A Sybel, figlia del mago Ogam, che chiamava a sé creature leggendarie, viene affidato un bambino da Coren del Sirle. Il bambino Tamlorn è il figlio del re Drede dell’Eldwood e Sybel lo alleva per 12 anni aiutata dal drago Gyld, il falco Ter, il gatto Moriah, Il leone Gules e il cinghiale Cyrin.
Il fato manovra in modo che Tamlorn venga a conoscenza delle proprie origini. Nel ragazzo cresce prepotente il desiderio di conoscere il padre e Sybel lo asseconda, anche se l’amore che porta per il figlio adottivo le renderà straziante il distacco.
Nel cuore di Sybel nel frattempo trova posto anche Coren, ma un’ombra grava su di loro: Drede, padre di Tamlorn e re dell’Eldwood è anche l’assassino di Norrel, fratello di Coren…
Il fumetto, tratto dal romanzo di Patricia McKillip vincitore nel 1975 del World Fantasy Award e pubblicato in Italia con il titolo La maga di Eld, è il primo capitolo di una trilogia (tanto cara alle opere fantasy).
Mentre assistevo alla proiezione di ‘La leggenda degli uomini straordinari' mi ha colpito la scritta dei titoli di testa "tratto dal romanzo grafico di …"
Romanzo grafico. Indeciso se interpretare la cosa come una felice intuizione o una fortunata quanto impropria traduzione letterale di 'graphic novel', registro che nella mia mente la definizione contribuisce a nobilitare una forma d’arte che a volte andrebbe valutata con maggiore attenzione.
Romanzo grafico è una buona definizione per l’opera di Keiko Okano, The Calling, e rende con più esattezza il valore di quello che sarebbe riduttivo chiamare fumetto. E’ la stessa cosa, obietteranno alcuni, avete ragione, se conveniamo che il fumetto può avere dignità pari a quella riconosciuta a un’opera letteraria.
Il tratto con cui la Okano sceglie di rendere la vicenda è gradevole, leggero, essenziale e minuzioso a un tempo, lontano dagli stereotipi grafici dei manga, alla cui scuola si è formata l’illustratrice giapponese vincitrice del premio Tezuka. L’evoluzione fa avvicinare il tratto ai canoni occidentali, uno stile proprio e riconoscibile che rende felice il matrimonio tra letteratura fantasy e illustrazione.
La vicenda, che si dipana tutta all’interno del castello sul monte Eld, possiede una levità grafica che non fa nascere alcuna sensazione di claustrofobia nel lettore. La sensazione di magia incombente percorre la narrazione, senza mai rivelarsi apertamente, se non nel modo in cui gli animali fatati comunicano con la bella Sybel.
L’acquisto è consigliato agli amanti della letteratura; chi invece non sopporta le serie che non si concludono, sappia che una volta cominciata la lettura si viene facilmente rapiti dall’abilità affabulatoria della McKillip e dai disegni. Occorre quindi mettere in conto che per vedere la fine della storia occorre acquistare anche i due libri che ne completano la vicenda. E’ certo che comunque non si avrà la sgradevole sensazione d’aver buttato dei soldi.
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