Secondo appuntamento con la seconda stagione del nuovo Doctor Who, un’analisi stringata e che arriva dritta al sodo per colpa o merito delle direttive fornite dalla Casa del Topo che gentilmente ci offre la visione in anteprima. E chi siamo noi per contraddire un’adorabile mascotte dalle grandi orecchie e occhioni? Ricordate cos’è accaduto col Meep, giusto?

Sarebbe meglio non contrariare nemmeno un cartone animato, in realtà. O meglio, cercare di non farlo ridere, soprattutto se parliamo di Ring-a-Ding, un essere composto di luce come quella del proiettore cinematografico che causa scompiglio in una sala degli anni Cinquanta e mette il Dottore di fronte a un’indagine impossibile da ignorare.

Ring-a-Ding da Doctor Who: Lux
Ring-a-Ding da Doctor Who: Lux

Questa inquietante avventura ambientata in un cinema infestato sviscera ancora una volta diversi temi importanti legati ai ricordi e l’accettazione della perdita, grazie a un saggio intreccio con le storie dei personaggi coinvolti. Una dimensione metanarrativa che finora non si era ancora vista nella serie a questo livello, è simpaticamente critica anche verso i recensori. Un modo per aiutarci a ricordare che Doctor Who è principalmente una favola e sfrutta gli escamotage fantascientifici (più fanta che scientifici) per intrattenere suscitando, quando possibile, emozioni.

E proprio nel momento dell’apice emozionale ecco che arriva la stoccata ripescando un vecchio tema musicale, capace di straziare l’anima.

<i>Photo: BBC Studios/Bad Wolf/James Pardon</i>
Photo: BBC Studios/Bad Wolf/James Pardon

Lux offre alcune trovate realmente originali e risulta un ottimo episodio dall’anima dottoresca, nonostante ci siano un paio di appunti da fare. Prima di tutto le motivazioni dell’antagonista… Anzi, no. Lasciamo che siate voi fan a tirare le vostre conclusioni. È così bello commentare in compagnia! E c’è sempre lo spazio per i commenti anche sotto a questo articolo, se voleste partecipare alla discussione.