Natale all'Auditorium è stato inaugurato l'8 dicembre con l'arrivo di Babbo Natale dalla Lapponia e una serie di spazi e iniziative dedicati ai più piccoli: l'apertura del villaggio di Babbo Natale, il Bosco dei Desideri, l'Isola degli igloo. Inoltre ospita gli eventi che rappresentano annualmente a Roma il Festival Scandinavo: la Biblioteca del Nord, la Pista di Ghiaccio, i Saggi Natalizi delle Voci Bianche di Santa Cecilia e gli sketch dei clown BP Zoom.
Ospite della rassegna odierna è Janne Teller è nata nel 1964 a Copenaghen. Laureata in Scienze Economiche, ha lavorato per sette anni per le Nazioni Unite e per l'Unione Europea a New York, Bruxelles, in Mozambico e Tanzania. Dal 1995 vive a Copenaghen come scrittrice di professione.
Con Intet, libro per bambini tradotto in Italia da Fanucci editore con il titolo L'innocenza di Sofie, si è aggiudicata il prestigioso Premio del Ministero della Cultura Danese.
Jeanne Teller è una degli autori scandinavi noti e apprezzati in Italia grazie alla casa editrice Iperborea, che ha pubblicato il suo primo romanzo "L'isola di Odino", così presentato:
"E' la Vigilia di un Natale freddo e nevoso, quando Odino, un vecchietto dalla lunga barba e un occhio solo, è costretto ad approdare con la sua slitta su un'isola senza nome, perché in una tempesta di meteoriti uno dei suoi cavalli si è azzoppato. Ha fretta: deve portare oscuri avvertimenti, ma ha perso la memoria e non ricorda più dov'è diretto né di quali presagi è messaggero. Né possono aiutarlo gli stupiti abitanti dell'isola, che da secoli non vedono stranieri: al di là delle infide scogliere che li circondano, esiste il Continente, ma da generazioni nessuno ha più provato a raggiungerlo e nessuno è mai tornato.
Odino riuscirà prodigiosamente ad attraversare lo Stretto, per ritrovarsi di colpo in un mondo che somiglia molto al nostro, dove i regni del Nordmeridione, Nordsettentrione e Antico-nord appaiono ironiche e divertenti stilizzazioni dei paesi scandinavi.
Rinchiuso in ospedale come pazzo, finito su Internet con la sua bizzarra storia, Odino è presto al centro di contrastanti interessi: profeti millenaristi, fanatici religiosi e nazionalisti, politici, opportunisti di ogni tipo vogliono appropriarsi di lui, e mentre tutti cercano il modo per raggiungere l'isola misteriosamente inaccessibile, riscoperta su antiche mappe segrete, tra i regni del Nord si arriva all'orlo della guerra per il suo possesso. Nella tipica tradizione danese che fonde fiaba e assurdo, fantasia e parodia, sapere e umorismo, il romanzo parla in realtà di una società che è la nostra e di temi di estrema attualità: fanatismo ed estremismo, intolleranza e nazionalismo, e anche responsabilità individuale, religione ed etica, fede e dubbio, amore e libertà.
Ma come ogni fantasy che si rispetti, un sottile gioco di rimandi a miti e simboli, rende più ricca e complessa l'allegoria: chi è veramente quell'Odino, bonaria versione del supremo dio del pantheon nordico, che parlando solo per massime e portando con sé la poesia e la semplicità di una saggezza antica, spinge ciascuno a rivelare la sua natura più profonda e a seguire il proprio destino? E non è forse il suo finale benvenuto ai suoi due corvi perduti la sola risposta possibile ai mali che ci affliggono? "Ben tornati, Pensiero, Memoria!" "Per sorte gli uccelli attendono noi tutti?"".
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