Continua ancora in modo incerto l'espansione cinematografica del RagnoVerso, ovvero dei personaggi in qualche modo collegati alla mitologia di Spider-Man.
Questa volta è il turno di Cassandra Webb, ovvero Madame Web. Nel film eponimo è una paramedica trentenne che, in seguito a una esperienza quasi di morte, comincia ad avere delle visioni premonitrici di eventi.
Tra queste visioni, quella di un misterioso assassino sulle tracce di tre ragazze - Julia Cornwall, Anya Corazon e Mattie Franklin - che, forse in un prossimo futuro, egli è convinto potranno ucciderlo in quanto destinate a essere delle spider-women.
L'assassino, di nome Ezekiel Sims, è collegato anche alla stessa Cassandra, avendone ucciso trent'anni prima la madre per sottrarle un ragno che dota chi viene morso di super poteri.
Un filo sottile legherà le vite di Cassandra e delle tre ragazze, portandole a lottare per la vita contro un nemico superiore in forza fisica e mezzi. per sconfiggere il quale dovranno lavorare come una squadra.
Ambientato tra il 1973, anno di nascita di Cassandra, e il 2023, presente narrativo del film, Madame Web di S. J. Clarkson è una storia di origini, soprattutto della protagonista del film, mentre poco o nulla rivela di come, un giorno, le tre ragazze diventeranno supereroine, forse riservandosi di approfondire in ulteriori film la storia.
I personaggi
Madame Web (Dakota Johnson) è un personaggio ideato nel 1980 da Dennis O'Neil (omaggiato nel film) e John Romita Jr., noto ai fan inizialmente come un'anziana chiaroveggente, ma che dagli esordi ha avuto diverse evoluzioni e versioni.
Julia Carpenter (Sydney Sweeney) e Mattie Franklin (Celeste O'Connor) sono invece due diverse Spider-Woman. La prima apparsa nel 1984, in una miniserie intitolata Guerre Segrete, del 1984, scritta da Jim Shooter e disegnata da Mike Zeck, con un costume bianco nero che anticipò di poco la livrea che avrebbe di lì a poco assunto Spider-Man.
Mattie Franklin, risale invece al 1998, ideata da John Byrne e Rafael Kayanan, ed è la terza eroina che ha assunto il nome di Spider-Woman.
Anya Corazon (Isabela Merced) alias Araña appare editorialmente nel 2004, ideata da Fiona Kai Avery con disegni di Mark Brooks.
L'antagonista Ezekiel Sims (Tahar Rahim) invece è apparso nel 2001 nel ciclo di storie scritte da J. Michael Straczynski e John Romita, Jr., con un ruolo decisamente ambiguo, oscillante tra il bene e il male, nella complessa e non molto riuscita riscrittura di Straczynski della mitologia ragnesca.
Nel frullato mitologico del film viene ignorata la prima Spider-Woman, alias Jessica Drew, ideata da Archie Goodwin e Sal Buscema nel 1977, ma rimangono incastrati nella tela due personaggi con cognome Parker, ovvero Ben Parker (Adam Scott) e Mary Parker (Emma Roberts) (sono loro, o non sono loro?).
Cosa non va
Se il gruppo di sceneggiatori, oltre a fare una fatica immane per incastrare in un'unica origine le diverse Spider-Woman e Madame Web, avesse fatto un po' di attenzione ai dettagli di coerenza interna della sceneggiatura, non saremmo davanti a un pessimo prodotto.
Invece, se il fronte fantastico del film tutto sommato regge, troppe cose accadono perché devono accadere, con vari momenti "ma che c…" che fanno immediatamente sospendere l'incredulità.
Il momento peggiore, per quanto mi riguarda, è quando Cassandra, nella vita paramedica guidatrice di ambulanze, di fronte alla scelta di trovare un mezzo per raggiungere le ragazze in pericolo, non trova di meglio che prenderne uno che violi la sua deontologia professionale, fino a quel momento ben presente nelle sue azioni. Non c'era una motocicletta da rubare, o un altro taxi, nei paraggi?
Altri dettagli lasciano stupefatti per quanto fossero pretestuosi e poco puntellati nella sceneggiatura, ma questa forse è la più palese contraddizione nella costruzione della personalità di Cassandra.
Se i comprimari Parker sono messi lì come inside joke (a meno che la Sony non preveda un collegamento con i film ragneschi), l'antagonista è l'altro anello debole, con dialoghi presi di peso dal manuale delle "banali battute da supercattivo".
Cosa funziona
Pur abbassando la soglia di credibilità sulla parte realistica, la parte fantastica raggiunge lo scopo. Un viaggio dell'eroe ben delineato, nel quale Cassandra passa dalla riluttanza alla padronanza dei suoi poteri, assumendo anche il ruolo di mentore delle tre ragazze, non ancora eroine, ma che gradualmente acquisiranno consapevolezza.
Le scene di azione non sono geniali, ma la tensione resta alta almeno nei momenti in cui le ragazze sono in pericolo di vita.
Il gruppo di attrici appare ben assortito e ben diretto.
Conclusioni
Rispetto a Morbius, che sprecava tutto lo sprecabile, Madame Web è un film che non spreca totalmente le protagoniste, ma poteva essere decisamente migliore con l'apporto di uno script-doctor.
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