"Una mattina ti svegli e ti accorgi che, durante la notte, sei stato trasformato in adulto. In preda al panico, ti precipiti in camera dei tuoi genitori. Loro sono stati trasformati in bambini. Racconta il seguito". Questo il titolo del tema-punizione inflitto dal terribile professor Craistang a tre studenti sorpresi a burlarsi di lui con un disegno che lo ritrae in fuga da una massa di gente intenzionata a fargli la pelle. Tema che si trasforma ben presto nel più assurdo e tragico degli incantesimi, nel momento in cui Igor, Joseph e Nourdine si apprestano a eseguirlo. Partono da qui le avventure di tre Signori bambini nella variopinta cittadina francese di Belleville. Dalla fantasia di Daniel Pennac una storia ironica e tragica che analizza e si burla dei problemi della Francia di oggi. Igor, orfano di padre e balia di una madre troppo indaffarata a scartare miriadi di aspiranti fidanzati; Joseph, alle prese con genitori troppo superficiali per accorgersi che il figlio ha bisogno di loro; Nourdine, extracomunitario vittima di una sorella troppo responsabile e di un padre troppo assente.
Il narratore è Pierre, padre di Igor, morto di Aids a causa di una trasfusione, che racconta la storia comodamente seduto sulla lapide, con l'inconfondibile pigiama a righe.
È una storia basata sul cambio di prospettiva, ben condotta dall'autore, che alterna momenti di autentica ilarità ad altri colmi di motivi di riflessione. Mentre i genitori, tornati poco più che poppanti, si godono il ritorno all'età dei giochi e alla mancanza di responsabilità, i tre giovani protagonisti, di colpo catapultati nel corpo di adulti, sono costretti a usare appieno l'inventiva per rincorrere il ritorno alla normalità. Ricorreranno a falsi poliziotti, a prostitute che si fingono mamme e allo stesso professor Crastaing, vittima egli stesso della bizzarra maledizione.
Il punto di forza del romanzo non è tanto la storia, né originalissima né particolarmente ricca di colpi di scena, quanto la riuscita di quasi tutti i personaggi. Eccezionale Crastaing, immutabile negli anni, in grado di terrorizzare allo stesso modo bambini e genitori, sia nelle vesti austere dell’adulto, sia in quelle improbabili dell’adolescente. Il clan delle prostitute, poi, grandi conoscitrici delle debolezze umane, che di fronte a “uomini” che non cercano sesso, si improvvisano straordinarie consigliere.
Dopo cinque bellissimi romanzi sulle avventure del capro espiatorio Benjamin Malaussene e della sua singolare famiglia, Pennac si presta ad un nuovo gioco letterario con la complicità dell'amico regista Pierre Boutron. A partire dalla stessa storia, il primo ha scritto il romanzo, il secondo ha diretto il film. La regola prevedeva che nessuno dei due vedesse il lavoro dell'altro prima della conclusione. Il risultato non è forse all’altezza dei romanzi sulla tribù, ma rimane un'opera godibile, divertente e profonda, scandita dal solito stile schietto e dissacrante a cui Pennac ci ha abituato.
Stile che speriamo di ritrovare ancora nel nuovo romanzo Ecco la storia, edito da Feltrinelli, in libreria dal 6 giugno.
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