Un eterogeneo e iper selezionato gruppo di giornalisti ed esperti di musica viene invitato a un evento esclusivo: la presentazione di Caesar's Request, nuovo album dell'ormai mitico Alfred Moretti, idolo della musica pop anni ‘80/’90 ritiratosi a vita privata in un ranch nel deserto, circondato da un'adorante comunità di seguaci di un culto basato sulla sua personalità.
All'evento è invitata, con sua grossa sorpresa, anche la giovane redattrice Ariel, oscurata nelle ambizioni dal suo maschilista/paternalista capo-redattore, anch'egli invitato all'evento.
Subito la ragazza, unica nel gruppo, nel quale figurano anche una anchor-woman televisiva, una influencer, una paparazza e un vecchio rivale di Alfred, si rende conto che qualcosa non quadra. A cominciare dall’onnipresenza dei concierge, che sembrano più dei sorveglianti, come l’inquietante Belle, dalla quale Ariel non riesce mai a liberarsi.
Gradualmente, negli ampi spazi del ranch, ripresi anche con strepitose visioni dall’alto e con prospettive che sembrano restituire un senso di disagio, tra una esibizione ai limiti dell’hard e cene come riti iniziatici, la verità emerge, e il soggiorno si trasformerà in una lotta per la sopravvivenza, mentre trapela il piano finale di Moretti, deciso a dare un epilogo sorprendente al suo culto denominato Livellismo.
Mark Anthony Green in Opus – Venera la tua stella distilla e porta alle estreme conseguenze la sua esperienza di giornalista intervistatore di celebrità, raccontando sia la storia di come il senso di tribalismo e di appartenenza dei fan possa degenerare in una sorta di culto religioso, sia quella di una personalità narcisistica e disturbata che da questo culto costruisce un suo personale senso della realtà.
Il cast è bene assortito, e tante sono le sfumature recitative. Agli estremi della gamma si trovano le prestazioni oltre ogni riga di John Malkovich, che sembra nato per interpretare Moretti, e sul lato opposto una sottrattiva Ayo Edebiri (The Bear) personaggio che non sembra perdere mai il senso della realtà, che teme per la sua vita senza farsi prendere dal panico. Spiccano, in una mediana di toni, anche la nativa americana Amber Midthunder (Prey), che interpreta Belle, la“concierge” Livellista, nonché Juliette Lewis, l'anchor woman gossippara Clara Armstrong.
La musica è parte integrante della narrazione, con musiche canzoni che sembrano essere proprio dell’epoca in cui l’immaginaria pop-star Moretti è stata all’apice, composte dal mitico autore e produttore Nile Rodgers e The-Dream.
Il plot-twist finale lascia lo spettatore a interrogarsi sul tema della manipolazione della realtà effettuata dai media, su chi sia vittima e su chi sia carnefice, chiudendo il cerchio con una logica stringente.
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