Era il 2022 quando al Trieste Science + Fiction Festival veniva proiettato Alienoid, pellicola sudcoreana dal genere di difficilissima definizione: un po’ fantascienza, un po’ fantasy, un po’ avventura, un po’ anche commedia leggera. Ottimo fu il successo di pubblico ma c’era un problema, il film non aveva una conclusione ed era difficile capire se in qualche modo si sarebbe mai potuta vedere in Italia. Due anni dopo il FEFF (Far East Film Festival) ha non solo proiettato Alienoid: Return to the Future ma ha ospitato anche il regista e la produttrice Ahn Soo-hyun che hanno mostrato al pubblico, che ha visto in mattinata il primo capitolo, la conclusione della saga.

Alienoid
Alienoid

Una civiltà aliena dalla tecnologia avanzatissima ha deciso che il cervello degli umani era il luogo migliore per imprigionare i propri criminali privandoli dei ricordi. Peccato però che ogni tanto e in diverse epoche storiche qualcuno di questi si risvegli e cerchi di evadere. A mantenere sotto controllo la situazione ci pensano il robot guerriero Guard e un programma mutaforma chiamato Thunder che può assumere indifferentemente le sembianze di un’auto o di un essere umano. Nel corso di un viaggio nel tempo i due s’imbattono in una bambina orfana ancora in fasce e decidono di salvarla. Nel XIV secolo Muruk, un giovane mago taoista e i suoi fedeli gatti magici, vengono a conoscenza di una misteriosa “lama divina” per la quale è stata promessa una ricompensa incredibilmente alta. Non è facile impossessarsene però e sulla sua strada si mettono maghi, mostri e creature provenienti da un lontano futuro.

Choi Dong-hoon ha concepito fin dall’inizio l’intera storia divisa in due lungometraggi girandoli simultaneamente nel giro di tredici mesi tra il 2020 e il 2021. A causa delle numerosissime scene d’azione che hanno richiesto effetti speciali piuttosto complessi la post-produzione è stata lunga, e quando Alienoid è stato distribuito era arrivato il covid, cosa che non ha aiutato la pellicola a livello d’incassi. Ora che ci troviamo in epoca post virus la saga di Choi Dong-hoon merita di trovare una distribuzione anche nel mercato occidentale e in una piazza più ampia rispetto a quella dei festival. Dando per buona l’altissima qualità di fotografia, costumi e scenografie che non hanno nulla da invidiare a un qualsiasi blockbuster hollywoodiano, ciò che invece le mega produzioni statunitensi dovrebbero ammirare è la solidità della sceneggiatura. Personaggi accattivanti, un intreccio per nulla banale che si gioca anche un bel colpo di scena, ritmo serratissimo che nonostante l’alto minutaggio delle pellicole non annoia mai, per non parlare poi delle scene d’azione di una bellezza e tecnica strepitose, tutto funziona alla perfezione.

La buona notizia è che Alienoid e Alienoid: Return to the Future saranno distribuiti in Italia da Minerva Pictures con Full Action Channel su Prime Video e The Film Club, perché se ci si guarda in giro in questo momento (ogni riferimento a Rebel Moon non è casuale), ci sono storie fantastiche pensate per una durata di due film di qualità nettamente inferiore.