Siamo a metà dell’opera, sono finalmente usciti i primi due film tratti dal capolavoro di J. R. R. Tolkien e stiamo aspettando l’ultimo, conclusivo, capitolo della trilogia. Vediamo di dare uno sguardo più da vicino e a mente fredda a questo secondo film. Personalmente sono dell’idea che sia un ottimo compendio al libro e invito tutti coloro che lo hanno visto e non conoscono il libro ad aprire le pagine di quel volume e non lasciarsi spaventare dalla mole, perché vi tufferete in un mondo di magia e fiaba, scoprirete cos’è davvero la letteratura e perché non si può definire Tolkien uno scrittore fantasy a meno di non dare la stessa definizione a Dante od Omero. Uno dei motivi dell’immortalità della sua opera sta proprio nel fatto che esso può essere letto da un bambino così come da un adulto ed ognuno di essi vi troverà qualcosa di nuovo e di appropriato, oltretutto lo potrete rileggere più volte (io sono arrivato a cinque) e ogni volta scoprire livelli di lettura completamente diversi. Ma torniamo al film: Le due torri.

Nel secondo libro della trilogia il titolo indica la torre di Saruman e quella di Sauron che si ergono contro il popolo libero, peccato che forse tutto questo nel film non è chiarissimo. Infatti, a mio avviso, questo capitolo cinematografico della saga è un buon film, ma soffre di alcune pecche e non raggiunge le vette del primo (La compagnia dell’Anello). E’ molto lungo e pieno di azione, infatti è necessario seguire almeno tre storie che si dipanano contemporaneamente. Da una parte abbiamo Sam e Frodo che devono portare l’anello verso Monte Fato, poi Merry e Pipino che fuggono dagli orchi e finiscono in mano agli Ent ed infine Aragorn, Legolas e Gimli alla ricerca dei due Hobbit. Questo crea un effetto insolito. Il film è lungo, ma scorre fluido proprio per la grande quantità di azione che c’è e non è mai pesante. Gli effetti speciali sono incredibili e Gollum, personaggio del tutto ricreato elettronicamente meriterebbe un Oscar da solo. A questo punto, però, lo spettatore rischia di avere una reazione differente a seconda che conosca o meno il libro. Per chi ha già letto Il Signore degli anelli e conosce quindi la storia non ci sono grossi problemi, l’azione è incalzante, alcune cose mettono a dura prova la memoria perché si è dubbiosi che siano effettivamente nel libro, ma la memoria copre i buchi narrativi senza problemi. Chi invece si trova spiazzato è chi Tolkien non l’ha mai letto. Il susseguirsi veloce dei cambi di scena, l’alternarsi di ambientazioni e situazioni, tengono sì avvinti alla poltrona, ma alla fine danno la sensazione di non aver ben compreso tutto. A dimostrazione di questo cito la domanda di un amico che di recente mi ha chiesto perché si chiamasse Le due torri.

C’è sempre la speranza, comunque, che nella versione estesa in DVD si metta riparo a tutto questo. Già il primo episodio, rivisto nella versione estesa che prevede oltre mezz’ora in più di film con le musiche rifatte proprio per quell’edizione, diventa praticamente un altro film, più lento, con pause che si soffermano maggiormente sui vari personaggi dandocene un’immagine ancora più tridimensionale. Quindi se anche Le due torri, come è probabile, beneficerà di questo trattamento non potrà che trarne vantaggio. Un altro appunto da fare riguarda le libertà che il regista si è preso rispetto alla storia originale. Se nel primo episodio Jackson era stato decisamente fedele, salvo qualche accettabile variazione, qui i cambiamenti sono parecchi, ma i più eclatanti sono sicuramente l’arrivo del battaglione di elfi in soccorso dei cavalieri del Mark al Trombatorrione, tutta la parte che riguarda il triangolo amoroso Aragorn- Arwen- Eowyn che nel libro è solo accennato mentre nel film assume una notevole rilevanza, infine manca, ed è davvero un peccato, l’intervento finale degli Ent nella battaglia tra gli Orchi e i cavalieri del Mark. Oltretutto, se il primo film si chiudeva un poco oltre il primo libro, il secondo film finisce abbastanza prima del secondo libro. Infatti è del tutto assente il confronto tra Saruman, Grima e Gandalf con la fuga dei primi e la presa di possesso da parte del secondo del Palanthir cosa questa che lascia qualche dubbio su come proseguirà il tutto nel terzo capitolo. In definitiva comunque un buon film, come non si vedeva da molto, ma non un capolavoro, leggermente inferiore al primo, anche se forse più epico grazie alle numerose scene di battaglia presenti che però andrebbe sempre visto pensando che si tratta di un compendio al libro. Se amate il fantasy, o meglio l’epica letteraria, non potete non aver letto nulla del bardo della Terra di Mezzo e se invece non lo amate, ma il film vi ha fatto avvicinare a questo genere forse è il caso di leggere Il Signore degli anelli opera che trascende ogni classificazione per collocarsi nell’Olimpo dell’immortalità.