Tra gli ospiti di Lucca Comics & Games 2024 c'era anche Pera Toons, nome d’arte di Alessandro Perugini, grafico pubblicitario e fumettista, affermatosi prima su Instagram con il famosissimo format Chi ha ucciso Kenny?, pubblicato da Tunué. I suoi libri Ridi che è meglio, Sfida all’ultima battuta, Giochi e risate, Ridi a Creepypelle, DivertiMenti, Fatti una risata  e Che Spasso! sono in classifica da mesi. A ottobre è uscito il suo ultimo libro, Ridere, e per l'occasione a Lucca Comics & Games è stata allestita una mostra dedicata alle sue opere.

Ecco l'intervista che il nostro amico Pera Toons ci ha rilasciato.

Come è stato avere una mostra interamente dedicata a Lucca Comics & Games? Avresti mai immaginato una cosa del genere, tanti anni fa, quando venivi a Lucca come “pubblico” invece che come ospite?

Avere una mostra dedicata a Lucca è una cosa stupenda, fantastica, che qualche anno fa non mi sarei mai aspettato, quindi quando l'abbiamo fatta e quando poi l'ho anche vista in questi giorni, sono rimasto proprio a bocca aperta. Tra l'altro è stata anche molto apprezzata perché è stato un luogo dove i bambini hanno potuto anche disegnare e giocare, oltre che vedere e ridere delle mie battute. Questa cosa della mostra è un altro obiettivo stupendo che si è aggiunto a tutti gli obiettivi raggiunti in questi anni da fumettista. Ringrazio per questa mostra soprattutto Lucca Comics, che l'ha realizzata, insieme al lavoro mio e anche tanto del mio editore Tunuè.

La mostra era stata allestita per essere interattiva, soprattutto per i bambini. Cosa ti è piaciuto di più di questo allestimento?

Naturalmente è importantissimo l'aspetto interattivo della mostra perché sappiamo benissimo che i bambini e i ragazzi vogliono soprattutto partecipare e non solo guardare. Quindi all'interno della mostra c'erano dei disegni da colorare, dei disegni dove poter fare la propria battuta, ma anche fogli bianchi dove poter disegnare ciò che volessero bambini e bambine. Lucca Comics ha messo a disposizione tanto materiale, pennarelli e matite bellissime. Quando c'è andata anche mia figlia, anche lei si è messa subito a colorare, più che guardare i miei video e le mie battute. Poi all'interno c'erano anche un gioco dove contare dei passi colorati e una specie di caccia al tesoro con un piccolissimo premio finale, che ha attratto tantissima gente. Oltretutto era un'area dove poter un attimo un po' respirare tra il caos di Lucca, perché c'era un'area relax, la mostra era di ampio respiro, con grandi stanze. Comunque ciò che ho preferito è l'aspetto interattivo.

Veniamo a parlare del tuo ultimo libro con Tunuè. Il titolo, Ridere, è già un programma… come ti è venuta l’idea della gita al museo di Pera, Kenny ed Ely?

L'ultimo libro, Ridere, appunto, fa capire già di cosa si tratta. L'idea è nata dal fatto che io adoro i musei, quell'immaginario lì, posti dove puoi imparare ma c'è anche tanto mistero. Infatti nel mio libro c'è un mistero con un colpo di scena finale, che non posso spoilerarvi. La cosa che posso dirvi è che nel momento in cui avevamo deciso di fare un libro – dico abbiamo perché comunque c'è sempre un lavoro di squadra con l'editore – ambientato nel museo, non è stato poi facile capire quale tipo di titolo dargli, che fosse anche ispirato alla risata. Alla fine, colpo di genio, siccome il libro è ambientato in varie ere geologiche, abbiamo deciso di chiamarlo Ridere che sarebbe da "Rid"-"Ere", dove "Ere" graficamente è diverso, così il titolo è anche un gioco di parole. L'idea è nata soprattutto dal mio amore per i musei: adoro i dinosauri, l'era glaciale, l'antico Egitto e i primitivi. Il museo raccoglieva tutto questo.

In Ridere possiamo aspettarci tanti dinosauri, ovviamente… e che altro?

Come detto precedentemente, in Ridere possiamo aspettarci una storia lunga, ambientata in un museo tra varie ere, dinosauri, egitto, uomini primitivi, ma naturalmente non possono mancare tantissime battute. Come sempre nei miei libri inserisco tantissime battute che si innestano nella storia lunga, battute di vario genere, basati sui giochi di parole, le freddure che mi contraddistinguono, barzellette e via dicendo.

Da libri di battute spesso scollegate tra loro o storie in miniatura, limitate a una sola o comunque poche vignette, come siamo arrivati in Ridere a una storia continuativa di mistero e avventura?

Quello di Ridere fa parte di un format che è iniziato dal mio quarto libro, Sfida all'ultima battuta, che appunto era una sfida perché dovevo un attimo migliorarmi e passare dalle strisce singole fino ad arrivare a una storia lunga e più articolata, che approfondisse il mondo Pera Toons e i suoi personaggi. Ridere fa parte di questo filone iniziato con Sfida all'ultima battuta, proseguito con Ridi a Creepypelle, poi con Fatti una risata e adesso Ridere. È un format apprezzatissimo proprio perché si vede soprattutto il bellissimo rapporto di amicizia tra Kenny e Pera e anche il rapporto di amicizia con Ely, anche se Pera è innamorato di Ely. Vedremo se un giorno riuscirà a conquistarla. Spero di riuscire in futuro a scrivere delle storie più articolate, come sempre per le cose bisogna allenarsi.

Cosa hanno di particolare i tuoi protagonisti? E secondo te perché piacciono tanto al tuo pubblico?

I fattori che fanno sì che i miei fumetti piacciano è che credo che siano molteplici. Naturalmente in primis c'è il contenuto, ovvero le tante battute: battute leggere, che sono anche dei classici o comunque slegate dai nostri tempi, come le freddure e le barzellette. Quindi il contenuto piace perché il contenuto è trasversale e può interessare tutte le tipologie di persone, dai più piccoli ai più grandi, in tutte le fasce d'età. Il contenuto è la cosa più importante, però altrettanto importante è lo stile, che piace molto in quanto minimale, coloratissimo e diretto, immediato. L'unione di battute leggere e stile minimale funziona bene di questi tempi.

E la solita domanda di rito… quali sono i tuoi progetti futuri?

Per il futuro ho molti progetti che mi stimolano tantissimo. Mi prefiggo di continuare a pubblicare due o tre libri all'anno almeno, o due libri e un diario all'anno. Un altro obiettivo è quello di far crescere la comunity anche fuori dall'Italia. Attualmente ho due milioni e oltre di follower nel mondo, molti di questi brasiliani e spagnoli. Poi strizzo anche l'occhio all'animazione, che potrebbe essere cinema, TV o piattaforme di streaming, anche se quest'ultimo obiettivo, per quanto stimolante, mi fa tanta paura. Anche perché ora le cose vanno bene e non vorrei fare il passo più lungo della gamba. In tutti i casi, sono contentissimo di quanto ho raggiunto.