- La mostra
- MinaLima
- Il legame tra prop di scena e personaggi
- La lettera di ammissione a Hogwarts
- Il manuale di difesa contro le arti oscure
- Le grafie dei personaggi
- I dettagli interni dei prop di scena
- Maestri e metodo di lavoro
- Evoluzione professionale
- La galleria fotografica
MinaLima è lo studio di graphic design che ha progettato gli oggetti che i fan di Harry Potter amano alla follia e che durante i giorni di Lucca Comics & Games ha richiamato centinaia di visitatori nella Chiesa di San Cristoforo.
La mostra
La mostra era composta da exhibit a forma di enormi libri aperti. Da un lato si vedeva la copertina del volume con tutti i suoi dettagli e dall'altro c'erano teche con i bozzetti e gli studi preparatori degli oggetti costruiti per dare vita alla storia. Io e gli altri fan abbiamo sbavato su 114 prop, uno più bello dell'altro.
C'erano sia gli oggetti della saga di Harry Potter come la mappa del malandrino, che i lavori più recenti sui classici per l'infanzia. Il pezzo forte della mostra era il nuovissimo volume Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban.
MinaLima
La carriera dei MinaLima è iniziata con la grafica e si è poi estesa alle scenografie e all'allestimento di spazi visitabili dal pubblico. Quando hanno mostrato ai fan i loro lavori, l'entusiasmo è stato enorme e pertanto le esposizioni temporanee si sono trasformate e allargate in allestimenti permanenti, affiancati da punti vendita. House of MinaLima è oggi una catena di franchise internazionale.
Miraphora Mina (Tassorosso) ha Molly Weasley come personaggio preferito della saga di Harry Potter. Le piace sia la famiglia strampalata che la determinazione con cui la difende. Il suo libro preferito tra i classici letti da bambina è Alice nel paese delle meraviglie, personaggio a cui assomigliava da piccola.
Eduardo Lima (Corvonero) preferisce Rita Skeeter e Bellatrix Lestrange. I personaggi oscuri sono più sfaccettati dei buoni, per questo interessano. Tra i classici ha adorato Pinocchio, sebbene lo emozionasse al punto che da bimbo piangeva durante tutte le puntate dei cartoni animati. Non ha mai visto la fine della storia proprio per questo motivo.
Il legame tra prop di scena e personaggi
L'oggetto di scena rivela dettagli sul personaggio a cui appartiene. Il pubblico può ricavare informazioni sul passato e sulle abitudini di chi ha, per esempio, usurato una tessera della biblioteca o lucidato una maniglia a furia di aprire quella porta.
Per fare ciò, prima di disegnare un prop bisogna studiare la storia, il personaggio che lo usa e i fatti che hanno riguardato quell'oggetto. Possono esistere molteplici versioni dello stesso prop, come nel caso del diario di Tom Riddle. Il quaderno è nuovo quando Tom lo compra, poi passano anni, arriva a Ginny, che ci scrive e lo butta nell'acqua. Infine va infilzato con un dente di basilisco. Ogni fase ha il suo oggetto, invecchiato a dovere in molteplici copie.
La lettera di ammissione a Hogwarts
La prima creazione di Mina fu la lettera di ammissione a Hogwarts e per comporla si dovettero scegliere un font, un colore, un tipo di carta e un modo per piegarla che rispecchiassero l'ufficialità dell'invito, comunicassero la differenza tra una scuola per babbani e una per maghi e fossero anche imbevuti dello spirito di Minerva McGranitt.
Aggiungete a tutto questo le difficoltà tecniche richieste dal copione: la busta doveva essere consegnata da un vero gufo e, quindi, doveva essere leggera. Le lettere però avrebbero anche dovuto essere sparate dentro la casa dalla fessura della posta con un potente getto d'aria e, quindi, dovevano essere abbastanza rigide da svolazzare bene per la stanza. Una bella sfida!
Il manuale di difesa contro le arti oscure
Un esempio di come la grafica di un prop sia di supporto allo storytelling è la copertina del manuale di difesa contro le arti oscure. Questo libro di testo, adottato da Dolores Umbridge, racconta in modo grafico le vere intenzioni della preside nei confronti degli studenti. Quelli in copertina sono bambini ben più piccoli dei protagonisti. Questa scelta sottolinea la differenza di rango con cui la preside schiaccia gli studenti e dichiara da subito di considerarli bambini che non devono immischiarsi nelle cose dei grandi. Lo stile anni '50 ci dice che non si cura di aggiornare la didattica al momento attuale. La ricorsività dei bambini che tengono in mano la copertina del libro sui cui sono disegnati loro stessi, l'effetto Droste, ci fa intuire anche che userà dei trucchi per far perdere tempo ai ragazzi con studi inutili, facendoli concentrare su minuzie che distraggono dai veri problemi. La preside non intende insegnare agli studenti come difendersi, ma vuole indebolire dei possibili oppositori del regime prima che possano creare problemi.
Le grafie dei personaggi
Ogni persona cambia modo di scrivere sia in base alle emozioni che prova nel momento, che con il passare degli anni. I personaggi nella saga di Harry Potter non sono da meno e ognuno di loro scrive appunti, lettere, liste, compiti… Tutto questo materiale va studiato per dare spessore alla storia. Ogni personaggio, in ogni film, ha una grafia riconoscibile, archiviata e conservata per essere usata in scena. Per esempio, il libro di pozioni del Principe mezzosangue ha le note di Severus Piton da giovane, scritte di fretta, in bilico su un tavolo di lavoro ingombro di ingredienti umidi, appiccicosi o esplosivi. Severus era concentrato nello studio, gli appunti sono quindi un po' disordinati, talvolta cancellati quando l'esperimento non andava come da aspettative.
I dettagli interni dei prop di scena
Per i libri che devono essere sfogliati in scena servono non solo le copertine, ma anche i testi e le immagini degli interni. Chi prepara gli oggetti di scena ha delle indicazioni vaghe su come sarà girata la scena per cui l'oggetto serve, quindi si deve ingegnare per anticipare le necessità del regista. Un libro di testo, per esempio, sarà composto da pagine stampate a tema, che si ripetono. In questo modo può essere aperto a caso dall'attore senza dover nascondere le pagine bianche come si fa spesso a teatro. I MinaLima hanno progettato moltissime cose che non si sono viste nel dettaglio nei film, ma che esistono in tutta la loro magica bellezza grazie al loro lavoro. La stessa cosa vale per i documenti negli uffici, le pubblicità nei negozi, le pagine della Gazzetta del Profeta…
La sfida di design più difficile è stata progettare la mappa del malandrino. Non esisteva visivamente e non era un prop che si vedeva nello sfondo di una scena, ma andava inquadrata in primo piano e doveva funzionare davvero. Doveva nascere dalla mente dei malandrini, non da quella di un designer. L'autenticità che noi percepiamo è frutto dell'immersione nel punto di vista del personaggio che ha una relazione con l'oggetto. Fu un lavoro lungo, fatto di molti ritagli di carta e pazienza per gli imprevisti.
Maestri e metodo di lavoro
Stuart Craig, il loro Silente, diede il consiglio che i due designer hanno poi sempre applicato: prendete la realtà e stravolgetela del 20%.
Le ispirazioni vengono dalla vita di tutti i giorni come una passeggiata per Lucca. Eduardo Lima ha commentato Dovremmo uscire a fotografarla alle quattro di notte, senza gente, per mettere da parte idee, suggestioni, monumenti, vetrine di vecchi negozi, cortili…
Miraphora Lima ha invece sottolineato la necessità della documentazione accurata In opere come Animali fantastici bisogna studiare i dettagli del periodo storico, per ottenere un risultato preciso. Gli ephemera sono fondamentali.
I due designer cercano di ignorare gli stimoli di come hanno visualizzato le stesse storie altri autori. Per loro, le opere Disney sono distrazioni. Invece di guardare i lavori altrui, studino legatoria e i processi di invecchiamento dei materiali, per riprodurli.
Evoluzione professionale
Passare dal cinema alla progettazione dei libri è stata una grande sfida, oltre che un ritorno all'origine delle storie. Nei film la grafica era una parte limitata dell'opera. Coi libri Miraphora ed Eduardo hanno dovuto pensare a tutto. Ora hanno una squadra di persone che lavorano stabilmente con loro. Ogni libro con i suoi inserti richiede un anno di progettazione.
Per la serie su Harry Potter, di cui è appena uscito il terzo volume, hanno dovuto scegliere che cosa illustrare. Hanno dato la preferenza alle scene che erano state trascurate dai film. Ne è uscita un'enorme bookmap. La selezione è stata difficile, avrebbero voluto illustrare tutto!
Il libro de Il Mago di Oz è stato prodotto durante la pandemia, lavorando connessi via schermo, non condividendo un tavolo e uno studio. Ovviamente il libro riflette il loro stato mentale, nei colori vivaci e nelle stravaganze che contiene. Lavorarci ha permesso di non togliere il lavoro allo staff in un momento difficile.
Mina ha poi annunciato qualche novità all'orizzonte: Siamo partiti studiando molte tecniche di storytelling, per ampliare la possibilità di giocare con gli oggetti che suscitano storie. Ora è tempo di raccontare le nostre storie. Nuove e originali.
Bene, non vediamo l'ora di leggerle, toccarle e godercene i dettagli.
PS, i Minalima adorano nascondere easter eggs nelle loro opere. All'interno del Nottetempo troverete Miraphora ed Eduardo intenti a godersi il viaggio!
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