Un tripudio di colori, musica e spettacolo per la prima parte di Wicked, film diretto da Jon M. Chu che porta sul grande schermo il popolare musical di Broaway.
Partendo dalla morte della malvagia Strega dell'Ovest, come narrata ne Il Mago di Oz, è Glinda (Ariana Grande) che racconta in flashback la storia di Elphaba (Cynthia Erivo), che sin dalla nascita ha provato il senso dell'abbandono, della repulsione in quanto diversa perché nata con la pelle verde e con dei poteri che gli umani non comprendono, e quindi temono.
Il primo incontro tra Glinda e Elphaba avviene quando entrambe si ritrovano all'Università di Shiz. La prima è una delle studentesse più popolari, la seconda esattamente all'opposto. Ritrovatesi compagne di stanza, nascerà tra loro un rapporto oscillante. A tratti saranno divise e rivali, specialmente perché il potere di Elphaba suscita l'invidia di Glinda, che vorrebbe studiare magia. Ma ci saranno anche dei momenti in cui sembrano diventare amiche. Sullo sfondo, il Mago di Oz attende, e dispiega i suoi piani per migliorare la vita degli umani, anche con scelte controverse.
In filigrana, Wicked è una storia di amicizia, di rivalità, di crescita e di paura del diverso. Ribalta i cliché, ma non tanto con l'ormai trito cliché delle "motivazioni" che portano una persona buona a diventare cattiva, ma proprio perché ci ricorda che le apparenze ingannano.
Ricordiamo che il musical è del 2003, per cui è sicuramente tra gli antesignani di questo approccio alla tematica. Lo stesso si può dire per il tema dell'inclusività.
Insomma, non solo Wicked dopo oltre vent'anni si rivela attuale, ma in questa versione riesce anche a essere al passo, stigmatizzando l'ansia di apparire dei moderni social, con sottigliezza e ironia.
L'allestimento non è meno che sontuoso. Scenografie, paesaggi immaginifici, estetica steampunk, rendono la Oz di Wicked una festa per gli occhi.
Impossibile poi non essere rapiti dalle musiche e dalle canzoni, che hanno nelle due cantanti delle straordinarie interpreti. L'alchimia tra le due interpreti funziona anche nelle parti recitate.
Con una prima parte così ben riuscita, l'attesa per la seconda, prevista al cinema tra un anno, sarà lunga da sostenere.
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