Sesso, bugie e videosorveglianza.
Il gioco di parole viene spontaneo durante la visione di Black Bag: Doppio gioco, film in cui l'affiatato duo Steven Soderbergh (regista, direttore della fotografia e montatore) e David Koepp (sceneggiatore e produttore) si riunisce per un curioso misto di spy-story e commedia nera.
Il film si presenta con un solido intreccio di spionaggio. George Woodhouse (Michael Fassbender), uno degi migliori agenti del National Cyber Security Centre (NCSC) inglese, ovvero una sezione dei servizi segreti dedicata alle informazioni ricavate dalla tecnologia, a differenza dei più famosi MI5 e dal bondiano MI6, che raccolgono informazioni dalle persone, viene informato di una pericolosa fuga di notizie riguardanti il misterioso progetto Severus, la cui scoperta dei dettagli è parte integrante della suspense del film.

A essere sospettati sono cinque componenti del servizio, tra i quali Kathryn (Cate Blanchett), la moglie di George. Ma la cosa ancora più sorprendente, ma non troppo, lo scopriremo più avanti, è che gli altri quattro sospettati sono a loro volta due coppie. Tutto loro potrebbero aver avuto l'occasione, sia diretta che indiretta, a causa dei loro rapporti, di venire a contatto con i dettagli di Severus. E ognuno di loro potrebbe aver avuto motivi per divulgare il segreto o venderlo a una potenza straniera, compresi in realtà gli stessi George e Kathryn.
Il nodo centrale del film è la gestione di un rapporto sentimentale tra due persone che per lavoro devono tenere dei segreti. Come si stabilisce il rapporto di fiducia quando, a copertura di un possibile tradimento, basta pronunciare la frase "Black Bag" per farla rientrare in quell'area segreta facente parte della professione, a giustificazione di un'assenza, un viaggio, una mancata telefonata?

Se centrale è l'intesa Fassbender/Blanchett, il resto del cast non è meramente funzionale, ma anch'esso motore della storia. Regé-Jean Page (Bridgerton, Radici), Naomie Harris (Moonlight, Skyfall), Marisa Abela (Back to Black, Industry), Tom Burke (The Souvenir, Furiosa: A Mad Max Saga) risultano tutti efficaci nei loro personaggi rispettivamente di un brillante agente in ascesa, della psicologa dell'agenzia, di una agente più giovane e del veterano in disgrazia.
Le intenzioni e le azioni dei sei personaggi (sette se si aggiunge al gruppo anche il capo del servizio, interpretato da Pierce Brosnan, promosso a "M" in un certo senso), nella ricerca del colpevole, s'intrecciano, collidono in una serie di interazioni incrociate, di continue presunte rivelazioni che possono essere smentite o confermate poco dopo, con una sceneggiatura dal ritmo serrato e dai dialoghi intelligenti e scoppiettanti.

Siamo davanti a un thriller in cui l'azione non è iperbolica come in un bond movie o in Mission: Impossible, ma avvinghia alla sedia anche grazie alle eleganti scelte visive di Soderbergh, che gioca con i campo/controcampo, piazza interrogativo la camera al centro di un tavolo scrutando e oscillando tra i commensali, dandoci il senso di continuo spiazzamento. Lo aiuta inoltre una ipnotica ed elegante partitura jazz acida, firmata da David Holmes.
Dosato e misurato anche nella durata, Black Bag: Doppio gioco è puro godimento cinematografico.
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