A Lucca Comics & Games 2023 tra gli ospiti internazionali più importanti dell’edizione si annovera il celebre mangaka Naoki Urasawa, che ha risposto per un’ora alla curiosità della stampa durante l’incontro a lui dedicato e poi ha incontrato il pubblico della manifestazione improvvisando anche uno spettacolo di disegno in diretta e musicale.

Le domande in sala stampa

Cominciamo subito partendo forse dal suo lavoro più celebre: 20th Century Boys. Come ha influenzato la sua infanzia nello scrivere quest’opera?

Quest’anno è il Quarantesimo anniversario di 20th Century Boys e sono contento di essere a Lucca per festeggiarlo. Ho iniziato a disegnare manga a cinque anni e dagli otto il mio stile è rimasto simile a quello che ho adesso. Ma a tredici anni ho letto La fenice di Osamu Tezuka a lì per me è cambiata la prospettiva di come fare manga.

Pluto è il remake di una storia di Astro Boy. Se potesse scegliere un'altra opera del passato, quale vorrebbe reinterpretare?

Non vorrei rifare opere di altri autori. Quando l’ho fatto sono stato malissimo, ho addirittura avuto l’orticaria!

In che modo è riuscito ad approcciarsi all’opera di Tekuza mantenendo la propria impronta narrativa?

Quando ho letto la storia originale avevo cinque anni poi l’ho riletta a otto ma quando ho realizzato il mio manga ne avevo quarantatré e non l’avevo più riletta. Mi erano rimaste delle impressioni da bambino quindi ho rielaborato gli elementi che mi ricordavo anche quelli che non c’erano in realtà.

Dopo tante opere mistery e fantascientifiche è intenzionato a tornare al genere sportivo?

Non ci sto pensando perché non penso di aver realizzato manga sportivi. Secondo me tutti i miei manga sono a tema mistery.

Naoki Urasawa mostra lo schema per costruire la personalità dei personaggi.
Naoki Urasawa mostra lo schema per costruire la personalità dei personaggi.
Tutti i suoi personaggi sono caratterizzati benissimo e arrivano subito al cuore. È un dono naturale o c’è una metodo che segue per delinearli?

Non so se c’è ma posso raccontarle un aneddoto. Durante la realizzazione di 20th Century Boys dovevo disegnare una nonna ma per quanto mi impegnassi non ci riuscivo, così a un certo punto sono uscito per andare al supermercato e lì ho visto una signora. “Era lei!” Ho pensato. Traggo ispirazione dalle persone che vedo intorno a me.

Lei ha dichiarato di essersi molto ispirato all’opera di Stephen King, come Stand By Me. Ci sono altre sue opere a cui è particolarmente affezionato?

È vero, è da vent’anni che leggo solo Stephen King, un po’ anche Haruki Murakami.

I suoi fumetti hanno una struttura molto cinematografica, specie nella gestione del tempo, quali sono i registi a cui si è ispirato?

Sono d’avvero tantissimi ma se dovessi scegliere in particola direi Kurosawa, Bogdanovich, Win Wenders, Ozu e i fratelli Coen.

Cosa le piace più disegnare e cosa trova complicato?

Quello che mi piace e mi riesce semplice è la commedia perché secondo me tutti gli eventi hanno al loro interno una commedia, anche quelli negativi. Per esempio, anche nei momenti più tristi posso far fermare un personaggio per fargli dire che ha fame. Questo lo rende più umano. Quando realizzo un personaggio che sorride penso anche a quanto sia contemporaneamente triste, così posso renderlo più tridimensionale e la scena risulta più emozionante.

Nella costruzione delle opere quanto la sceneggiatura va a servizio di un evento che si era immaginato? Come funziona la sua scrittura?

Penso sempre alla fine della storia. Quando si fa un manga della durata di 7/8 anni è chiaro che le cose possono cambiare. Durante lo svolgimento personaggi e autori crescono e quindi il finale può essere diverso da come lo si è immaginato. Ci sono poi le reazioni dei lettori da tenere presente, e anche queste possono influire. Nel mio caso succede spesso che le cose cambino in corso d’opera a seconda di tante cose.

Ha pensato di ambientare una sua opera in Italia?

Lucca è una città bellissima e viene voglia di disegnarla. Se volessi ambientare una storia in Europa, sicuramente ci metterei Lucca. Al momento sto facendo un sacco di foto.

Consigli per le nuove generazioni?

Diventare mangaka è molto impegnativo, si lavora tanto. Il consiglio che posso dare e di non fare qualcosa solo per vendere, ma per passione. Quando ho proposto Monster a un editore mi hanno risposto che una cosa del genere non avrebbe mai venduto e che mi avrebbero fatto fare al massimo quattro numeri, poi il manga ha avuto successo e ne ho fatti diciotto!

L'incontro con il pubblico

Il mangaka ha poi incontrato i suoi fan, dove ha disegnato in diretta proiettando il proprio lavoro sul maxi schermo e si è divertito anche a cantare. Un artista a tutto tondo!

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Urasawa improvvisa un concerto per il pubblico a Lucca Comics & Games.
Urasawa improvvisa un concerto per il pubblico a Lucca Comics & Games.
Urasawa disegna per il pubblico a Lucca Comics & Games.
Urasawa disegna per il pubblico a Lucca Comics & Games.
Il saluto di Urasawa a Lucca.
Il saluto di Urasawa a Lucca.