Nuovo giro sulle giostre per gli amanti dei Transformers, serie di giocattoli Hasbro amati da generazioni di bambini. L'obiettivo abbastanza palese di Transformers – Il risveglio è di portare al cinema quello che li amarono da bambini insieme ai figli, ai quali trasmettere la stessa passione.
Qualche anno dopo gli eventi di Bumblebee, che da prequel divenne un nuovo inizio per la saga, gli umani vengono coinvolti in una guerra tra fazioni aliene, creature viventi meccaniche mimetizzate tra gli umani come automobili o altri mezzi, in attesa di risvegliarsi per salvare la Terra dal cattivo di turno, magari lo stesso che li ha perseguitati per tutto l'universo.
Non c'è veramente nessuna novità nel film, che colleziona concetti e scene campionate da tutto l'immaginario dei franchise visti da Star Wars in poi, con un fastidioso effetto "festa del grazie" che sembra invitare gli spettatori alla gara a chi indovina più citazioni.
Tutto, ma veramente tutto di Transformers – Il risveglio grida campionamento, riciclaggio, copia e incolla. È vero che ormai nulla può essere veramente originale, ma nella sceneggiatura a dieci mani del film non c'è alcuno sforzo di aggiungere un qualsiasi elemento che possa dare almeno una rinfrescata. Se la differenza è nel come le cose vengono fatte, qui lo sbadiglio e la noia sono in agguato.
Tanti sono anche i momenti in cui ci chiediamo perché le cose accaddano, "di botto" e senza altro senso che quello di mostrarci le botte da orbi tra i giganteschi alieni.
Poco o nulla può fare la simpatia degli interpreti umani, Anthony Ramos e Dominique Fishback, fagocitati dalla computer grafica che li circonda e da ruoli scritti attigendo a stereotipi e luoghi comuni.
Dal punto di vista narrativo il film ha il pregio di allargare un po' la visione del film precedente senza però le manie di grandezza di Transformers – L'ultimo cavaliere. Una visione che sembra preludere, come scoprirete nella scena poco prima dei titoli di coda, a un universo narrativo condiviso con altre proprietà intellettuali Hasbro. Sempre che siate così appassionati da vederlo in sala o non vogliate aspettare il passaggio sulle piattaforme home video.
1 commenti
Aggiungi un commentoConcordo su ogni parola, anche se da non fan l'ho preso come un divertimento senza pretese di robottoni che si menano. Certo, avrebbe giovato qualche minuto in meno, ma almeno si capiva cosa succedeva in battaglia al contrario dei film di Michael Bay. Un punto l'hanno centrato in pieno con me: sono riusciti a vendermi il giocattolo di Stratosphere. Se esiste sarà mio! Un C-119 dell'aeronautica italiana scassatissimo e traballante che si trasforma in un pilota vintage con occhialoni e baffoni? L'hanno fatto apposta per me!
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID