Una morte che si può evitare fuggendo, negando quei supremi valori che rendono gli umani superiori agli animali. La scelta se far prevalere la ragione umana sull' istinto è spesso sofferta, ma in guerra è necessaria.
Capacità umana contro magia
(il mezzo è forte quanto chi lo usa)
In altri autori il mezzo che può salvare i protagonisti da una brutta situazione è spesso rappresentato da un incantesimo, un oggetto magico o qualcosa di soprannaturale e alieno, a volte divino. Tutti elementi assenti nella prosa di Gemmell.
Solo tramite l'uso della ragione e l'espressione delle proprie capacità innate (anche fisiche) è possibile superare l'ostacolo, di qualunque genere esso sia.
Ciò vale non solo per il singolo, ma anche e soprattutto per la collettività, nelle sue varie espressioni sociali.
Quale nobiltà
Siamo stati abituati a leggere di Re, Principi, Baroni... personaggi esponenti della nobiltà, spesso rappresenti di un altro tipo di superiorità: non di sangue ma di spirito.
Con Gemmell la situazione è molto meno costruita: la vera nobiltà è solo quella degli intenti, la nobiltà di sangue è un retaggio negativo della società politica. La vera elite è composta da persone il cui valore è dimostrato dal comportamento nella realtà, e non dall'albero genealogico. Così i Trenta e Il Drago (Drenai) come anche i Gabala (I Cavalieri dei Gabala).
L'umanità nel suo complesso è portata per la distruzione e la violenza, ma l'uomo come singolo può essere un valido esempio di vita.
Il motivo centrale di Gemmell è proprio questo: fornire alle nuove generazioni dei modelli reali, verosimili e soprattutto attuali a cui ispirarsi.
Il viaggio dell'eroe...
Quello che rende davvero grandi gli eroi/antieroi gemmelliani è la loro etica, non originata da una prospettiva ideale e distorta della realtà dei fatti, ma frutto della consapevolezza di essere immersi in un mondo crudele, e della volontà di mantenersi al di sopra di esso.
Se, nel caso di Kiall (L' Ultimo Eroe dei Drenai) e in misura minore del giovane Druss (La Leggenda di Druss) la percezione adolescenziale è lo sprono che li fa muovere all' avventura, il percorso che compiranno li conduce inevitabilmente alla disillusione. Pagina dopo pagina il velo si solleva, rivelando la realtà per quello che è: dura e inflessibile.
Adattarsi a questa nuova visione del mondo è possibile, aggrappandosi a quei valori primordiali che non possono essere abbandonati se si vuole mantenere l' integrità morale, in un divenire "esseri umani".
Questa apparente contraddizione è la dimostrazione che non esiste un'univocità di vedute e di interpretazioni: non ci sono facili dualismi ma solo sfumature.
Altre volte l'etica è un elemento esterno di turbamento che sprona il protagonista a evolversi: prima, per esempio, cercando di reintegrare la propria personale situazione di partenza (Waylander), poi, acquisita una comprensione del mondo esterno, il fine cambia e si sposta sul piano della crescita, della maturazione, che nel suo snodarsi conduce al di là della previsione iniziale.
Spesso questo evento scatenante è la causa della negativizzazione della personalità del personaggio, e il percorso di maturazione tende anche alla redenzione.
...la sua conclusione
La vastità e la portata dei temi in Gemmell non è sostenuta, a prima vista, da un'adeguata forma.
È facile muovere critiche (giustificate) all' autore per la ripetitività, lo stile di scrittura diretto e teso all'azione più che alla riflessione e alla descrizione.
Se si vuole andare oltre alle caratteristiche senza volerle per forza definire difetti, si nota come la
trasmissione di significati ed idee avviene attraverso l'agire. C'è quindi un rapporto di funzionalità tra forma e contenuto: la prima è strumentale a quest'ultimo.
Solo in quest'ottica si apre uno squarcio verso l'interiorità, apparentemente negata dalla struttura letteraria di Gemmell.
Attraverso questa comprensione degli intenti dell'autore, a prescindere dalla loro espressione, si può accettare anche il fatto che i finali dei libri siano tutti trascurati e sproporzionatamente brevi rispetto alle premesse.
In realtà, l'importante non è la meta finale, ma il viaggio.
BIOGRAFIA IN BREVE
David Gemmell è nato a Londra, Inghilterra, nel 1948.
Dopo aver svolto diversi lavori, tra il giornalista, nel 1984 pubblica il suo primo romanzo: Legend, che apre la celebre saga dei Drenai.
Dal 1986 inizia a dedicarsi a tempo pieno alla scrittura, iniziando il ciclo delle Sipstrassi, seguito da diversi libri singoli e saghe "brevi", tra cui il ciclo di Parmenion e quello dei Rigante.
Attualmente vive e lavora ad Hastings, Inghilterra.
2 commenti
Aggiungi un commentoUna domanda, più che un commento. E' da dopo aver letto il Principe Nero che ricordo perfettamente di aver visto da ragazzino un cartone sulla Rai penso chiaramento ispirato a questo libro. C'era l'Iskander, i centauri, il minotauro e più di tutti ricordo Elmo il guerriero senza memoria. Il problema però è che non riesco a trovare niente del genere in rete, qualcuno ricorda di averlo visto? ... e se si, qual'è il titolo con cui andò in onda in Italia?
HO ripreso in mano da pochi giorni IL LUPO BIANCO. Uno splendido romanzo, un mondo affascinante, con alcuni spunti sul nostro modo di essere in questo mondo. Scopro ora che un'altra voce autorevole di quello che viene da sempre indicato come, narrativa per ragazzi, si è spenta. I suoi romanzi però rimangono con noi. Grazie a David Gemmell
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