Sono tornati. Di nuovo. Questa volta, finalmente, a New York.
Dopo gli eventi di Ghostbusters: Legacy, la famiglia allargata Spangler è approdata nella città nella quale furono fondati gli Acchiappafantasmi.
Molte cose sono cambiate, la più brutta è che Walter Peck adesso è Sindaco e, ora come allora, non vede di buon occhio le attività dei nostri eroi, amati però dai suoi elettori.
Di contro gli impianti progettati negli anni '80 sono logori, e le minacce non sembrano diminuire. Anzi una delle più terribili da affrontare si profila all'orizzonte, minacciando di rendere glaciale il torrido clima del luglio newyorchese.
In Ghostbusters: Minaccia Glaciale, nel quale Gil Kenan rileva il testimone da Jason Reitman, figlio di Ivan, la ricetta già nota ai tempi di Ghostbusters, semplice e rodata, cambia giusto un poco. Al gruppo di personaggi originali, che avevano dinamiche non parentali, antesignane di sit-com come Seinfeld, si aggiungono quelle familiari tipiche di produzioni come Modern Family.
Si parte pertanto da gruppi, di amici o familiari, apparentemente disfunzionali, ma che in realtà trovano punti di unione e di collaborazione. A questa ricetta si aggiunge la componente horror-paranormale, con nutriti e spettacolari effetti, la comicità ridanciana del Saturday Night Live.
A tutti questi elementi fa da sfondo una città tra le più filmate della storia, quella New York che, insieme agli abitanti, diventa parte attiva della storia.
Elementi semplici, cosa volere di più?
La vicenda è lineare. Se il precedente film poteva essere il prologo di una nuova saga, Ghostbuster: Minaccia Glaciale, sembra più il pilota di una vera e propria serie, perché propone tutti gli elementi costitutivi del franchise, con così tanti personaggi che la durata di 117 minuti è insufficiente per tutti.
Di contro, nonostante la lunghezza, proprio il numero limitato di archi narrativi mette davanti a una vicenda che nel secondo atto non sempre ingrana il giusto ritmo, con alcune scene che appaiono dilatate.
Il finale è comunque scoppiettante, denso e commovente per tutti i fan degli Acchiappafantasmi, ai quali comunque la lacrimuccia scenderà.
Tirando le somme, il film è spensierato e divertente in molti punti, con la giusta leggerezza. Forse poteva essere sfrondato, ma in ogni caso non è il peggiore della serie. Da un franchise nato quaranta anni fa dalle stesse menti del SNL e il film Heavy Metal, senza un progetto di mitologia, che non ha alle spalle un universo veramente complesso, di più non è lecito aspettarsi, salvo l'obiettivo di divertirsi un po'. Un motivo legittimo per andare al cinema.
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