Un personaggio, per dirsi profondo e coinvolgente, deve risultare il più possibile verosimile e quindi simile a una persona reale. Questo significa che anche quel surrogato di essere vivente fatto di parole stampate su un foglio di carta avrà degli obiettivi, grandi, che si rifletteranno sulla sua breve esistenza letteraria.
Grandi obiettivi, dicevo… non fraintendetemi: un grande obiettivo può essere anche quello di riuscire a starsene in pace per tutta la vita, coltivando il proprio appezzamento di terra e morendo nel sonno dopo un’esistenza priva di grosse emozioni, ad esempio. :-)
Quello che conta, e questo è dove voglio arrivare, è che per quel grande obiettivo ogni personaggio combatterà strenuamente, perché nessuno può negare se stesso.
Ciò di cui sto parlando, è il cuore del personaggio, quanto lo anima nei suoi gesti quotidiani, nel modo di affrontare la vita che voi le/gli avete infuso.
E, dopo aver delineato il suo aspetto fisico e la sua psicologia, dovete capire cosa realmente vuole ella/egli dalla vita. State attenti, perché comprendere cosa vuole significa marchiarlo per sempre: si porterà appresso i suoi sogni come se ne andasse della sua stessa vita, vi rovinerà i piani sul più bello, farà di tutto per complicarvi l’esistenza, ostinato. Complesso da gestire, ma estremamente stimolante.
Però, infine e finalmente, avrete di fronte ai vostri occhi qualcosa di vivo, con un cuore che batte forte.
Non si faccia l’errore di pensare in questo modo soltanto ai personaggi umani: qualsiasi cosa viva ha uno scopo. Solitamente tutto ciò ha molto a che fare con il filo conduttore della vicenda, ma a volte può essere molto distante da essa e rientrare nella trama per puro caso o a sproposito.
E se al tempo della vicenda il tal personaggio ha già raggiunto il proprio scopo (a patto che si possa parlare di meta definitiva nella vita)? Anche questo vi darà delle indicazioni ben precise: per esempio non alterare la “pace dei sensi” raggiunta potrebbe essere il nuovo scopo del personaggio; avrebbe un senso. O potrebbe essere che ella/egli abbia rinunciato a realizzare i propri sogni per vari motivi, più o meno validi… molteplici vie tra cui scegliere, di nuovo e per sempre.
Alla fin fine, starà a voi controllare le vostre idee, le vostre creature. Tuttavia, pur essendo madri o padri padroni, non imbrigliatele, non soffocatele: è importante che un genitore sappia quando lasciare liberi di vivere i propri figli.
Ciò che conta è che diate un cuore a ogni essere che creerete e ne rispettiate i palpiti e gli impulsi: in questo modo la storia acquisirà spessore.
Ha un volto, una mente e un cuore… cosa ancora, non è sufficiente per renderlo vivo? Sembrerebbe di sì, ma non è così: manca ancora una cosa, fondamentale.
Un’anima.
Nel prossimo capitolo affronterò il quarto aspetto della creazione di un personaggio: il vissuto.
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