Studio Ghibli. L’animazione meravigliosa di Miyazaki e Takahata di Enrico Azzano e Andrea Fontana è tornato in libreria con un’edizione nuova, aggiornata, arricchita e con una veste grafica inedita.
Il volume, long seller di Bietti, si è impreziosito di contributi, partendo dalla prefazione di Jurij Norštejn, la postfazione di Tomm Moore, per arrivare agli interventi di Michael Dudok de Wit, Manuele Fior, Manlio Castagna e tanti altri.
Intrecciando classici occidentali e leggende orientali, spaziano dalla fantascienza statunitense al medioevo nipponico, dalla narrativa ottocentesca italiana alle favole nordeuropee, dal variopinto universo dei manga ai drammi contemporanei.
Il volume di Enrico Azzano e Andrea Fontana è tornato in libreria e nelle mani dei lettori rinnovato e impreziosito. Il saggio del duo italiano si propone di esplorare il mondo dello Studio Ghibli, studio cinematografico che ha portato, prima nel Paese del Sol Levante e poi in occidente, diverse pellicole che hanno contribuito all’immaginario giapponese nel mondo.
Studio Ghibli è un’opera corposa, ricca di dettagli e approfondimenti.
Una prima ideale parte si propone al lettore come un approfondimento sulle vite di Hayao Miyazaki e Isao Takahata, fondatori di uno tra gli studi di animazione più celebri al mondo. Chi legge è immerso nelle vicissitudini del duo, dalla creazione dello Studio Ghibli all’ultimo lavoro cinematografico uscito nelle sale: Il ragazzo e l’airone.
La prima parte è un viaggio che narra le vite di Takahata e Miyazaki, fondatori dello Studio Ghibli. Durante la lettura, è di certo interessante il raffronto che gli autori fanno tra i due artisti, non solo dal punto di vista biografico, ma, e soprattutto, professionale. Nonostante stessero lavorando per il medesimo studio, i due possedevano, fin dal principio, due visioni artistiche differenti. Se Miyazaki ha quasi sempre goduto di un grande assenso da parte del pubblico, le esperienze di Takahata sono state spesso deludenti sotto questo punto di vista. Pellicole come Una tomba per le lucciole, I miei vicini Yamada e La storia della principessa splendente hanno riflettuto la visione della realtà a volte cruda di Takahata: un mondo che per quanto poetico deve fare i conti con la crudezza della guerra e con l’oscurità dell’animo umano. Seppur di enorme levatura artistica, i film non hanno incontrato un vasto consenso da parte del pubblico.
Si passa poi al capitolo dedicato all’”Altro Ghibli”, a ciò che è venuto dopo Takahata e Miyazaki. Uno sguardo che si incentra su Gorō Miyazaki, figlio di Hayao, e Hiromasa Yonebayashi, il quale per un momento si pensava potesse guidare lo studio di animazione, tuttavia la “fiaccola” della speranza si è spenta in seguito al suo abbandono.
A seguito di questa lunga parte dedicata ai due iconici autori Ghibli, il saggio prosegue con un’analisi dettagliata della filmografia, un approfondimento ragionato sulle pellicole uscite fino a Il ragazzo e l’airone.
Tra i diversi e molteplici film che nel corso degli anni si sono susseguiti, è di certo molto interessante la riflessione su Nausicaä della Valle del vento, uno tra i prodotti più capaci di racchiudere tutte le sfaccettature dello studio.
Il volume di Azzano e Fontana si conclude poi con una carrellata interessante, data dai numerosi contributi scritti da autori del calibro di Emanuele Tenderini, Manlio Castagna, Matteo Boscarol, e molti altri.
In particolare, molto intrigante il contributo di Matteo Stefanelli, “Miyazaki, mangaka. Il fumetto e il piacere del disegno”, perché in grado di regalare uno sguardo diverso sulla carriera di Miyazaki, non solo in qualità di regista, ma anche di mangaka. Anzi, ricorda al lettore come uno dei registi di animazione più famosi al mondo abbia attinto parecchio dal bacino fumettistico.
Non va dimenticato come il regista sia arrivato ad essa, accreditandosi progressivamente: grazie al fumetto. Sebbene questo abbia costituito un’esperienza certamente meno nota, è infatti stato un campo decisivo, non fosse altro che per il fatto che proprio il suo manga Nausicaä della Valle del vento – pubblicato lungo l’arco di ben dodici anni – «è stato il catalizzatore che ha condotto alla fondazione di Studio Ghibli e, in definitiva, alla creazione dei suoi capolavori animati».
Studio Ghibli non è semplicemente un saggio che si propone di raccontare un frammento essenziale del panorama cinematografico nipponico, è un viaggio che viene offerto al lettore, alla scoperta dei suoi protagonisti, dell’immaginario visivo, delle pellicole e di tutto il lavoro di ricerca e tecnico alle loro spalle. Il volume di Azzano e Fontana è anche uno strumento essenziale per chi volesse addentrarsi nei film, alla scoperta dei loro significati e simboli più profondi, e farsi strada, sequenza dopo sequenza, nell’immaginario straordinario dello Studio Ghibli.
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