Arriva al cinema VIta da gatto, film diretto da Guillaume Maidatchevsky, tratto dal romanzo Rroû, classico francese di Maurice Genevoix, che ha incantato intere generazioni, narrante una storia di amicizia e crescita dal significato universale, in cui molte famiglie sapranno riconoscersi e che affronta temi come la perdita, il divorzio e l’armonia con la natura.
Il film, oresentato in anteprima nazionale al Giffoni Film Festival 2023, dove è stato premiato come miglior film nella sezione Elements +6, è distribuito in Italia da Plaion Pictures.
Note di regia
Un grande ritorno alla regia per Maidatchevskyche, dopo l’impronta documentaristica dei precedenti successi Ailo – Una avventura tra i ghiacci e Kina e Yuk alla scoperta del mondo, firma un film live action per tutta la famiglia, contando su un ottimo cast fra cui spicca la giovanissima e talentuosa Capucine Sainson-Fabresse - nei panni della piccola Clémence – e rappresentando in modo genuino il mondo felino puntando su sequenze toccanti e coinvolgenti in cui la macchina da presa esplora il mondo circostante attraverso gli occhi del gattino protagonista.
Insieme, Clémence e Rroû scopriranno cosa vuol dire crescere e imparare a prendere decisioni difficili, come scegliere cos’è meglio per coloro che amiamo.
Fondamentali per la buona riuscita del film sono stati la scelta dei gatti che avrebbero interpretato il simpatico Rroû e il prezioso aiuto di Muriel Bec, addestratrice professionista.
Muriel è andata in tutti i rifugi per animali, in tutte le fattorie, da chiunque avesse messo annunci. Ha cercato davvero ovunque. E non le ho reso le cose facili perché volevo un gattino tigrato
– afferma Maidatchevsky.
Non è facile lavorare con i raccordi di montaggio, perché le strisce devono essere simili da un gatto all'altro. Ma i gatti bianchi sono noti per avere problemi di sordità. Per quanto riguarda i gatti neri, le loro espressioni sono meno leggibili. Alla fine, avevamo quattro Rroû, ma uno di loro è stato responsabile dell'80% delle riprese. Con lui abbiamo instaurato un vero e proprio legame, dato che è arrivato sul set a due mesi e mezzo e ha assorbito tutto come una spugna, crescendo davvero con noi sul set durante le riprese. La cosa più complicata sul set è stato riuscire a far percepire la complicità tra Clémence e il piccolo felino. Bisognava far capire che erano in simbiosi tra loro. Un bambino e un gatto: è una cosa abbastanza comune. Ma cosa lo fa funzionare?.
Aggiunge Bec: La cosa più difficile è far sì che il gatto trasmetta emozioni come la gioia, la sorpresa… Ma l'espressione di un felino è più difficile da leggere rispetto a quella di un cane, per esempio. Quest'ultimo strizza gli occhi, le orecchie si contorcono… D'altra parte, i gatti non esprimono molto. È stata una vera sfida, sia per il regista che per me. Lo definirei addirittura un progetto sperimentale perché era molto minuzioso, molto fine. Un'opera di oreficeria insomma! Perché tutto era pura avventura.
Vita da Gatto ci farà scoprire anche l’universo felino sotto un’ottica tutta nuova. Grazie alle magnifiche riprese – in cui si evince chiaramente l’abilità alla regia di rendere la maestosità della natura, portandoci alla scoperta del mondo felino più vero e autentico. Tante le sequenze toccanti e coinvolgenti, in cui la macchina da presa esplora da vicino il mondo circostante attraverso gli occhi del gattino protagonista, catturando al meglio la vasta gamma di emozioni da lui provate di fronte al cambio di habitat. Nato e cresciuto al centro di Parigi, il simpatico Rroû si ritrova improvvisamente nel cuore dei Vosgi nel Nord-Est francese, luogo continentale ricco di foreste, paesaggi naturali affascinanti e attraversato dall’omonimo massiccio montuoso.
La recensione
Vita da gatto
Una storia che rifugge dai cliché animalisti per una narrazione in cui ciascuno ha il proprio ruolo.
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Trailer
Le clip
Nella prima clip il gattino Rroû è ormai parte della famiglia. Come in ogni convivenza che si rispetti, servono delle semplici ma precise regole da rispettare per mantenere l’armonia familiare. Dal ruolo di piccola della casa, Clémence veste così i panni di mamma cercando di insegnare al tenero felino come ci si deve comportare tra le mura domestiche. Ben presto però si accorge quanto sia difficile resistere a un musetto così tenero e la disciplina lascia il posto al divertimento. Tra i due comincia a nascere la complicità su cui i due amici costruiranno quel legame indissolubile che li accompagnerà per tutta la loro avventura, nel corso della quale si faranno forza l’un l’altra crescendo e diventando grandi insieme.
Le due nuove clip mostrano due momenti significativi del film, seguendo il primo incontro fra Clémence e Rroû, in cui la bambina decide di accogliere il gattino nella propria famiglia, e la scoperta della natura selvaggia da parte del tenero felino. Lasciati i tetti di Parigi alle spalle, la tranquilla vita da gatto domestico di Rroû cambia profondamente, risvegliando in lui sentimenti, emozioni ed istinti che non aveva mai provato prima. La piccola Clémence non può fare molto per impedirgli di entrare in contatto con quella natura che la vita nella metropoli non gli ha permesso di conoscere. È infatti solo questione di tempo prima che il piccolo ma coraggioso Rroû decida di seguire il richiamo della foresta e scoprire un mondo nuovo abitato da animali di ogni tipo: temibili predatori come una misteriosa lince e un maestoso gufo reale, ma anche un’adorabile gattina bianca, che conquisterà il cuore del cucciolo. La vita per Rroû muta in modo significativo, ma anche la piccola Clémence è alle prese con un momento famigliare non facile e la attende un grande cambiamento. È l'inizio di una straordinaria avventura nella natura selvaggia per Clémence e Rroû, che cresceranno insieme, affrontando temi come la perdita, la separazione e l’armonia con la natura, oltre a scoprire che crescere significa imparare a prendere decisioni difficili, come scegliere cos’è meglio per coloro che amiamo.
Questo film mi ha permesso di mettere insieme la mia esperienza – so cosa sia una separazione – e il mio modo di lavorare con gli animali,
afferma il regista Maidatchevsky. E poi Vita da gatto è una storia di apprendimento su come due persone possono costruirsi. Mostra come, durante una separazione, una terza parte – in questo caso il gatto – intervenga per aiutare. […] Credo molto nell'idea che un animale possa portare serenità. Allo stesso tempo, la ragazza si rende conto che il gatto sta crescendo più velocemente di lei. Sta diventando adulto e sta prendendo le sue decisioni. Vita da gatto mostra che non si appartiene a nessuno. Un gatto non appartiene a nessuno… Effettivamente, non mi piace l'idea di appartenenza. Non mi piace l'idea di sedentarietà, di essere "schiavo di", "incatenato a". Ed è per questo che amo i gatti! Senza dipendere dagli altri, possiamo comunque condividere le cose con loro, comunicare, ascoltarli. L'importante è condividere e osservare.
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