Come era atteso, Wolverine e Deadpool insieme fanno faville. Il mercenario chiacchierone interpretato da Ryan Reynolds cerca il suo posto nei multiversi, e dopo essere stato rifiutato dagli Avengers sembra avere perso interesse per la vita da supereroe.
Con un inizio in medias res, sappiamo che Wade Winston Wilson, ovvero Deadpool, è alla ricerca di Wolverine (Hugh Jackman) tra i vari multiversi, inseguito da agenti TVA che sono convinti che essere in un numero superiore al loro avversario serva a qualcosa, dimentichi del fatto che è lui che ha il nome nel titolo, non l'agente XYZ della TVA.
Dopo i sanguinosi titoli di testa scopriremo che, pur essendo quello di Deadpool solo uno dei tanti multiversi conosciuti, per qualche strano motivo noto solo ai numi tutelari dei buchi di trama, il mercenario ha attirato l'interesse di Paradox (Matthew Macfadyen) un agente TVA, la Time Variance Authority, l'agenzia che si occupa di preservare la sacra linea temporale presentata nelle due stagioni di Loki (che comunque non è obbligatorio aver visto, quanto dicono della TVA nel film basta e avanza per capire cosa faccia). Ben presto Wade si rende conto che da solo non può sventarne i piani e si mette alla ricerca di una variante utile di Logan, ovvero Wolverine, nei multiversi, per farsi aiutare a salvare il suo piano della realtà insieme a tutti gli altri.
Tutto il minestrone di technobabble affoga per fortuna tra battute fulminanti di vario livello, dalle più sofisticate meta-narrative, alle più grevi, per una trama che si rivela alla fine un mero pretesto per tanti momenti di puro orgasmo nerd, di citazioni cinefile e fumettistiche, di battute che fanno ridere fino alle lacrime.
Se sarà inevitabile assistere a scontri tra la riluttante variante di Wolverine e Deadpool, prima o poi questi dovranno allearsi, perché scopriranno che Paradox non è l'unico cattivo. I due infatti nel loro peregrinare si imbatteranno in un'antagonista che sembra più pericolosa di lui: Cassandra Nova (Emma Corrin), una variante/gemella di Charles Xavier che ha meno inibizioni del gemello nell'usare i suoi poteri.
Al frullato poi toccherà aggiungere un'accurata selezione di personaggi, antagonisti e protagonisti, dei defunti e sconnessi universi cinematografici Fox e non solo, messi lì per sfruttare l'effetto fan service al massimo del suo potenziale, oltre che per generare tante spettacolari scene di combattimento.
Wolverine & Deadpool di Shawn Levy fa il suo sporco lavoro e, nonostante la trama pretestuosa ed esilissima, lo fa fino in fondo. Sarebbe potuto durare mezz'ora in meno, ma con il consueto colpo di autoironia, scherza anche sulla sua durata.
Per la sua singolarità, e per come si rivela man mano che si procede nella visione, con sorprese tutte da scoprire, il film non può certo essere considerato un punto di svolta indicativo di come si evolverà il Marvel Cinematic Universe in futuro, ma solo il momento in cui Disney mette in scaffale quanto ereditato dalle gestioni altrui dei suoi personaggi, per conservarne solo ciò che potrebbe essere utile per il futuro, non promettendo però di farcelo rivedere a breve, ma solo che ci sta pensando.
Un film che va goduto fino in fondo, oltre i titoli di coda ovviamente.
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