Non sapevo nulla di questo film e dal titolo e dalla presenza di Jim Carrey nel cast mi aspettavo la solita commedia demenziale, a tratti divertenti, un po’ sentimentale, ma nulla di più. Invece questo film è stato una vera sorpresa, una rivelazione inaspettata, un film geniale e imperdibile. Un film che vorrei riuscire a raccontarvi senza raccontarvelo davvero, perché sia, anche per voi, una sorpresa. Scordatevi il Carrey che conoscete, dimenticate il titolo che trae in inganno e preparatevi a un’esperienza unica. Riderete, perché c’è anche da ridere, ma soprattutto rifletterete e verrete avvolti dalla narrazione, trascinati all’interno di una storia che si snoda in maniera completamente diversa da tutte quelle che conoscete. Percorrerete una strada sapendo dove state andando, ma senza capire come, vi muoverete avanti e indietro nel tempo in un’illogica coerenza, eppure non perderete mai l’orientamento. Osserverete i dettagli e li vedrete sparire, cercherete di focalizzarvi sull’immagine principale ed essa cambierà rapidamente, non ci sono appigli, né punti fermi, tutto ruota, tutto cambia, eppure tutto è comprensibile, affascinante, coerente. La trama? Semplice: un uomo esce da una relazione molto importante e per non soffrire decide di cancellarla dalla sua mente avvalendosi di una società specializzata. Un’idea che è solo il pretesto per un viaggio all’interno delle relazioni interpersonali, della memoria, dell’importanza dei ricordi dolorosi almeno quanto di quelli splendidi.
La sceneggiatura è di Charles Kaufman, l’autore di Essere John Malkovic e Il ladro di Orchidee, e si vede. C’è la stessa genialità irriverente, l’humour caustico, ma soprattutto c’è riflessione senza pesantezza, c’è la capacità di parlare di amore senza essere sdolcinati e in particolare di sottolineare le tante, piccole, difficoltà quotidiane che possono mettere in crisi anche l’amore più solido e così facendo di metterle a nudo nella loro miseria e pochezza.
Alla regia Michel Gondry che è cresciuto alla scuola dei videoclip. E’ una scelta di estremo realismo la sua, la macchina da presa sembra davvero muoversi tra la vita di tutti i giorni e su questa quotidianità si inseriscono i sogni, gli aspetti onirici, con una tale naturalità da spiazzare lo stesso spettatore e allo stesso tempo avvolgerlo senza distrarlo un attimo. Il ritmo è sempre alto, ma mai adrenalico, i cento e otto minuti passano senza accorgersene. Gli attori sembrano essere stati creati per la parte. Jim Carrey e Kate Winslet (la bella protagonista femminile) sono una delle coppie più riuscite, tenere e vere del cinema di ogni tempo, ma accanto a loro troviamo un’inquietante Elijah Wood e una travolgente, quanto triste, Kirsten Dunst. Non capita tutti i giorni di vedere un film così, e per noi che amiamo il fantastico non capita tutti i giorni di fare un viaggio nella memoria e nell’amore in compagnia di Frodo Baggins, Mary Jane Watson ed Edward Nygma, quindi catapultatevi nel cinema più vicino e preparatevi a un’esperienza unica.
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