- Il ritorno del giocatore 451
- Il ritorno di vecchie conoscenze
- Le ispirazioni italiane
- Il teatro del Giglio diventerà Teatro Puccini
- Dilemmi sociali
- Nella seconda stagione avremo nuovi giochi?
- Il nuovo teaser della stagione 2
- Un remake made in USA?
- Il tema del capitalismo
- L'incontro col pubblico in Piazza San Michele
Squid Game era uno dei più attesi eventi per questa edizione di Lucca Comics & Games. La serie coreana pluripremiata è riuscita a conquistare il pubblico con la sua denuncia al capitalismo che permette anche di riflettere sulla società e fino a dove sono disposte a spingersi le persone disperate che hanno perso tutto e si chiede se è possibile mantenere ancora un po' di umanità. Anche chi vi scrive è rimasto molto coinvolto dalle vicende raccontate.
Per promuovere l'arrivo della seconda stagione il 26 dicembre su Netflix, la scenografia davanti e dentro il Teatro del Giglio di Lucca è stata tematizzata a dovere, con il red carpet che si è trasformato in un pink carpet, il colore identificativo della serie, piantonato dalle inquietanti guardie mascherate viste negli episodi.
Per entrare maggiormente nell'atmosfera la familiare voce impersonale che nella serie recita le regole del gioco ha intimato gli ospiti di prendere posto entro un minuto, altrimenti le guardie si sarebbero occupate di loro. Subito dopo sul palco è stato proiettato un timer col conto alla rovescia, proprio come succede nel gioco.
Allo scadere del tempo ha fatto il proprio ingresso Emanuele Vietina, il direttore generale della manifestazione, chiedendo al pubblico se fosse pronto a cominciare il gioco. In questo modo ha introdotto il creatore, sceneggiatore e regista della serie Hwang Dong-hyuk, il protagonista assoluto Lee Jung-jae che interpretava il giocatore 456, Seong Gi-hun, e Wi Ha-jun, il poliziotto sotto copertura.
Il regista Hwang Dong-hyuk ha ammesso che generalmente quando si crea qualcosa si spera sempre che vada bene, ma non si era affatto aspettato un successo simile a livello globale. Ha poi continuato informando che la seconda stagione si concentrerà sui ricordi della prima esperienza e sulla partecipazione del giocatore 456 per la seconda volta per fermare questo gioco ingiusto.
Sarà superfluo da dire, ma da questo momento verranno rivelati piccoli spoiler sia sulla stagione conclusa, sia su quella in arrivo.
Il ritorno del giocatore 451
Si è poi passati al ruolo del giocatore 451. Alla fine della serie aveva i capelli tinti di rosso, mentre nel teaser abbiamo visto che li ha ancora neri come in origine. Lee Jung-jae ha ammesso di non sapere il reale motivo per cui nell'ultimo episodio avesse i capelli di quel colore e non l'aveva mai chiesto al regista, aveva ipotizzato che indicasse la presa di coraggio del protagonista. Gli è venuto in aiuto lo stesso regista, dicendo di aver preso ispirazione da un fumetto che amava molto, dove il protagonista cambia colore di capelli quando ha attraversato una fase di cambiamento, esattamente come succede a Lee Jung-jae, che dopo un anno di apatia dopo esser sopravvissuto al gioco decide finalmente di agire.
Il ritorno di vecchie conoscenze
Il personaggio del poliziotto sotto copertura ha fatto un'uscita di scena straziante, perché scopre che il sovrintendente dei giochi è proprio il fratello disperso che era andato a cercare, convinto che fosse una vittima, e precipita da una scogliera in seguito a un colpo sparato proprio per mano del fratello. Ma si sa, in tutte le opere di fiction finché non si vede il cadavere non è detta l'ultima parola, infatti Wi Ha-jun tornerà nello stesso ruolo e si è detto speranzoso che il pubblico voglia vedere come si sviluppa la storia. Non è stato specificato se il suo ritorno sarà in carne e ossa o se farà parte di flashback che magari evidenziano il suo rapporto col fratello, ma l'attore è convinto che nella seconda stagione verrà evidenziata maggiormente la sua determinazione e il suo carisma.
Le ispirazioni italiane
Le domande successive passano sull'Italia: il regista ha preso qualche ispirazione dal Belpaese? Hwang Dong-hyuk ha ammesso di aver usato ben due canzoni italiane per la seconda stagione. Una delle due è l'aria di un'opera di Giacomo Puccini, famosissima tanto in Corea quanto nel resto del mondo, ed è presente nel primo episodio della nuova stagione. La seconda è Con te partirò di Andrea Bocelli. Vietina ha subito evidenziato le connessioni con il festival, perché questa prima tappa di promozione di Squid Game 2 è mossa proprio dalla musica di due artisti toscani, Puccini lucchese e Bocelli nato in provincia di Pisa.
Il teatro del Giglio diventerà Teatro Puccini
La coincidenza è ulteriormente sorprendente perché Emanuele Vietina ha annunciato che l'anno prossimo il teatro del Giglio sarà dedicato proprio a Giacomo Puccini.
Dilemmi sociali
Squid Game è una serie attraverso la quale il regista e creatore della serie vorrebbe dimostrare come la società capitalistica porti a un gap della ricchezza e inevitabilmente crei dei perdenti. Non ambisce a rispondere alla domanda, ma si augura che gli spettatori possano riflettere su qualche mondo stiamo vivendo e magari trovare un modo per cambiarlo.
E dal punto di vista degli attori?
Secondo Lee Jung-jae, il giocatore 456, Abbiamo convissuto e conviviamo con la società attuale e dobbiamo impegnarci per un mondo migliore, dobbiamo ricordarci di rispettare gli altri e camminare mano nella mano, collaborare
. Sarebbe il tema principale di Squid Game, che si chiede come possiamo aiutarci a vicenda per arrivare a essere cittadini migliori. L'attore si augura che il pubblico dopo la seconda stagione possa riflettere su questi argomenti. E Vietina, infatti ha aggiunto, parlando del suo personaggio, che il suo carattere va proprio in quella direzione: nonostante le situazioni complesse cerca di costruire legami solidi con gli altri giocatori, cerca di avere speranza anche dove sembra non ci sia.
Wi Ha-jun, il poliziotto, è convinto che il tema di Squid Game sia proprio uno dei problemi più difficili da affrontare nel mondo. Spera che il pubblico dopo aver visto la serie si faccia questa domanda sociale. La serie non mostra solo come fa a sopravvivere un personaggio, ma indaga come tutte queste persone che partecipano al gioco, avendo raggiunto il fondo senza speranza, possano riscoprire la dignità umana.
Nella seconda stagione avremo nuovi giochi?
Il regista ha dichiarato che nella stagione 2 vedremo il ritorno di Gi-hun nella stessa isola, i luoghi saranno familiari come il dormitorio, le scale colorate e anche le stanze dei giochi. "Ci saranno però nuovi elementi, saranno luoghi familiari ma con nuovi giochi più intricati e con sfondi molto più belli, non vedo l'ora lo possiate vedere."
Il nuovo teaser della stagione 2
Possiamo vederlo, in effetti, nel teaser ufficiale, rilasciato proprio ieri.
Un remake made in USA?
Riguardo le voci di un coinvolgimento di David Fincher in un remake americano, il regista Hwang Dong-hyuk non ha dato conferma, ma ha dichiarato stima nel lavoro del collega e lo supporterebbe. Se fosse uno spin off e non un remake per lui sarebbe fantastico, perché andrebbe a espandere ulteriormente l'universo narrativo.
Il tema del capitalismo
Hwang Dong-hyuk ha riflettuto sul fatto che la storia contemporanea coreana ha fatto grandi cambiamenti in pochi anni. Dal 1950 al 1953, dopo la guerra, è rinata dalle proprie ceneri. Sono diventati un paese molto ricco, ma secondo lui il sistema capitalistico europeo che si è sviluppato molto più lentamente è più vulnerabile a confronto e chi è stato lasciato indietro è più difficile da recuperare. Ha citato anche la scrittrice Han Kang che ha ricevuto il nobel per la letteratura “per la sua intensa prosa poetica che affronta i traumi storici ed espone la fragilità della vita umana” per dimostrare che sono tematiche molto sentite in Corea del sud.
Per rendere ancora maggiormente interessante la cultura coreana, secondo Lee Jung-jae, dovrebbero concentrarsi nel creare contenuti di qualità ancora più alta. Quando il K-pop stava emergendo c'era poco interesse verso la Corea, ma adesso con i film e le serie TV molte più persone dicono che vogliono visitarla, conoscere la cultura, provare il cibo e si dichiara molto felice di questo.
Il regista Hwang Dong-hyuk, a una domanda riguardo il reality show realizzato da Netflix ispirato da Squid Game, ha risposto che gli è sembrato surreale vedere persone reali che affrontano certi giochi. Dopotutto, però, ricorda che la serie è una critica al capitalismo, ma creato dentro una società capitalistica. Ha venduto il contenuto a Netflix e Netflix può usarlo come preferisce, non pensa che il messaggio si perda. Il mondo dentro Squid Game diventa un modo di fare profitto, e il fatto che ne abbiano realizzato un reality show con questo marchio enfatizza maggiormente il messaggio.
Con questa ultima dichiarazione, un perfetto riassunto del messaggio di Squid Game, hanno dato appuntamento su Netflix il 26 dicembre per la pubblicazione della seconda stagione e hanno annunciato che è già prevista anche la terza stagione finale per il 2025.
L'incontro col pubblico in Piazza San Michele
A seguire, in piazza San Michele, gli attori e il regista hanno salutato i fan e si sono prestati molto gentilmente a dediche e foto dopo una breve sfilata lungo la strada di fronte alla piazza, tenuti sotto controllo da un lungo cordone di guardie.
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