"Moving pictures": un'espressione che finora designava parecchie cose, tranne quella più immediata. La si poteva associare, per esempio, a uno dei libri del Mondo Disco di Terry Pratchett, o a un vecchio album dei Rush, o persino a una compagnia di effetti speciali, una di quelle che ha lavorato ai film di Harry Potter. Ed è proprio il mondo del celebre maghetto creato da J.K.Rowling a essere richiamato alla mente oggi, di fronte alla nuova tecnologia messa a punto dalla Siemens in tema di 'moving pictures', ossia di immagini semoventi.
Il colosso tedesco commercializzerà infatti, entro il 2007, piccoli schermi, sottili al punto da essere stampati e applicati come etichette su prodotti, su biglietti o su medicinali, ma utilizzabili anche su giornali e pubblicazioni varie. Così, anche noi babbani potremo ammirare in azione la magia che permea le illustrazioni della Gazzeta del Profeta. Una svolta epocale nell'ambito dell'editoria, un sorprendente effetto Java che, questa volta, sarà però tangibile, anzichè virtuale, e che ci farà sentire tutti un po' più vicini a una delle saghe più amate degli ultimi tempi, affiancandosi, fra l'altro, ad altri due ritrovati tecnologici dal sapore potteriano: l'orologio dei Weasley (%20e">http://www.fantasymagazine.it/notizie/2555 e il Mantello dell'Invisibilità (http://www.fantasymagazine.it/notizie/2539/)
Gli schermi Siemens sono alimentati da batterie che, come le normali pile, durano qualche mese, ma sono allo studio sistemi che permettano una più longeva fornitura di energia. E visto che la società teutonica non è la sola a effettuare ricerche in direzione della cosiddetta "carta elettronica", la spinta a trovare velocemente soluzioni sempre più soddisfacenti rimane molto forte.
4 commenti
Aggiungi un commentouau... sembra fantascienza! ma ci pensate!!!!
è vero,sembra proprio fantascienza...ma ci saranno veramente?chissà tra quanto tempo!
sarebbe bellissimo poterli usare.. magari tra un po' di generazioni lo si potrà fare... sarebbe stupendo... devo dire che invidio chi verrà dopo di noi...
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A me
la cosa
spaventa.
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