dall'opera di altri artisti paesaggisti come August Cappelen, è rimasto affascinato dalla sua rappresentazione degli alberi, che risultano strani, addirittura alieni e magici, che portano "altrove", con uno stile molto romantico.
Per un ritratto ancora più completo dell’artista rimandiamo al suo sito personale e a due articoli per FantasyMagazine realizzati proprio da Chiara Codecà, che considera Ted Nasmith un uomo colto ed estremamente disponibile nel raccontare la propria passione e la propria arte e ha dimostrato che il fantasy è una cosa che si può prendere seriamente, mettendoci cura, per a farla evolvere. Le sue opere vengono apprezzate da chi oggi è un giovane illustratore o aspira a diventarlo e lo guardano come punto di riferimento.
Ted Nasmith
Un ritratto dell'illustratore e musicista considerato tra i maggiori esperti di Tolkien
LeggiIntervista a Ted Nasmith
Un'intervista esclusiva con il famoso illustratore che ci racconta del suo amore per l'arte, la musica, e soprattutto il mondo fantastico di Tolkien
Leggi
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID