Si raccontano storie di ogni genere a Lucca Comics & Games 2023.
Elisa De Marco, alias Elisa True Crime, è diventata famosa per il suo canale Youtube eponimo nel quale racconta casi di cronaca nera sia italiani che esteri. Con una narrativa semplice e coinvolgente è riuscita in pochi anni a finalizzare un numero sempre più numeroso di fan e a pubblicare anche un libro, Brividi – Storie che non vi faranno dormire la notte”. Il format è diventato anche un podcast prodotto da OnePodcast, in cui la youtuber racconta storie di crimini efferati, enigmi irrisolti e misteriose sparizioni.
La tua è una storia particolare, hai davvero cominciato con un telefono in una cameretta, praticamente senza mezzi. Se dovessi tirare le somme del tuo percorso cosa diresti?
Tutto è stato inaspettato. Sono felice e grata di quello che è successo, soprattutto perché con il mio lavoro posso mandare dei messaggi positivi, ma fatico ancora a crederci.
Cosa puoi dire dell’ultima stagione del tuo podcast? Ancora una volta ti sei interessata a storie che riguardano dei rapporti tossici.
Sì perché penso sia un tema attuale. Chiunque ha avuto a che fare con una relazione tossica e le dinamiche, che si parli di una relazione amorosa o di un’amicizia, si possono riconoscere. Anche io ne ho vissuta una e se avessi avuto qualcuno, anche una youtuber di cui mi fidavo che mi avesse messo all’erta, forse mi avrebbe aiutata.
Sei d’accordo nel dire che il True Crime è diventato un argomento di dibattito in cui chiunque dice la sua? Spesso si fa del revisionismo sulla cronaca nera, pensi che possa essere un azzardato parlare di vecchi casi? Non si rischia di riscriverli?
Penso che dipenda dalle situazioni. C’è differenza tra chi racconta storie a basta come me e chi è un criminologo. Chi fa solo narrativa non può azzardare nuove ipotesi ma ha il potere di tenere vivo l’interesse per casi non risolti e che rischiano di uscire dagli onori della cronaca.
Qual è il caso che ti è rimasto più impresso?
Non c’è né è uno in particolare ma quelli in cui partecipano direttamente le famiglie mi sono più cari.
Spesso i casi che tratti sono molto crudi, ti è mai rimasto addosso un malessere nel trattarli?
Sì, sono storie che ti porti dentro, alcune più alcune meno perché sono vicende in cui ti rivedi. Capita di immedesimarti e quindi di trovi a pensare: sarebbe potuto succedere a me. Spesso mi trovo a imparare qualcosa da ciò che racconto ma anche dovermene staccarmene.
C’è un caso che hai già trattato ma vorresti continuare approfondire perché ti sembra di non averne parlato abbastanza?
Quello di Emanuela Orlandi e mi piacerebbe collaborare con suo fratello perché ci sono tante ingiustizie riunite in una sola vicenda. Non è detto che non lo farò.
Ti è mai capitato di preparare una storia ma di renderti conto che sia troppo pesante?
Ci sono casi che ho messo in stand by ma non perché non li voglia raccontare ma perché sono complessi e ho bisogno di tempo per fare tutte le ricerche di cui necessitano. Non c’è mai stato nessuno che ho cancellato.
Nelle tue storie non parti mai dal crimine ma dalle persone, come mai hai fatto questa scelta?
Penso sia rispettoso nei confronti della vittima parlare di che persona era prima del delitto per non identificarla solo con quello. Per i killer mi piace esplorare la loro infanzia perché spesso tutto parte da lì. Mi piace capire l’origine delle cose.
Come mai la prima stagione del podcast parli delle donne sia nella veste di vittime che di quelle di carnefici?
Penso sia interessare vedere i due lati della medaglia. Le dinamiche rispetto all’uomo carnefice sono diverse da quelle delle donne e ciò è molto affascinate.
Come fai le ricerche per ricostruire i casi di cui tratti?
Un tempo facevo tutto da sola ma oggi c’è una ragazza che mi aiuta a reperire il materiale. Oltre a internet leggo libri su quella storia e se ce ne sono, guardo i documentari e leggo i documenti giudiziari che spesso sono pubblici.
La prima stagione del podcast di Elisa True Crime è incentrata su storie al femminile – donne killer, donne vittime e donne in cerca di verità, da Ylenia Carrisi a Patrizia Reggiani, da Emanuela Orlandi ad Anna Sorokin -, la seconda stagione è dedicata a storie di “celebrities” che dalla cronaca rosa si sono ritrovate sulla cronaca nera, da Marilyn Monroe a O.J. Simpson, dalla piccola reginetta di bellezza JonBenét Ramsey a Brittany Murphy, fino alla setta NXIVM di Hollywood, mentre la terza stagione ha raccontato le storie dei più spietati serial killer made in Usa, da John Wyane Gacy a Ted Bundy, da Richard Ramirez a Charles Manson.
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