Dopo aver ricevuto i poteri degli dèi, la vita di Billy Batson non è poi migliorata di molto. Deve far fronte al passaggio dall'adolescenza alla maggiore età, a una difficile gestione della Famiglia Shazam, con sorelle e fratelli che stentano a trovare unità di gruppo, nonché al fatto che gli interventi come supereroe seppur efficaci, provocano disastri tali che il gruppo si è beccato il nomignolo di Philadelphi Fiasco.
A complicare tutto arrivano nientemeno che due antiche semidee greche, le figlie di Atlante, che non solo sono alla ricerca dell'asta spezzata nel primo film, ma rivorrebbero anche indietro i poteri che il mago Shazam affidò a Billy non ritenendolo degno di tale onore.
Tra dubbi, scontri distruttivi, situazioni da teen drama e gag a raffica, Billy e la sua famiglia affronterano una prova apparentemente impossibile.
Shazam! Furia degli dei capitolo della avventure di Shazam è un sequel diretto del primo film, e continua l'opera di costruzione di un mondo che, pur essendo lo stesso di Superman e Batman, sembra vivere di vita propria, con minimi contatti con le altre produzioni cinematografiche DC Comics.
David F. Sandberg torna sul mondo del personaggio, che in una sua incarnazione editoriale si è chiamato Capitan Marvel, proponendo una mitologia propria del prodotto cinematografico, con le antagoniste, le ninfe Hespera, Kalypso e Anthea, che non hanno un corrispondente fumettistico.
Zachary Levi continua a essere credibile come bambino nel corpo muscoloso e ingombrante di un uomo con superpoteri, mentre risulta appena abbozzata la difficile interazione tra i fratelli Billy e Freddy. Non per colpa degli interpreti Asher Angel e Jack Dylan Grazer, ma per una sceneggiatura che non riesce a rendere nel modo efficace il naturale distacco che la crescita ha portato nel rapporto tra fratelli, riducendolo a stereotipi. Quanto al resto della famiglia, la storia ha poco spazio per loro e il risultato complessivo fa pensare a una miniserie compressa e riassunta, più che a un lungometraggio cinematografico.
Ammirevole la serietà e la professionalità con la quale Helen Mirren recita il suo personaggio, divertita nel giocare al fare "la supercattiva".
Sul fronte visuale, la corsa all'escalation potrebbe consentire al film di correre a briglia sciolta, ma l'immaginazione mostra però limiti a causa di una scarsa rifinitura degli effetti visivi, nonché di una regia piatta e con pochi guizzi creativi.
Il film non manca di gag divertenti, che fanno ridere di gusto, pur sembrando fuori contesto, o forse proprio per quello. Sembra che, non avendo niente da perdere, sia stato tutto "buttato in caciara", ridendo per non piangere sulla tomba della vecchia non-gestione del DC Extended Universe, in attesa di vedere dove verrà portato da James Gunn. L'unica vera curiosità è capire se, nei piani delle nuova gestione, hanno senso sia la prestigiosa apparizione dell'epilogo che le due scene in mezzo e post titoli di coda.
Forse questo è l'unico motivo per andare a vedere al cinema un film che altrimenti poteva essere spostato sulle piattaforme senza rimpianti.
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