Lo standard PocketPC ha permesso in pochi anni ai più famosi produttori di hardware, con la collaborazione di Microsoft, di offrire al mercato una validissima alternativa al classico Palm, che ha aperto la strada alla diffusione dei computer palmari nel mondo e in Italia.
Uno dei vantaggi della piattaforma promossa da Microsoft è quello di permettere una facile migrazione e adattamento dei programmi sviluppati nel classico ambiente Windows, e questo vale ovviamente non solo per prodotti di produttività individuale o quant’altro, ma anche e soprattutto per i videogiochi.
E’ peraltro evidente come non sia possibile aspettarsi conversioni complete di action game dalla grafica mirabolante (anche se non mancano i tentativi), visto che capacità del display e dispositivi di input sono quello che sono, mentre nei segmenti mai dimenticati dei giochi di strategia a turni o delle avventure grafiche tradizionali il PocketPC può sicuramente dare più di una soddisfazione.
Tra i titoli sul mercato più riusciti di ambientazione fantasy vale la pena di citare una conversione del classico Warlords II, originariamente sviluppato dalla australiana SSG, e convertito ormai da parecchio tempo su piattaforma PocketPC dalla PocketPC Studios.
Si tratta di una delle serie più popolari di wargame a turni in ambito fantastico, arrivata al quarto episodio su PC, e con una collana parallela in real time dal titolo di Warlords Battlecry (3 titoli pubblicati). Questa edizione tascabile è abbastanza fedele alla sorella maggiore uscita nel 1993 per PC DOS, con una decina di scenari e una grande campagna di guerra totale nel magico mondo di Etheria, 28 diverse unità militari, eroi ed esplorazioni, un’interessante parte diplomatica e la tradizionale intelligenza artificiale che era al tempo uno dei punti di forza di tutti i prodotti della SSG.
Altro titolo fantasy che sicuramente molti ricordano è Myst, una delle avventure grafiche più famose di ogni tempo, sviluppata per PC nel 1993 dalla Cyan Software, con numerosi seguiti e varianti successive, tra cui Riven (1997). Si tratta di giochi che, grazie alla gestione statica delle immagini che li contraddistingue, si prestano sicuramente alla conversione su palmare.
Ci ha pensato infatti la Mean Hamster Software , che ha riportato la magia dei prodotti originali (al tempo Myst fu una delle killer applications che favorì la veloce diffusione dei primi lettori di CD-ROM per PC) in un formato portatile che permette di toccare con mano l’incredibile livello di evoluzione tecnologica cui stiamo assistendo in questi anni.
Potremmo continuare con parecchi altri esempi di conversioni più o meno riuscite di videogiochi per PC accanto a prodotti nati espressamente per i palmari, ma l’ultimo riferimento è per un software destinato a chi ha voglia di fare qualche esperimento: PocketDOS permette infatti di ricreare su PocketPC un ambiente DOS completo e offre, quindi, la possibilità di provare a rilanciare in formato tascabile dei classici che vengono dal lontano passato, e che possono finalmente garantire una veste più divertente a un oggetto, il palmare, che in alcuni casi può rivelarsi un sostituto più che adeguato di piattaforme videoludiche tascabili quali Gameboy vari o PSP.
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