La fortuna, e il ruolo che gioca nelle vite delle persone, è un tema caro a Woody Allen.
I protagonisti di Un colpo di fortuna, cinquentesimo film del regista statunitense, hanno idee diverse in merito.
Per Fanny (Lou de Laâge), impiegata di una prestigiosa casa d'aste parigine, la fortuna è stata incontrare l'uomo che è diventato suo marito, l'affarista Jean (Melvil Poupaud).
Per Alain (Niels Schneider) la fortuna è incontrare casualmente Fanny in una strada di Parigi, ragazza per la quale ai tempi del liceo provava dei sentimenti che non le ha mai esternato.
Ma quando l'amicizia tra Fanny e Alain diventa un amore travolgente, Jean, che è una di quelle persone che ritengono che la fortuna non esista, e che sia d'obbligo fare tutto quello che è necessario per ottenere i propri obiettivi, decide di intervenire a suo modo.
La sceneggiatura incastra le intenzioni dei personaggi, tra i quali una deliziosa Valérie Lemercier nel ruolo di Camille, la madre di Fanny, in una commedia nera equilibrata e chiusa in ogni sua sottotrama.
Allen non pontifica, ma con le azioni dei personaggi mostra al pubblico come le conseguenze delle scelte inneschino meccanismi di azione e reazione, che però possono essere influenzati anche da eventi imponderabili.
La trama accumula tensione e suspense, fino al finale che celebra in modo inequivocabile quello che Allen pensa in merito al ruolo della fortuna nelle nostre vite, e che fa uscire sorridendo, sia pure in modo amaro.
Il film ha poi il pregio di mostrare una Parigi riconoscibile, ma con scorci che evitano la rappresentazione da promozione turistica che ha caratterizzato altri suoi titoli in passato.
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