Nathan Caine sembra un trentenne ordinario, lavora come vicedirettore in una banca, passa le serate a giocare ad un videogioco online con il suo amico Roscoe e sogna di avere una relazione romantica. La sua esistenza è scandita da regole ben precise perché Nathan ha in realtà una patologia che lo rende unico: non può provare dolore. Una vita solitaria è l’unico modo che ha per rimanere al sicuro poiché, se provasse a vivere come gli altri, rischierebbe di ferirsi e di non accorgersi di essersi fatto male. Tutto va in crisi però quando a causa di un piccolo incidente parla per la prima volta con Sherry, una ragazza che lavora nella sua banca. È lei a chiedergli di uscire ma basta una serata romantica per far capire a Nathan di aver finalmente trovato la donna della sua vita, così quando lei viene presa in ostaggio da un gruppo di rapinatori è disposto a tutto pur di salvarla.

Mr. Morfina (in originale Novocaine) è un film che ha una sola idea originale, quella di prendere un personaggio alla Ted di How I Met Your Mother, carino ma non troppo e alla ricerca dell’amore vero, e di dargli un super potere un po’ bislacco, quello di non provare dolore. Jack Quaid da The Boys si è specializzato nella parte del maschio beta, che usa alternativamente, o nella sua accezione positiva come nel Mr. Morfina, o anche come camuffamento quando interpreta un villain, vedi Scream e il recente Companion per confondere il pubblico. È chiaro fin dalla prima inquadratura sulla faccia di Quaid che il suo Nathan non è un uomo d’azione e, per un po’ l’idea che abbia come unica qualità quella di incassare bene le botte, funziona pure. La coppia di registi Dan Berk e Robert Olsen che prima di Mr. Morfina hanno diretto solo un horror a basso budget buttano qua e là persino qualche scena gore che finisce per essere abbastanza divertente.

Il problema però in un operazione come Mr. Morfina è quella di provare a portare avanti per quasi due ore una gag, che funziona in cartoni animati di venti minuti come Willy e il Coyote, ma si annacqua in un film. L’aspetto gore inoltre, se da una parte aiuta a vivacizzare la storia, dall’altra rischia di togliere il focus in una pellicola che prima di tutto dovrebbe essere una commedia romantica. Se da una parte le scene d’azione sono poche e girate scolasticamente, dall’altra quelle di tortura se pure buffe sono comunque sufficientemente disturbanti per chi è abituato a guardare principalmente un certo tipo di commedia. Vien da chiedersi allora a quale sia il pubblico di riferimento di Mr. Morfina, più adatto oggi come oggi ad apparire nella library di una piattaforma che sul grande schermo.