Lo scorso 4 novembre, nella splendida cornice della chiesa di San Giovanni, all'interno di Lucca Comics & Games 2023, si è tenuto il consueto panel di Dylan Dog dedicato all'annata che verrà. Sul palco sono intervenuti Michele Masiero, Barbara Baraldi (curatrice della serie regolare) e Franco Busatta (curatore dell'Oldboy).
L'evento si è aperto con un sentito ricordo di Carlo Ambrosini, scomparso solo pochi giorni fa, seguito da un pensiero anche per gli altri membri della famiglia di Dylan Dog che se ne sono andati nell'anno appena passato: Giuseppe Montanari e Luigi Piccatto.
Non più di 10 giorni fa c'era stata una lunga telefonata tra Barbara Baraldi e Carlo Ambrosini per discutere di una storia per il Color Fest. Una storia nella quale Carlo sarebbe stato libero di esprimersi senza restrizioni e che lo avrebbe emozionato così tanto da dedicarcisi incessantemente in questi ultimi giorni, riuscendo a concluderla prima della sua morte. Ambrosini tornerà sulla serie regolare a gennaio del prossimo anno, mentre in primavera, sull’Oldboy, vedrà la luce l’ultima storia da lui disegnata.
Barbara Baraldi aveva anche parlato con Giuseppe Montanari riguardo a un suo ritorno sulla serie regolare con una storia che sarebbe stata un tributo al passato della serie, intitolata La Dama in Bianco (evidente il riferimento al secondo albo della storia doppia Il Castello della Paura e La Dama in Nero). Il lavoro, già iniziato, verrà terminato da colui che da sempre ha fatto coppia con Montanari: Ernesto Grassani.
L’albo L’Altro Lato dello Specchio, attualmente in edicola, è stato il frutto di un tour de force da parte di tutta la redazione e di tutti i disegnatori coinvolti. Normalmente, infatti, quando c’è un cambio di curatore su una testata Bonelli, prima di vedere i primi frutti del nuovo corso bisogna aspettare almeno un anno, se non di più. In questo caso si sono voluti accorciare il più possibile i tempi d’attesa, per mostrare subito al pubblico cosa si potrà e dovrà aspettare da questo momento in avanti. L’Altro Lato dello Specchio è il primo capitolo di una trilogia di albi tutti scollegati tra loro, ma legati da una tematica comune: l’Intelligenza Artificiale, per raccontare l’incubo del presente e dimostrare che Dylan è sempre stato e devo continuare ad essere attuale.
A Lucca, inoltre, è stata presentata una versione variant di quest’albo con una copertina alternativa, sempre realizzata dai fratelli Cestaro, che anticipa quello che sarà il nuovo frontespizio. L’edizione variant, inoltre, presenta una foliazione maggiorata, con 16 pagine in più dedicate a tavole d’anteprima e anticipazioni dell’anno che verrà.
A questa Lucca, poi, sono stati presentati anche 2 volumi cartonati (entrambi i versione regular e con copertina variant) di storie scritte da Roberto Recchioni: il crossover tra Dylan Dog e Batman, disegnato da Werther Dell’Edera e Gigi Cavenago, che riunisce i 3 albetti usciti prima in edicola, più il numero 0 e la riproposta in grande formato della storia doppia Morte in Sedici Noni-Xenon, disegnata da Corrado Roi.
Per quanto riguarda le anticipazioni che riguardano la serie regolare, è stato annunciato che l’albo BIS, che da alcuni anni esce in estate, diventerà un contenitore di vicende “What If…” o ambientate in altri periodi storici. Si inizia subito con quest’ultimo caso, con una storia di Silvia Califano e Bruno Enna ambientata nel 1800 a bordo di una nave incagliata tra i ghiacci del polo.
Si vedrà anche il ritorno di Claudio Chiaverotti, che è al momento impegnato su 2 storie, la prima delle quali dovrebbe vedere la luce intorno alla metà dell’anno.
Sul Color Fest, invece, su testi di Mauro Uzzeo, approderà il celebre fumettista Thomas Campi.
Per quanto riguarda l’Oldboy, invece, l’idea sembra essere quella di ancorare sempre più profondamente la testata agli anni ‘80. Per il futuro, anche per questo, è prevista una storia che vede tra i personaggi addirittura Lady D. Inoltre si vedranno molti dei disegnatori che ci hanno appena lasciato.
Terminati gli annunci, è quindi il momento delle domande del pubblico.
La prima chiede se sarà possibile, così come già era stato creato l’Oldboy per coloro che volevano un Dylan legato al passato, una pubblicazione di qualche tipo, come serie parallela o anche solo sotto forma di speciali, che porti avanti l’universo 666 creato da Recchioni. In particolare quello che diversi del pubblico chiedono è una maggiore continuity, proprio come nei 6 albi di quel ciclo: serie di storie legate tra loro, di più ampio respiro, e non singoli albi autoconclusivi. La risposta è piuttosto netta: non è il momento di pensare a nuove pubblicazioni o a divagazioni di sorta, bisogna concentrarsi solo sulla stabilità e riportare al centro di tutto il canone sclaviano.
L’impressione è che certe decisioni siano arrivate dall’alto e siano volte a tagliare tutto ciò che non è perfettamente aderente al Dylan creato da Sclavi.
La conferma sembra arrivare anche con la risposta alla successiva domanda. Dal pubblico, infatti, vengono chiesti lumi riguardo al futuro del Pianeta dei Morti. Le storie di Bilotta, ambientate nel mondo post-apocalittico popolato di zombie, con protagonista un Dylan ormai anziano, infatti, sono tra le preferite di una buona fetta di pubblico e in rete ha provocato un certo malumore il fatto che ormai siano scomparse da tempo anche dalla programmazione degli Speciali, di cui erano ospiti fisse. Molte erano le richieste già pervenute sulle pagine ufficiali di Dylan Dog e della casa editrice, che però non avevano avuto risposta. Di fronte a tutti viene chiamato Alessandro Bilotta sul palco, a cui viene chiesto quante storie mancherebbero a concludere il ciclo, dallo scrittore arriva il numero che tutti i fan già conoscono: 5.
Dunque quando si vedranno? O, meglio, si vedranno?
Non c’è risposta. Piuttosto vengono enunciati i vari impegni di Bilotta, già al lavoro sul prossimo speciale (comunque non legato al Pianeta dei Morti), che han quasi finito di disegnare, e a come tornerà anche sulla serie regolare con almeno un paio di albi. Per non parlare della sua serie parallela Eternity, premiata con il Gran Guinigi proprio a questa Lucca. Insomma, conoscendo la celebre lentezza dello scrittore e i tanti progetti in cui è coinvolto, le prospettive non fanno ben sperare.
L’ultima domanda, invece, riguarda l’Oldboy. Presentata all’inizio come una serie parallela che sarebbe rimasta fedele al “Dylan delle origini”, lo spettatore si chiede quindi il senso di mantenerla aperta ora che anche la serie regolare è a sua volta tornata “alle origini”. La risposta di Franco Busatta è inizialmente cortese, ripetendo come il senso risieda soprattutto nel giocare con l’effetto retrò, per poi farsi piccata. Provocatoriamente si chiede, infatti, perché venga data tanta importanza al curatore della serie regolare, tanto da influenzare le scelte di alcuni se acquistare o meno un albo, mentre nel suo caso nessuno si ponga la questione se le sue scelte editoriali siano rilevanti o meno. Il senso di tenere aperta la collana Oldboy, afferma Busatta, risiede quindi nella differenza della voce curatoriale.
Con quest’ultima parentesi si conclude l’incontro, dando appuntamento al pubblico all’anno prossimo.
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