Pirati, montagne, draghi, mezzi draghi e principesse da salvare sono tutti elementi ricorrenti belle fiabe, ma nel caso de Le avventure di Jim Bottone sono tutti usati per raccontare una storia di formazione dai toni fiabeschi come Michael Ende ci ha già abituati ne La storia infinita, per un pubblico ancora più giovane. Il film è ispirato dal primo dei due romanzi per bambini del celebre autore che hanno per protagonista il giovane Jim Bottone.
Su una piccola isoletta composta da due case, un negozio, una stazione ferroviaria e un castello compare misteriosamente, o meglio, viene consegnato misteriosamente, un bambino nero, davanti a una cittadinanza stupita composta da ben quattro persone. Subito il bimbo diventa il beniamino della microscopica isola. La proprietaria dell'unico negozio lo adotta e se ne prende amorevolmente cura, mentre il macchinista lo scarrozza in giro per l'isola a bordo della propria locomotiva, dotata anch'essa di personalità. Da qui, probabilmente, il titolo originale italiano del primo romanzo: Un ferroviere e mezzo.
Quando l'isola si rivelerà troppo piccola per ospitare tutta quella gran folla (ben cinque persone e una locomotiva), il re deve pensare chi mandare via. Così la scelta ricade sul macchinista. Il ragazzino non è d'accordo e di nascosto si unirà a lui e alla locomotiva tuttofare, che può all'occorrenza anche navigare e viaggiare ovunque senza binari, in molte avventure nel mondo esterno. In questo modo crescerà la sua consapevolezza sul mondo e si cementerà l'amicizia con il simpatico macchinista Luca, che in diversi momenti ricorda il nostro Bud Spencer, soprattutto quando è il momento di menare le mani.
Finalmente, ecco un altro esponente nostrano del cinema di genere. La produzione, infatti, è europea e non ha proprio nulla da invidiare alle opere di Hollywood. La cura infusa nelle scenografie e nei costumi è di altissimo livello e prestandovi attenzione si troveranno tanti dettagli divertenti, come se fosse un libro illustrato. La musica accompagna molto bene l'azione, anche se non rimangono a mente melodie identificative.
Non mancano anche i personaggi curiosi e situazioni stravaganti, tra le quali l'incontro con culture diverse che inizialmente possono spiazzare un po' il giovane con cibi strani e all'apparenza disgustosi, ma scoprirà che usi e costumi differenti portano anche a novità culturali interessanti.
Nonostante i due protagonisti (tre con la locomotiva) si trovino spesso in contesti assurdi, dove addirittura la prospettiva è al rovescio, tutto funziona alla perfezione nel microcosmo della pellicola, invogliandoci non solo ad accettare ogni stranezza, ma anche a scoprire cosa succederà più avanti.
I dialoghi sono semplici e brillanti, alla portata di tutti e non c'è una sola parola di troppo o inutile. Tutto è finalizzato ad approfondire il carattere dei personaggi e a tratteggiare le vicende. In mezzo a molte battute spassose di tanto in tanto ne emerge qualcuna più profonda.
Essendo un'opera pensata per un pubblico molto giovane, troveremo una morale dietro a ogni personaggio che il giovane Jim incontrerà, che come abbiamo detto segue la struttura narrativa della fiaba, ma a parte la principessa (con un ruolo comunque originale) non troveremo altre figure tipiche e stra-abusate, bensì nuovi modi per rappresentare gli alleati, gli aiutanti e i nemici.
Le avventure di Jim Bottone è stato una piacevole scoperta, capace senz'altro di intrattenere allo stesso modo i bambini e le famiglie al netto di un piccolo calo nel terzo atto, che si riprende alla perfezione sul finale.
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