Nel 1984, in Québec, un gruppo di artisti circensi e di ginnasti capeggiati da Guy Laliberté fondò il Cirque du Soleil. L'intenzione era creare uno spettacolo che cogliesse il meglio del circo e lo affinasse per liberarlo dai vincoli del genere, uno spetttacolo che coniugasse acrobazie e ginnastica ad altissimo livello, musica originale e una messa in scena curata in ogni dettaglio. Forte di una simile formula, in breve tempo la compagnia ha riscosso un successo internazionale e ha iniziato una parabola ascendente che continua a distanza di vent'anni e che oggi comprende oltre un migliaio di dipendenti divisi tra i sei spettacoli itineranti per il mondo (in contemporanea) e i cinque stabilmente aperti negli Stati Uniti.
Vi domanderete perché ne parliamo, visto che esula un po' dalle nostre abituali tematiche. La risposta è che il Cirque du Soleil è uno spettacolo pienamente fantastico che sfugge alle facili generalizzazioni ma che sicuramente raccoglie anche gli elementi del fantasy. E' un'immersione nella fantasia, nel gioco e nell'invenzione fantastica da cui si esce ubriachi di suoni ed entusiasmo. Musiche, scene e costumi sono pensati allo scopo di trasportare lo spettatore in un altrove sognante e il risultato è tale che per quasi tre ore si è completamente assorbiti dai numeri che si susseguono, che si tratti di acrobazie volanti, di clown o del muoversi di figure e costumi stupefacenti.
Lo spettacolo portato a Milano negli ultimi due mesi è Alegria, show creato nel 1994 per celebrare il decimo anniversario della compagnia. Non racconteremo la trama perché più che una storia vera e propria Alegria sfrutta un canovaccio che si presta a letture diverse. Il pubblico è libero di dare il senso che più preferisce alle scene che si svolgono davanti ai suoi occhi e questo crea un rapporto dialettico e privato tra lo show e lo spettatore che osserva le Ninfe, la Cantante Bianca, la Giocoliera o il Buffone con l'impressione che stiano parlando a lui solo.
Probabilmente il vero punto di forza di Alegria sono le raffinate coreografie dei numeri acrobatici che ogni sera rinnovano la fusione tra virtuosismo tecnico e illusione. Dietro ogni numero acrobatico sono tangibili la cura e l'energia di artisti, ginnasti e del personale tecnico: tutto lo spettacolo è gestito ad un altissimo livello di raffinatezza, dalle acrobazie circensi tecnicamente più complesse all'ultimo dettaglio dei costumi. Nel numero del Fast Track, spettacolare e ardito, il trucco dietro alla magia è un sistema di trampolini sovrapposti grazie al quale il gruppo di artisti esegue salti ed acrobazie volanti, eppure questo non rende meno impressionante l'agilità e la velocità dei ginnasti, vere fiamme volanti nei loro costumi luminosi e dorati.
Potenti e visionari gli Angeli Bianchi, figure misteriose che inizialmente si presentano come semplici figuranti ma che, nel finale, hanno un ruolo di primo piano. Maestosa ed esotica la musica (eseguita dal vivo), una delle migliori colonne sonore della produzione canadese, non a caso candidata ai Grammy Awards.
Dopo Milano Alegria si sposterà a Roma dove riprenderà le rappresentazioni dal 27 aprile al 28 maggio prossimo.
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