Sam e Tara Carpenter dopo i fatti di Woodsboro si sono trasferite a New York, ma se la sorella minore ha tutte le intenzioni di rifarsi una vita e dimenticare l’incubo di ghostface, quella maggiore pare non riuscire ad andare avanti. Dopo aver scoperto di essere la figlia di Billy Loomis, Sam sente di dover combattere il suo lato oscuro, ma i social media non l’aiutano accusandola di essere in realtà l’assassino e di aver scaricato la colpa sull’ex fidanzato che ha ucciso. Proprio durante il week-end di Halloween l’incubo cala di nuovo sulle ragazze che vengono coinvolte in spietati omicidi. A capo dell’indagine c’è il detective Bailey padre della coinquilina che divide l’appartamento con le due sorelle, e ad aiutarlo arriva anche Kirby Reed, ora agente dell’FBI ma un tempo anch’essa vittima del killer, oltre alla solita giornalista d’assalto Gale Weathers. Riusciranno Sam, Tara e gemelli Chad e Mindy Meeks a sopravvivere ancora tutti e quattro a questo nuovo serial killer?
Dopo il successo di Scream V che ha incassato nel mondo 140 milioni di dollari a fronte di un budget di soli 24 milioni, fare un sesto capitolo era praticamente obbligatorio. Se però Scream V cercava la sua ragion d’essere non nel horror ma nell’ondata di requel che hanno invaso il cinema fino a poco tempo fa, Scream VI preferisce essere meno teorico è più narrativo. La saga creata da Wes Craven aveva proprio l’intento di spiegare allo spettatore i cliché del genere mostrandogli le regole con cui molti film di questo genere funzionano e, infatti, già nel primo capitolo uno dei personaggi racconta cosa non fare per riuscire a sopravvivere al serial killer all’interno di un film horror (non fare mai sesso, non ubriacarsi, ecc). Scream V aveva portato questo discorso agli estremi, funzionando in quanto perfetto requel, con tanto di personaggi e storia presi direttamente dal capitolo iniziale, ma è possibile continuare tale gioco nei film successivi? La risposta sembra essere no.
La sceneggiatura scritta ancora una volta da James Vanderbilt e Guy Busick si ancora in Scream VI al secondo capitolo della saga (quello in cui Sidney è al College) ma la riuscita è decisamente meno efficace, prima di tutto perché Scream II non ha la stessa forza mitica del primo capitolo, e in secondo luogo perché l’attenzione viene nuovamente spostata sullo slasher. Anche in Scream VI ci sono elementi meta cinematografici che però si riducono a giochini fatti per divertire lo spettatore, come l’incipit della professoressa di cinema che risponde alle domande del maniaco al telefono come faceva Drew Barrymore, o il discorso sui vecchi personaggi della saga diventati sacrificabili. Tolto questo cosa rimane di Scream? Basta ancora solo un serial killer mascherato con un coltello da cucina? È sufficiente la curiosità di scoprire chi c’è dietro alla maschera? Forse per questo capitolo ancora sì e aiuta anche la presenza nel cast di Jenna Ortega fresca dal successo di Mercoledì, ma i requel sembrano mostrare il fianco persino prima dei sequel.
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