Colt Seavers di professione stuntman sostituisce la star Tom Ryder nelle scene d’azione più pericolose. La vita per lui va a gonfie vele, fa il lavoro che gli piace ed è innamorato di Jody che ambisce a diventare un giorno regista. Tutto va in pezzi però quando Colt ha un grave incidente e si ritira lasciando Hollywood, l’amore e finendo a fare il parcheggiatore fino a quando non riceve una telefonata dalla produttrice Gail che lo prega di prendere un aereo per l’Australia. Il primo film di Jody, Metalstorm rischia di naufragare e la carriera della donna di finire prima ancora di essere iniziata, perché Tom Ryder è sparito e solo Colt, la sua controfigura da sempre può ritrovarlo. L’uomo ancora pazzamente innamorato della sua ex decide di tornare in pista e di fare qualunque pazzia pur di riconquistarla.

Se c’è una cosa che David Leitch ha dimostrato di saper fare sono per ovvie ragioni le scene d’azione. A Hollywood ha iniziato come stuntman e da John Wick ad Atomica Bionda passando per Deadpool 2 a uno dei capitoli di Fast & Furious (quello di Hobbs e Shaw), ha mostrato a cosa serve avere un background di questo tipo. The Fall Guy segue il trend, provando dopo la sfortunata parentesi di Bullet Train che l’azione mista a una dose abbondante di commedia è ciò che gli riesce meglio. A contribuire alla riuscita del progetto bisogna dar merito in una buona misura a Ryan Gosling che mostra un po’ come aveva fatto Chris Hemsworth, di essere bravissimo nel non prendersi sul serio, trovandosi a suo agio in panni drammatici e comici praticamente in egual misura. Ma sono anche i personaggi secondari a funzionare: Emily Blunt che dimostra di sapersela cavare anche in scene d’azione, Hannah Waddingham perfetta come produttrice sopra le righe Gail e Aaron Taylor-Johnson divertente nei panni della viziata e odiosa star hollywoodiana.

Il segreto di The Fall Guy e l’intelligenza di Leitch, stanno tutte nel mix di azione e commedia, con un dialogo tra i due generi riuscito al millimetro. L’interesse per le scene spettacolari sempre più grandiose e il procedere della storia vanno di pari passo con un ritmo così ben dosato da mettere in risalto sia le esplosioni che i dialoghi brillanti, tutto a prova di noia. A ciò vanno aggiunte un paio di idee geniali, come il combattimento di Colt sotto acido che pare uscito direttamente da Scott Pilgrim vs the World, e le continue e gustosissime citazioni cinefile che costellano la pellicola. Forse l’unico difetto che si può imputare a Leitch è di continuare nell’abitudine contemporanea di dover per forza far sforare il film oltre le due ore. Qualche taglio avrebbe dato maggior compattezza ma è proprio voler trovare il pelo nell’uovo.