Il problema più grosso per chi intende immaginare scenari bellici su scala strategica nell’immediato futuro è quello di trovare un avversario realistico allo strapotere militare e tecnologico degli Stati Uniti. La soluzione che hanno trovato gli sviluppatori della PopTop Software è stata quella di individuare il nemico all’interno della stessa super-potenza a stelle e strisce, ipotizzando un’evoluzione apocalittica della storia recente, con elezioni controverse, attentati terroristici e interferenze straniere che portano nel 2008 gli Stati Uniti a separarsi in sei fazioni in guerra tra di loro per riunificare la nazione divisa.
In verità, il tema di un secondo conflitto intestino americano non è una novità assoluta: ricordiamo a tal proposito il film La seconda guerra civile americana del 1997 per la regia di Joe Dante, e la più recente fatica letteraria di Harry Turtledove, di cui si è occupato Il Corriere della Fantascienza (vedi link). Ma in ambito videoludico questo tipo di ambientazione è sicuramente innovativa e permette di scatenare tutto l’armamentario bellico più recente su un terreno di battaglia, la vastissima nazione nord-americana, che non veniva interessato da un wargame classico, di ambientazione recente, dai tempi del venerando Pacific General della SSI.
Shattered Union, distribuito in Italia dalla Take-Two Interactive per conto della 2K Games , disponibile da qualche settimana in versione PC DVD e di recente anche in versione Xbox, offre agli appassionati un’interessante parte strategica, dove ognuna delle sei fazioni (con nomi suggestivi come Pacifica, California Commonwealth o New England Alliance) inizia la vicenda con un certo numero di stati sotto controllo, i quali generano risorse da investire nella creazione di nuove unità militari o nella riparazione di quelle danneggiate; come in ogni strategico che si rispetti, il giocatore deve decidere dove e come indirizzare le proprie mire di conquista.
Quando unità di fazioni diverse si trovano nello stesso territorio, si passa alla vera e propria battaglia tattica dove sicuramente questo prodotto offre il meglio di sé. Siamo infatti di fronte a un classico wargame leggero a turni, con la mappa divisa in esagoni tradizionali, una buona varietà di unità militari disponibili, poche e semplici regole da seguire, un’elevata fluidità di gioco, un’ambientazione suggestiva e completamente modificabile dalle inevitabili distruzioni causate dai combattimenti e tutto il contorno di grafica ed effetti sonori all’altezza della situazione. Insomma, il tipico prodotto dove è facilissimo cominciare a giocare, ma non è così facile vincere, sia contro il più che discreto (soprattutto in difesa) avversario computerizzato, che contro un antagonista in carne e ossa (è supportato il multiplayer sia hot-seat che online).
Shattered Union è una nuova dimostrazione di come il genere strategico a turni, dato per morto ormai da parecchio tempo, continui a trovare nuova linfa e interesse non solo nella nicchia del wargame militare tradizionale, ma anche in un mercato più ampio.
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