Edikit si accinge a pubblicare Hyde in time, un volume in cui Mario Gazzola, secondo quanto comunicato dall'editore, raccoglierebbe l’inedita versione del capolavoro del 1886 Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde scritto da Robert Louis Stevenson e due seguiti ideali, anch’essi inediti, firmati dal figlio e dal nipote dello scrittore scozzese. La grafica è a cura di Roberta Guardascione, con illustrazioni di Jane Mason, Walter Sickert e del misterioso Eddie.
Si tratta di un palese omaggio? Di una burla letteraria felicemente ispirata? Al lettore il compito di scoprirlo da maggio, quando il volume sarà nelle librerie, fisiche e online. Noi vi lasciamo ai contenuti diffusi dall'editore che entrano nei dettagli dell'operazione.
Il libro
(…) Ha scritto un fascio di assurde balordaggini. Per fortuna adesso ha dimenticato tutto. Lo brucerò dopo avertelo fatto vedere. Ha detto che era la sua opera migliore.
(dalla lettera di Fanny Stevenson all’amico e collaboratore William Ernest Henley sulla prima stesura de Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, 1885)
Sinossi
Una scoperta che promette di cambiare per sempre la storia della letteratura gotica e non solo, quella che Edikit annuncia in uscita nelle librerie per il prossimo maggio. Com’è noto, Stevenson aveva vergato una prima versione della vicenda del Dottor Henry Jekyll e del suo doppio malvagio Edward Hyde, che poi diede alle fiamme dopo un diverbio con la moglie Fanny. Di quella versione è stata rinvenuta una copia inviata dalla stessa Fanny al poeta William Henley, amico e collaboratore di Stevenson, come ci rivela la missiva riprodotta qui sopra e nell’introduzione del libro a cura di Mario Gazzola. Henley trasgredì all’ordine della moglie di Stevenson di bruciarla dopo la lettura, regalandoci così la possibilità di riscoprirla.
I contenuti del volume
L’originale stesura del capolavoro di Stevenson però non è l’unica sorpresa che ci riserva l’autore milanese. Hyde in Time, infatti, è una silloge composta da anche altri due romanzi brevi: Il lupo di Whitechapel, a firma del figliastro e a sua volta collaboratore di Stevenson, Samuel Lloyd Osbourne (1868-1947), e Hyde in time, del nipote Samuel Osbourne II, oscuro personaggio di cui nessuno aveva mai saputo di una produzione letteraria.
Nelle note del curatore interposte fra un manoscritto e l’altro anche alcune tracce su come Gazzola è riuscito a disseppelire le tre gemme letterarie perdute, a propria volta un’avventura letteraria ai confini del crime.
Molti gli interrogativi letterari aperti da Hyde in Time, una sola certezza: la storia del fantastico non sarà più quella che credevamo.
L'editore
Edikit, casa editrice bresciana nata da un’esperienza decennale e internazionale nell’editoria musicale, è impegnata nella promozione di scrittori emergenti. La sua missione è quella di divenire un punto di riferimento per gli scrittori esordienti, seguendoli passo per passo nel loro lavoro creativo.
I curatori
Mario Gazzola. Lo scopritore dei manoscritti perduti della Stevenson family è nato nel 1964 nella palude padana. Scrive di musica su numerose testate, stampa radio e web, intervista musicisti e scatta foto live ai concerti.
Debutta in narrativa nel 2007 con un racconto su Robot e arriva al romanzo nel 2009 con Rave di Morte (Mursia). Seguono racconti su NeXT, Delos Books, Carmilla, fino all'antologia ebook Crepe Nella Realtà (Alea, 2012), su cui balena la prima versione di Situation Tragedy, ora in uscita in versione illustrata da Roberta Guardascione. Vince il premio Vegetti nel 2019 col saggio FantaRock (Arcana, 2018) cofirmato con Ernesto Assante, cui segue l'antologia S.O.S. – Soniche Oblique Strategie (Arcana, 2019), con racconti di Arona, Assante, Cappi, De Matteo, Kremo, Marsico, Salvatori insieme allo stesso Gazzola.
È finalista ai premi Hypnos 2020 e Torre Crawford 2021 figurando sulle rispettive antologie. Dal 2019 al ‘22 collabora al programma Wonderland (Rai 4) con la rubrica Sound Invaders e intercetta le frequenze visive di Roberta, con cui si moltiplicano i progetti: un videoclip musicale animato per i Mugshots, il romanzo Buio in Scena con la copertina di Roberta e la sua versione drammaturgica da lei illustrata (Posthuman Edizioni, 2022).
Vince il Festival Premio Torre Crawford 2022 con il racconto La Bambola di Scena, ospitato nella relativa antologia (Oakmond). Nel 2023 esce il suo racconto Circenses in ebook (La Nuova Carne).
Roberta Guardascione. La curatrice del versante visuale di Hyde in Time nasce in Toscana nel 1977. Si scalda al Vesuvio per fondare nel 2010 Electric Sheep Comics, con cui pubblica il graphic novel Blood Washing; e nel 2012 vince il Premio Cometa con il fumetto sci-fi Lunaris, scritto da Alessandro Napolitano e Claudio Fallani. Pubblica tavole su Dimensione Cosmica, Andromeda e sulla webzine Cose da Altri Mondi, collaborando con riviste come Skan magazine e Knife, su cui illustra il fumetto Polvere (A. Napolitano). Disegna copertine per Nero Press, Il Foglio Letterario ed Edizioni Scudo, tra cui Caligine Mortale di Giovanni Mongini, secondo posto al premio Maurizio Carità della World SF per la miglior copertina. Nel 2020 disegna ancora per Mongini la copertina dell'antologia I Miei Compagni di Viaggio, con un racconto di Mario. Lo stesso anno inizia la collaborazione col Gazzola per la versione illustrata di Situation Tragedy ora in corso di edizione, cui seguono il poster della World SF 2021, l’immagine ufficiale dell’agenzia di comunicazione LiquidSky Agency, tavole per Wonderland, omaggi a Fellini e Crepax, un video aziendale, il videoclip musicale per i Mugshots e l’artwork per il nuovo album di Lino Blandizzi, oltre alla copertina del romanzo Buio in Scena e la versione illustrata del testo teatrale, il poster del Festival Premio Torre Crawford 2022 e la relativa mostra.
Per Hyde in Time Roberta ha assemblato disegni finora inediti come i tre manoscritti, a firma di Jane Mason (Hyde e l’Altro), un ciclo di dipinti sconosciuti di Walter Sickert (Il lupo di Whitechapel) e di Eddie Jones (Hyde in Time), artista contemporaneo di cui presto si parlerà molto.
Le penne
Robert Louis Stevenson
Nato a Edimburgo nel 1850 e morto a Samoa nel 1894, è uno dei giganti della letteratura vittoriana inglese. Scrittore, drammaturgo e poeta scozzese, è noto principalmente per i romanzi L'isola del tesoro (1883), un classico dell’avventura per ragazzi, e Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde (1886), oltre a La freccia nera (1888), romanzo storico avventuroso ben noto al pubblico della Rai per l’omonimo sceneggiato televisivo, oltre che di una gran mole di racconti e saggi.
La novella gotica sullo scienziato Henry Jekyll e il suo doppio malvagio Edward Hyde – di cui qui presentiamo la stupefacente prima stesura – lo incorona com’è noto fra i progenitori nobili della moderna narrativa di fantascienza e al contempo dell’horror gotico, vantando più di trenta trasposizioni teatrali, cinematografiche, televisive e radiofoniche, oltre che nei cartoni animati e nel fumetto – da Crepax a Dylan Dog –, nella musica pop e persino nel musical e nei videogiochi.
Samuel Lloyd Osbourne
Samuel Lloyd Osbourne (San Francisco, 7 aprile 1868 – Glendale, 22 maggio 1947) era figlio dell'americano Samuel Osbourne (nato nel 1836) e di Fanny Van de Grift, che poi sposò Robert Louis Stevenson nel 1880. Il figliastro ebbe modo di collaborare con il celebre patrigno a tre romanzi: La cassa sbagliata (1889), Il relitto (1892) e Il riflusso della marea (1894). Sino ad oggi però nulla s’era mai saputo della stesura di un originalissimo seguito de Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, intitolato Il lupo di Whitechapel e qui presentato per la prima volta ai lettori di tutto il mondo
Nel 1936 Lloyd si sposò in seconde nozze con la francese Yvonne Payerne, dalla quale lo stesso anno ebbe un figlio (il terzo per lui): Samuel, nato a Nizza.
Samuel Osbourne II
Dell’ultimo figlio di Lloyd Osbourne, nato a Nizza nel 1936 e morto a Los Angeles nel 2006, non si dispongono di precise note biografiche: pare che al momento del decesso fosse un senzatetto non coniugato e che nessuno ne abbia reclamato le ceneri. Ancor più stupefacente quindi scoprire che anche l’ultimo nipote di Stevenson avesse segretamente portato avanti la trama del padre Lloyd su Mr Hyde in un ulteriore seguito, personalissimo e quasi sperimentale, intitolato Hyde in Time per sottolineare il viaggio nel tempo del bieco Edward, che qui agisce nel nostro XXI secolo.
I pennelli
Jane Mason
L’illustratrice del manoscritto originale di R. L. Stevenson è Jane R. Mason: nata a Thornton, nello Yorkshire, il 18 Ottobre del 1847. Di umili origini, cresce all’istituto per orfani di Lowood, sempre nello Yorkshire. Riesce a completare il ciclo di studi diventando insegnante nello stesso istituto. Qui apprende le prime tecniche pittoriche, che in seguito svilupperà da autodidatta.
Nel 1867 sposa Sir Edward Fairfax Rochester, dopo essere stata l’istitutrice della giovane di cui l’uomo è tutore. Muore a Londra nel 1894, lo stesso giorno di Stevenson, con il quale è ignoto se abbia avuto contatti.
Illustratrice poco conosciuta ma di gran carisma, ha una tecnica molto simile a quella del coevo e più celebre Gustave Doré, che anticipa tematiche e atmosfere surrealiste, ponendola come una vera pioniera del movimento. Le opere che potete ammirare in questo volume sono state rinvenute assieme all’incartamento del manoscritto creduto perduto di Stevenson.
Walter Sickert
Ben più noto della Mason, Walter Richard Sickert – pur nato a Monaco di Baviera (il 31 maggio 1860) – è stato il divulgatore dell'im- pressionismo e del post-impressionismo francese nelle nebbie di Londra. Membro del Camden Town Group, è autore del ciclo dei quattro dipinti noti come Camden Town Murder, che l’ha fatto sospettare di essere nientemeno che il serial killer noto come Jack lo Squartatore; la giallista Patricia Cornwell gli ha infatti dedicato, proprio a dimostrare questa tesi, il suo saggio Ritratto di un assassino: Jack lo squartatore – Caso chiuso (Mondadori, 2002), come ben spiega Mario Gazzola nella seconda nota del curatore.
Sickert muore a Bath il 22 gennaio 1942, portandosi nella tomba il segreto che solo la scoperta del manoscritto Il Lupo di Whitechapel ci ha consentito di svelare: cioè che che quel ciclo comprendeva numerose altre tele, ancora più esplicite – come si direbbe oggi “pulp” – e che finalmente il nostro volume può presentare agli occhi del mondo.
Eddie
Del “nuovo Banksy”, come viene definito negli ambienti in dell’arte contemporanea inglese, si sa pochissimo: è un uomo, come farebbe pensare il suo pseudonimo, oppure una donna, come suggerisce il manoscritto di Hyde in Time? E soprattutto, esiste realmente o – come sussurra qualcuno – non si tratta che di un alter ego di Samuel Osbourne, folle autore del terzo tomo del presente volume e magari anche misconosciuto talento pittorico, come la seconda nota del curatore Gazzola potrebbe indurci a credere?
Di chiaro, nel “caso Eddie”, c’è solo l’originale tecnica postmoderna, da lui stesso definita surrealismo sauvage, che impiega il mezzo digitale come una tavolozza pittorica classica, coloran- do disegni figurativi con pattern cromatici che omaggiano Picasso, Bacon e Kandinskij, ma anche le sculture di Arnaldo Pomodoro e le performance di Marina Abramovic.
L'anteprima
Il libro sarà ordinabile sul sito della casa editrice, su ibs.it, su Amazon e sarà disponibile in tutte le librerie che vorranno esporlo.
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