- Folklore italiano e luoghi del fantastico
- Manzoni vs. Calvino – Match tra autori
- Il 1600 tra fantasy e storia
Nel pomeriggio del 3 novembre a Lucca Comics & Games 2023 l’Auditorium della Fondazione Banca del Monte di Lucca è stato il teatro di due incontri molto partecipati, con protagoniste due coppie di autrici e autori che si sono confrontati sul modo in cui il fantastico può dialogare da un lato con la Storia, e dall’altro con le storie che formano la grande tradizione letteraria italiana.
I due incontri sono stati intervallati da un “match letterario” di eccezione tra nientepopodimeno che Italo Calvino e Alessandro Manzoni.
Folklore italiano e luoghi del fantastico
Le prime a salire sul palco nel panel Folklore italiano e luoghi del fantastico sono Isabella Premutico, nota per il profilo Instagram @ilmerdoscopo e in fiera con il suo libro Atlante dell’Italia esoterica (Mondadori Electa), e Sara Simoni che di recente ha pubblicato il romanzo Dolomites – Cuore di Rovi (Acheron Books), che hanno risposto alle domande di Lucio Besana, scrittore e sceneggiatore (tra gli autori di A Classic Horror Story).
Tra gli aspetti più interessanti emersi nell’incontro, la difficoltà di imporre il folklore nostrano, per mezzo della letteratura fantastica, al di fuori della dimensione locale in cui si è radicato, soprattutto per via del confronto impari con la tradizione fantasy di stampo anglosassone.
Allo stesso tempo proprio l’apporto della tradizione folkloristica può conferire al fantasy italiano una sua unicità, un punto di vista differente rispetto a quello a cui siamo maggiormente abituati, raggiungendo comunque un pubblico ampio e potenzialmente anche internazionale: il folklore attinge a elementi chiave tipici dell’inconscio collettivo e perciò universali.
Per questa stessa ragione, oltre ad avere una dimensione estetica, costituisce un punto di riferimento nella ricerca spirituale: una ricerca sul profondo che viene indirizzata sulle nostre origini. È questa del resto la ragione d’essere di un libro come Atlante dell’Italia esoterica, una raccolta di storie e di luoghi del folklore italiano.
Proprio questa universalità è all’origine del nuovo immaginario creato dal “folklore digitale” (con il fenomeno sempre più diffuso dei digital campfire) che ha introdotto nell’immaginario collettivo nuovi simboli. Un fenomeno che può spaventare (così Isabella Premutico) ma allo stesso tempo – conclude Sara Simoni – costituisce un acceleratore per il folklore: internet può essere un luogo nuovo e diverso, dove si possono radunare potenzialmente tutte le persone del mondo, è una fabbrica di storie incredibile perché a una diffusione verticale, di madre in figlia, sostituisce una diffusione orizzontale che non ha limiti geografici e nemmeno linguistici.
Manzoni vs. Calvino – Match tra autori
Manzoni vs. Calvino – Match tra autori è uno degli incontri più divertenti dell’intera manifestazione. Licia Troisi e Manlio Castagna difendono l’onore e la reputazione di due dei più grandi autori della letteratura italiana: Italo Calvino (Troisi) nel centenario della nascita e Alessandro Manzoni (Castagna) nel centocinquantenario della morte.
Le loro risposte alle domande di Anna Benedetto, che arbitra l’incontro, sono esilaranti soprattutto per quanto riguarda l’autore dei Promessi Sposi, che pur essendo un personaggio pallosissimo
(Castagna dixit) scopriamo essere stato un grande teorico del gioco, dal momento che in fondo la Provvidenza è come un tiro di dadi che decide l’andamento della partita.
Non mancano riflessioni profonde sulla natura stessa delle storie, come quella ispirata a Licia Troisi dalla mancanza di un vero finale in uno dei romanzi più geniali (e ludici) di Calvino, Se una notte d’inverno un viaggiatore: Uno scrittore veramente grande è quello che riesce a superare l’importanza del finale, quando il potere della storia vince sulla necessità di chiudere la storia stessa.
Dopo aver ascoltato la vera e sanguinolenta storia della Monaca di Monza e dell’Innominato, letteralmente lastricata di cadaveri, e la descrizione della cameretta di Manzoni da ragazzo, il pubblico sancisce la vittoria di quest’ultimo.
E ora come farò a spiegare a Jonathan Stroud, che è un grande appassionato di Calvino, che per colpa mia ha perso contro Alessandro Manzoni?
, si chiede disperata Licia Troisi.
Il 1600 tra fantasy e storia
Alessandro Manzoni torna protagonista dell’ultimo incontro della serie, Il 1600 tra fantasy e storia, grazie all’operazione di retelling dei Promessi Sposi compiuta da Beppe Roncari con i due romanzi della serie Engaged (Mondadori). In realtà, premette subito l’autore, è stato Manzoni a fare il retelling del manoscritto dell’Anonimo secentesco da cui racconta di aver tratto la sua storia: lui ha invece ripristinato la versione “originaria” del racconto, che già comprendeva elementi fantastici tipici del suo tempo, consapevolmente omessi dal Manzoni (che del resto – ricordiamo dal panel precedente – era un personaggio pallossissimo.
A dialogare con Roncari c’è Enzo De Simone, che ha pubblicato di recente Il Rione dei raggiri (Acheron Books), ispirato al Giambattista Basile del Lo Cunto de li cunti, e Simone Laudiero (Furioso, Mondadori) a stimolare la discussione.
Si tratta di due romanzi che si confrontano seriamente con il folklore tipico dell’epoca storica in cui sono ambientati, anche se non si confrontano direttamente con la storia, ma lo fanno in modo diverso. Quello di Roncari costituisce il tentativo di sgranare e sviluppare un nucleo narrativo più denso. Quella di De Simone al contrario è un’operazione di ricostruzione di un discorso organico da un materiale disperso e frammentato come quello del folklore napoletano.
In entrambi i casi la storia e l’elemento fantastico si compenetrano al punto che in molti casi non è possibile distinguere l’uno dall’altro, tanto che – spiega Roncari – nello studio preparatorio particolarmente meticoloso che ha preceduto la scrittura si è imbattuto in eventi reali che coincidevano per puro caso con l’invenzione fantastica che aveva in mente.
Del resto, nella tradizione letteraria il fantasy nasce prima della narrazione storica, già con l’epopea di Gilgamesh e i cicli mitici greci, e nella concezione dello stesso Erodoto, padre della storiografia, la storia comprende non solo i fatti accertati, ma anche racconti riferiti dai tratti favolistici. Del resto l’elemento fantastico può aiutare a capire di più della storia stessa.
E in fondo è per questo che siamo a Lucca.
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