Pedro e Jimmy sono due fratelli che vivono in una fattoria lontana dalla città. Una sera sentono degli spari e il giorno dopo trovano il cadavere di un uomo brutalmente tagliato a metà. Dai documenti che rinvengono accanto al cadavere scoprono che era diretto in una casa di una vicina che vive insieme ai suoi due figli. Quando vanno dalla donna per informarla dei fatti lei ammette che stava aspettando da tanto tempo un “pulitore” perché il suo primo genito, Uriel, è posseduto da un demonio. L’uomo infermo a letto sta letteralmente marcendo ma proprio per la sua particolare situazione deve essere ucciso in un modo ben preciso, altrimenti infetterà tutti quelli che sono accanto a lui. Pedro e Jimmy confidano a Ruiz un altro proprietario terriero cosa sta succedendo, e i tre decidono di trasportare Uriel abbastanza lontano per impedire il contagio che avverrà con la sua imminente morte. Durante il viaggio però a causa di una brusca sbandata il posseduto sbalza fuori dalla macchina, e se in un primo momento gli uomini sperano di averlo portato abbastanza lontano scoprono a loro spese che così non è stato.
Presentato al Bruxelles International Fantastic Film Festival, When Evil Lurks è il primo lavoro da regista del fino ad ora sceneggiatore Demian Rugna, che mette in piedi un horror forse ostico per chi è abituato a quello USA. Da un punto di vista narrativo l’idea che il posseduto sia una sorta di malato in fase terminale è originale e richiama non a caso la paura del contagio vissuta in un’epoca assai recente. La possessione non è soltanto pericolosa ma diventa disgustosa, una sorta di piaga presente ma non abbastanza diffusa perché il governo corra ai ripari. È nella campagna abbandonata a se stessa che il male si presenta, ma chi lo subisce viene lasciato a se stesso, tanto che nonostante la denuncia di Pedro e Jimmy alla polizia, questi vengono derisi e allontanati come fossero dei visionari.
Rugna parte da una storia apparentemente privata per raccontare la fine del mondo attraverso una narrazione onesta e consapevole senza dimenticare mai l’uso di un humor nero, amaro ma efficace. Nel primo atto soprattutto il ritmo è quasi chirurgico, passando dal presentare in modo asciutto i personaggi a un escalation di violenza che arriva fino alla scena del cane, da cui Rugna dice di essere partito per l’intera stesura del film. Da qui in poi il lavoro di costruzione di atmosfera e il ritmo serrato cedono il posto a dialoghi e spiegazioni un po’ lunghi per chi è abituato al classico jumpscare, ma che sono necessari per un finale lontano dall’essere consolatorio. Ogni elemento in When Evil Lurks infatti contribuisce a creare un'economia espressiva che rivela la natura umana corrotta e la fragilità delle nostre costruzioni sociali, dove sono i bambini prima degli adulti a cedere alle lusinghe del male.
Quello raccontato da Rugna è un tipo di contagio che riesce a dilagare solo attraverso l’inganno, quello dei posseduti morti che si fingono vivi, e che per questo possono agire dall’interno. L’orrore ribalta anche i luoghi considerati sicuri: il commissariato dove è più facile credere che Pedro e Jimmy siano due pazzi piuttosto che verificare le loro parole, la casa familiare in cui una madre amorevole si trasforma in un mostro, e la scuola elementare che vede consumarsi l'atto finale sul suo palco teatrale. I padri sono destinati a non poter o, saper, salvare i figli e solo l'unione tra fratelli sembra resistere in una straziante e disperata scena finale.
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