Imprigionata in un thriller nordico, Agatha Harkness non ricorda cosa successo in WandaVision, e non sa che la sua avversaria Scarlet Witch nel frattempo è deceduta in Doctor Strange e i Multiversi della Follia.
Come corollario ai due citati titoli, arriva la prosecuzione dell'arco narrativo della strega interpretata da Kathryn Hahn.
La prima puntata inizia quindi con una ripresa filologica di un'ambientazione che che sembra mescola Twin Peaks e Fargo, tra le varie ispirazioni.
Svelato l'arcano tramite l'intervento esterno di un misterioso ragazzo goth (Joe Locke), Agatha si risveglia a Westview e scopre che per recuperare i suoi poteri deve fondare una sua congrega di streghe, guidandole attraverso una serie di prove lungo la Via delle Streghe. Le prime puntate vedranno quindi Agatha radunare un gruppetto di streghe disperse in cerca di riscatto, guidandole non senza qualche problema di coesione, osteggiata dalla misteriosa Rio Vidal (Aubrey Plaza).
In questi quattro episodi, meno della metà dei nove episodi previsti, la parte che funziona molto bene è quella che vede Agatha trovare i modi per convincere le riluttanti streghe a seguirla. Quando invece inizia il percorso, con prove che anche in questo caso sono messe in scena in modo citazionista, attraverso atmosfere di diversi generi narrativi e persino musicali, la serie non sembra voler decollare, dando la netta impressione che per un arco come quello indicato sarebbero potuti bastare.
Invece gli episodi tre e quattro sembrano dilatati in mondo incomprensibile, come se girassereo intorno a un punto non ben definito.
In buona sostanza, Agatha All Along parte bene, con due episodi ben calibrati, per poi arenarsi invece di puntare alla sostanza.
Continuando il mood citazionista non sfuggiranno i classici del genere stregonesco, dal Mago di Oz a Wicked, passando, per una versione adulta di Streghe.
Oggettivamente poi il debito con i citati eventi pregressi risulta troppo alto, rispetto a produzioni che invece riuscivano con efficaci riassunti ad essere autonome.
È un vero peccato perché non solo la bravura della sua interprete, ma anche quella dei comprimari meritava di più di una serie che al momento non sembra partire con il ritmo giusto.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID