Il 31 Ottobre a Lucca Comics & Games si è svolto un incontro con la scrittrice fantasy italiana Cecilia Randall, che recentemente ha pubblicato con Giunti Editore il suo nuovo romanzo, Arhos – L'acqua e l'ombra. Insieme a lei Fabio Porfidia, illustratore che ha realizzato la copertina del romanzo, il tutto presentato dalla curatrice della collana young di Giunti.

Cecilia Randall ha raccontato come è nata la storia di Arhos, dopo aver affrontato il medioevo in  Hyperversus e Millennio di Fuoco, il rinascimento in Gens Arcana, le leggende bretoni in Arthia di Camelot.

Arhos è un omaggio a Emilio Salgari, ha affermato la Randall. Ho cominciato a leggere con i libri che mi passavano i miei nonni e i miei genitori e Salgari mi ha dato l'imprinting. I romanzi salgariani sono un po' fantasy, penso al Corsaro Nero con i suoi fantasmi, e ho voluto dare un omaggio a quelle navi che mi hanno fatto viaggiare per mondi a me sconosciuti. Arhos è anche un omaggio al nostro Mar Mediterraneo. Ero un po' stanca del medioevo del nord-europa e quindi ho creato un impero, l'impero aymneno, dalle suggestioni orientali, mentre l'oligarchia di Midra richiama la repubblica marinara di Venezia. E così mi sono fatta la mia crociera personale nel Mediterraneo.

La Randall ha poi parlato in concreto della sua tecnica di scrittura, di come prende forma l'idea che pergola nella sua testa.

La ricerca storica e sociologica è importante nel mio processo di scrittura. Prima mi faccio un'idea dell'atmosfera e poi penso ai dettagli, cerco di modificare i più significativi si innesca un processo a cascata. Fauna, ambiente e società di un mondo sono infatti strettamente collegati. Se cambia un dettaglio dell'ambiente, cambierà la sua fauna e come la società si è adattata a esso, per esempio.

Il cambiamento che ho inserito nel mondo di Arhos è che ognuno dei popoli che lo abitano entrano in comunione con l'ambiente tramite l'Essenza e i condizioni particolari ottiene un suo potere specifico. Per esempio il Popolo del Confine riesce a mimetizzarsi nei "passaggi" tra un elemento e l'altro del creato, come la linea di confine tra terra e mare o al passaggio tra giorno e notte, cioè all'alba e al crepuscolo. Poi ci sono i popoli della Brezza, del Sole, della Sabbia… ognuno ha le sue prerogative e diversi rapporti l'uno con gli altri. Rapporti che contemplano purtroppo anche la guerra.

La Randall ha quindi annunciato che la serie di Arhos sarà un dittico: il secondo e ultimo volume sarà pubblicato a Maggio 2025, per il Salone del Libro di Torino. Al momento stanno lavorando al titolo e alla cover.

A quel punto ha preso la parola Fabio Porfidia, autore della splendida copertina e della mappa di Arhos. Porfidia ha iniziato il suo percorso da illustratore nel 2006, prima nell'ambito del gioco di ruolo, a quel tempo di nicchia qui in Italia. È poi approdato all'editoria, con la sua prima copertina di un romanzo nel 2011, per poi arrivare in Giunti.

Con Arhos mi sono dedicato alla copertina, che è una copertina descrittiva e strettamente legata alla storia del romanzo, e anche alla mappa. Ha affermato Porfidia.

L'illustratore ha quindi illustrato il processo di creazione della mappa, dalla prima bozza nei vari step, come vedete qui sotto.

In particolare, insieme alla Randall, ha curato molto l'araldica e le sue regole, utilizzando per i blasoni dell'impero influenze medio-orientali, con sole e leopardo rampante, mentre per Midra un drago di mare.

I dettagli come questi sono fondamentali nel fantasy, ha specificato la Randall. Creando un mondo che non esiste, esso deve essere solido, tangibile, e quindi realistico. I dettagli danno completezza e quindi verosimiglianza.

Ne è derivata una mappa con due stati principali, impero e Midra, e araldiche associate, frutto anche dello studio da parte dell'illustratore di elementi architettoni e stilistici veneziani. Come ultimo step della creazione della mappa, Porfidia si è dedicato a caratterizzare i dettagli, in particolare delle città rappresentate, ognuna ispirata a un'architettura diversa.

Alla domanda su cosa si prova nel vedere un'interpretazione su copertina del proprio mondo narrativo, la Randall ha risposto: Quando scrivo mi faccio una mappa visiva di quello che sto costruendo. Avrei voluto fare la fumettista, in passato. Riguardo alla cover, avevo già dato indicazioni e immaginavo galee veneziane, e quando l'ho vista realizzata è stato un wow, è lei! Immediatamente c'è stato un feeling perfetto con Fabio. Man mano che vedevo le sue proposte di illustrazione, mi venivano nuove idee in mente, e infatti ho rivisto proprio in quest'ottica la scena della battaglia rappresentata nella copertina e raccontata nel romanzo. In particolare, dopo aver visto la polena a forma di drago della nave di Fabio, ho aggiunto una frase di uno dei protagonisti, Hiero, che adesso nel testo afferma: "I Midriani, i loro draghi li mettono dappertutto". E quando la protagonista Aleonora strappa una mappa di Arhos dall'atlante di famiglia, è proprio la mappa che potete vedere all'inizio del romanzo. Nel mio lavoro di scrittura ho sempre lavorato con cartine storiche sottomano. La mappa di Fabio ha aggiunto suoi dettagli al mio mondo, e così me ne sono venuti in mente altri ancora, che ho aggiunto nel secondo romanzo della serie. Non vedo l'ora di scoprire la copertina del secondo volume!

Porfidia ha inoltre precisato la sua scelta di raffigurare uno dei protagonisti nella copertina, ma di spalle, per non far vedere il suo volto, lasciando libero il lettore di immaginarselo. Del resto, è questo il bello dei libri rispetto ai film…

Pur non potendo rivelare spoiler sul secondo volume della serie di Arhos, in particolare riguardo la sorte di alcuni dei suoi personaggi, la Randall ha risposto alle domande del pubblico. In particolare, quando le è stato chiesto del tema della guerra, citando un passo del suo romanzo:

…Hiero notò che erano molti di più quelli che sostenevano l'opinione guerrafondaia di Dunat piuttosto che quella moderata di Basile. E la cosa era abbastanza ovvia: quasi nessuno di quei cortigiani sarebbe mai andato in guerra, perciò era facile e riempiva di orgoglio immedesimarsi nell'impero definito invincibile, quando poi non toccava a te combattere per far sì che quella definizione corrispondesse al vero.

la Randall ha risposto: Non mando mai messaggi nei miei romanzi, faccio riflessioni. Il fantasy è anche questo: riflettere attraverso un mondo "altro" su temi reali, come in questo caso la guerra e le sue origini: il potere politico ed economico.

Il pubblico ha poi chiesto a Porfidia che differenza sussiste tra illustrare un romanzo e un gioco di ruolo.

Non c'è una distinzione netta, dipende dalla realtà editoria. Ha risposto l'illustratore. Se in un romanzo l'illustrazione è spesso limitata nella copertina, nel GdR ha un'accezione più ampia: copertina, creature, personaggi, archetipi, etnie, props… Insomma, ha lo scopo di far vedere concretamente ciò che è descritto nel gioco. Nei romanzi invece lo scopo è suscitare sensazioni piuttosto che entrare nel superdettaglio.

Al termine dell'incontro, gli ospiti si sono recati insieme al pubblico allo stand Giunti per il firmacopie. A questo punto, non ci resta che aspettare il secondo volume di Arhos, dato che chi ha già letto e amato il primo romanzo non vede l'ora di scoprire come proseguirà la storia di Hiero e di Aleonora.