Vi sono molte leggende su Elvis. Alcune riguardano la sua strana morte, altre la sua nuova vita. Nel mezzo sta quello che ha descritto lo scrittore Joe R. Lansdale in un romanzo breve intitolato Bubba Ho-Tep di Joe R. Lansdale che verrà prossimamente pubblicato in Italia da Addictions e dal quale è stato tratto un omonimo film di Don Coscarelli con Bruce Campbell. I retroscena di Bubba Ho Tep e di molte altre produzioni dello scrittore texano saranno al centro di due puntate speciali del progranna Tutti i colori del giallo (condotto da Luca Crovi per la regia di Alberto Fognini e la produzione di Fabrizia Boiardi) che andrannno in onda i prossimi 28 dicembre e 3 gennaio 2004 sulle frequenze di Radiodue dalle 13 alle 13.30. Bubba Ho-Tep è diventato nel giro di breve tempo un cult movie. Le prime proiezioni al Toronto Film Festival al Festival del Cinema Fantastico di Bruxelles e al Festival del Noir di Trieste hanno letteralmente sbalordito gli spettatori in sala. Lansdale e Coscarelli sono infatti riusciti a creare una piacevole mistura di rock and roll, humour e horror tanto che il film negli Stati Uniti si è già guadagnato i due prestigiosi Comedy Academy Award come miglior horror-comico dell'anno, quello per la miglior interpretazione assegnato a Bruce Campell (che sembra nato per interpretare Elvis e ne riproduce a meraviglia sia l'andatura che il modo roco di parlare) e quello per la miglior sceneggiatura attribuito a Don Coscarelli. Bubba Ho-Tep è stato girato a basso costo ma merita già di diritto di essere schierato a fianco di classici come Un lupo mannaro americano a Londra o Sospesi nel tempo e ci auguriamo anche che il regista Don Coscarelli (già resosi protagonista della fortunata saga di Phantasm) riesca nell'impresa di trasporre al cinema anche un altro classico lansdaliano come La notte del Drive Inn. Ma veniamo anzitutto al racconto originale dal quale il film ha preso spunto e del quale vi daremo di seguito un breve assaggio in attesa che venga pubblicato in Italia da Addictions con la traduzione di Sebastiano Pezzani e un'introduzione di Andrea G. Colombo. Joe R. Lansdale immagina che Elvis Presley non sia morto ed abbia scambiato con un suo sosia il proprio destino e che viva ora in una casa di riposo, ossessionato dai ricordi del suo successo, turbato da libidini sessuali, desideroso di tornare in qualche modo sul palco a riesibirsi, inascoltato dalle infermiere e dagli altri degenti che lo considerano un pazzo e un visionario. Altrettanto matto è il suo vicino di stanza John Fotzgerald Kennedy, un vecchiettino di colorie che è convinto di essere il celebre presidente degli Stati Uniti, sopravvissuto all'attentato e trasformato dalla Cia in un uomo di colore. J.F.K. sostiene che gli agenti dei servizi segreti gli hanno rubato una parte del suo cervello e che la custodiscono per esperimenti all'interno della Casa Bianca, mentre il suo corpo è stato pigmentato per impedirgli di poter dimostrare in qualche modo la sua vera identità. I due arzilli vecchietti dovranno però vedersela con un “matusalemme” più pestifero e pestifero di loro: la mummia di Bubba Ho-tep che risvegliatasi nelle acque del fiume adiacente al pensionato, decide di riappropriarsi della propria vita nutrendosi dello spirito degli esseri umani e che ha scelto come base per attaccare le sue vittime nientemeno che i cessi della casa di riposo. Riuciranno Elvis e J.F.K. a sconfiggere Bubba Ho-Tep e a rispedirlo all'inferno? Di più non possiamo raccontarvi per mantenere un po' di supense, ma anche perché ci piace farvi friggere a fuoco lento sulla graticola dell'attesa. Possiamo solo aggiungere che vedrete Elvis combattere contro scarafaggi giganti e dibattersi fra le lenzuola per difendersi da sadiche infermiere… Per non parlare poi del duello finale, in puro stile western con da una parte la decadente mummia di Bubba Ho-Tep (con tanto di Stetson in testa e di colt alla cintura) e dall'altra The Pelvis vestito di bianco e munito di trespolino deambulante e l'inseparabile J.F.K. in carrozzina elettrica. Il racconto originale e il film si integrano a vicenda e Coscarelli è stato fedelissimo al plot e ai dialoghi stesi da Lansdale mentre Cambpell riesce a regalarci una nuova icona del cinema horror-comico, degna dell'Ash che l'ha reso famoso nel ciclo dellqa Casa di Sam Raimi. Joe R. Lansdale spiegherà durante una delle due interviste di Radiodue le ragioni che l'hanno convinto a dedicare un libro e quindi un film a un personaggio come Presley: “Credo che nessuno dei fans di Elvis sia mai stato contento della sua morte. Una morte ingloriosa visto che è deceduto sulla tazza del cesso. Una morte improvvisa, assurda che male si lega con il suo mito. L'America e in particolare il Texas (il paese nel quale sono cresciuto e vivo tutt'ora) amano i miti e le leggende e quindi ho voluto regalare una nuova vita e una nuova morte a Elvis. Una morte gloriosa per quanto possibile. Mi piaceva anche l'idea di farlo incontrare con un altro eroe del “sogno americano”: J.F.K. Mi piaceva l'idea di farli incontrare, smentire la leggenda secondo cui J.F.K. non amasse la musica di Elvis e soprattutto mi piaceva che quest'ultimo si facesse raccontare dal presidente qualche particolare piccante del suo rapporto con Marilyn Monroe. Mia sorella ha conosciuto personalmente Elvis, lavorando a lungo per la Sun Records per cui ho potuto attingere anche a un 'background familiare' per stendere il mio folle Bubba Ho-Tep. Si avete capito bene folle, perché non si può pensare che sia una cosa normale vedere un Elvis Preslety di settant'anni che fra le lenzuola è costretto a subire l'ingiuria di un enorme bubbone che ha minato per sempre la sua virilità. Così come è folle pensare che nella stessa casa di riposo dove è rinchiuso si aggirino altri vecchietti convinti di essere Lone Ranger e John Dillinger. Troppo spesso gli anziani ci vengono descritti come cose usate, andate a male, dismesse, parcheggiate in un ricovero (ho vissuto personalmente il ricovero come degente di mia madre). Mi piaceva l'idea di trasformarli in un pugno di eroi che potessero riscattarsi con una grande missione. Una missione che riescono a compiere nonostante la loro età e i loro acciacchi, combattendo un essere più vecchio di loro: la mummia di Bubba Ho-Tep… Sono molto contento del risultato del film, Don e e Bruce hanno fatto un lavoro incredibile e credo che il film sia molto divertente dalla prima scena all'ultima nonostante sia stato girato con pochi soldi e quasi nessun effetto speciale. E pensare che quando Don è venuto a chiedermi la possibilità di adattare il mio racconto gli ho subito detto: “Hey man sei matto, vuoi che io rubi i tuoi soldi? E' impossibile realizzare un film da quel racconto!” Sono riusciti a stupirmi e i due sono così pazzi che adesso stanno pensando di portare sullo schermo il mio “La notte del drive in”… Dal canto mio ho quasi finito di pensare al terzo capitolo della saga del Drive In e posso anticiparvi che ne ho in cantiere anche un quarto, ma dovrete pazientare un po' per leggerli, prima devo portare a termine altri progetti non meno visionari. Credo che ne vedrete ancora delle belle!!!!”. E delle belle potranno ascoltarne i fans della trasmissione Tutti i colori del giallo i prossimi 28 dicembre e 3 gennaio 2004 con Big Joe R. Lansdale ai microfoni di Radiodue. Per l'occasione lo scrittore americano regalerà ai suoi fans un racconto inedito di Hap e Leonard intitolato “Killer Chili” che potrà essere scaricato a puntate in italiano sul sito della trasmissione condotta da Luca Crovi oppure, sempre grazie a Luca Crovi, che potrete leggere anche su FantasyMagazine
Joe R. Lansdale
Il re è tornato
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