Charles Lutwidge Dodgson, conosciuto in tutto il mondo con lo pseudonimo di Lewis Carroll, nacque a Daresbury, nel Cheshire, il 27 gennaio 1832, rampollo di due antiche del famiglie del Nord. Il padre, reverendo Charles Dodgson, nutriva uno speciale interesse per le discipline matematiche e combinava nella propria personalità tratti di austero puritanesimo con una vena di generosità e un amore per l'umorismo nonsense.
La madre, Frances Jane Lutwidge, prima cugina del marito, aveva un'indole straordinariamente dolce e gentile.
Entrambi i tratti dei genitori passarono in eredità a Carroll, il cui segno dominante sarà però una forte timidezza. Ciò gli impedirà di intraprendere, nonostante l'amore per l'insegnamento, un'ambita carriera come Mathematical Lecturer al Christ Church College di Oxord, poichè tale attività richiedeva doti comunicative sconosciute al suo temperamento. Ma nemmeno le esperienze con l'insegnamento diretto al St Aldate's School si rivelarono proficue. Carroll optò così per la via accademica della ricerca e della pubblicazione a Oxford. In questo contesto scrisse una trentina di lavori, di varia estensione, a tema matematico e logico, che pubblicò sotto il suo vero nome.
L'abilità di sognare e trasfigurare la realtà venne invece incanalata in quell'attività di scrittore grazie al quale egli divenne celebre in tutto il mondo. Alice nel Paese delle Meraviglie, pubblicato nel 1865, non è infatti il frutto di un'ispirazione improvvisa e momentanea, ma il sottoprodotto di quel lato del suo carattere che aveva bisogno di trovare un'autonoma espressione al di là delle rigide formule matematiche fra le quali Carroll si muoveva quotidianamente. E' vero però che il romanzo prese lo spunto iniziale da un episodio preciso, una gita sul fiume fatta nel 1862 in compagnia delle tre piccole ragazze Liddell, figlie del preside del Christchurch College.
Molto è stato scritto, specialmente dalla critica moderna, sul rapporto di Carroll coi bambini. Gli studiosi ancora discutono se il suo attaccamento ai più piccoli fosse morboso, tanto da sconfinare in quella che oggi viene definita pedofilia, o se si tratta semplicemente di un'errata interpretazione moderna della morale vittoriana. Le uniche certezze che abbiamo ci dicono solamente che Carroll riusciva a nutrire platonicamente, attraverso la condivisione innocente della compagnia dei bambini - coi quali passava ore a raccontare storie inventate - il proprio lato affettivo, fortemente impossibilitato ad esternarsi in forma adulta nei confronti di una donna (ma anche qui le opinioni degli esperti si dividono, e biografi come Karoline Leach citano alcuni casi di amicizie muliebri adulte). Coi bambini Carroll si si sentiva particolarmente a suo agio anche a fronte del difetto di balbuzie che lo affliggeva, scoprendo di riuscire a parlare liberamente in presenza dei più piccoli.
In sei mesi, dopo l'episodio della gita sul fiume, lo scrittore vergò il suo racconto di 18.000 parole, intitolandolo inizialmente Le Avventure di Alice Sottoterra e corredandolo di notevoli illustrazioni. Il manoscritto. su pressione dell'editore, fu poi ampliato a 35.000 parole, venne illustrato dagli ormai famosissimi disegni di John Tenniel e uscì col titolo ormai noto a tutti.
Alle avventure di Alice, Carroll diede un seguito nel 1871 con Attraverso lo specchio, un testo che bissò il successo ottenuto dal primo libro.
Ammalatosi di bronchite, Carroll morì il 14 gennaio 1898 a Guildfors, nel Surrey.
Per ricordare lo scrittore, Fantasy Magazine, oltre a questa breve biografia, vi offre oggi la proposta di navigare nel simpatico sito interattivo che trovate linkato alla voce Risorse in Rete. Potrete così sfidare in una vera partita a scacchi la terribile Regina di Cuori, deformare l'immagine di Alice nello specchio, osservare il gatto del Cheshire mentre scompare sotto ai vostri occhi, chiedere consiglio all'oracolo del Bruco, mandare una cartolina elettronica a tema, testare la vostra conoscenza dei personaggi con un quiz o con delle parole incrociate, sistemare le tessere rompicapo di Humpy Dumpty, calcolare la vostra età in giorni ore e minuti e giocare con tante altro opzioni. Il sito è infatti ricchissimo di passatempi buffi e sconclusionati quanto il Paese delle Meraviglie cui è dedicato.
3 commenti
Aggiungi un commentoRingrazio quest'uomo per aver inventato il bianconiglio!
Lo so, commento stupido ma volevo dirlo...
Io per il Jabberwock
(Twas brilling)
.... me misero me tapino, ora mi tocca cercare un dizionario perché non mi ricordo che significa "muliebri".
Comunque ho sempre condiviso (sentendolo istintivamente quello giusto) il punto di vista moderato secondo cui nell'affezione di Carroll verso le bambine c'era qualcosa di morboso...si! Ma era platonico nei fatti ed anche nella sua testa (cioè la sua morbosità era inconsapevole) sicché non ci vedo nulla di male perché non ha prodotto che bene (ha gioito dela compagnia delle bambine, compensando la mancanza di altri affetti e in più... ha tirato fuori "Alice" )
Ave,
Alice nel paese delle meraviglie...un libro geniale.
Divus Imperator Dixit.
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