E' difficile, quando si è sempre all'erta, e, ammettiamolo, quando si è pure un po’ paranoici per natura, non pensare e non farsi mille domande. Non farsi venire mille dubbi. Io sono stato reclutato da gente che poi non ho più visto. Sono in regolare contatto telefonico solamente con due persone. Sento ogni tanto altri che ho visto tre o quattro volte, in posti diversi, in momenti diversi. E mi domando: c'è veramente questa cosa? C'è veramente un noi e un loro?

Beh, certo che Roma... quello indubbiamente mi è sembrato un momento un po’ complicato da assimilare. In effetti tutto, se si considera quell'episodio, sembra molto plausibile. Stavamo esaminando vari schemi possibili. Avevamo stilato una lista di persone da controllare e le stavamo seguendo. E i rilievi delle zone li avevo fatti io di persona, per essere sicuro che coincidessero con quanto ci aspettavamo. Ok, poi è andato tutto storto. Ma quello che è successo, a saperlo leggere, era lì da mesi, nero su bianco, sulla mia scrivania. Una delle cose che non avevamo ancora finito di comprendere. E' veramente possibile domandarsi ancora se questa cosa esiste? Io avevo tutti gli elementi e ho visto lo sviluppo della situazione. Ho visto le singole loro mosse evidenziarsi in rapida successione. E poi ho visto il loro schema chiudersi in modo che ciò che volevano accadesse. Come quel gioco per computer in cui attivi i punti uno per uno e alla fine l'area centrale cambia colore. Nella realtà ci sono state le due sparizioni, il loro momento raro e poi l'incendio. E tutto è diventato concreto. Con piccole cose appena visibili in mezzo a quelle normali. Piccole cose con un significato speciale, che puoi distinguere solo se sai cosa si sta muovendo nell’ombra, quali sono i piani e quali i giochi. Ogni tanto riesco quasi a cogliere l'essenza di questo concetto. Ogni tanto io vedo esattamente le cose come mi hanno detto che sono. E' la mia capacità, dicono. La mia passione per la matematica, per le combinazioni. Tutto s’incastra e vedo la perfezione dello schema che ora è operativo. Attivo in mezzo a noi, come non lo era mai stato.

Poi la mia mente sembra chiudersi. Torno a essere il contabile pragmatico e sospettoso. E dico che i numeri sono viscidi. Se vuoi e se hai abbastanza fantasia ci puoi vedere quello che ti pare.

E allora mi domando se sarei veramente pronto ad agire, anzi, mi domando se lo sarò. E non mi so dare una risposta. Almeno non una che mi piaccia.

Sabato (ora di pranzo)

Stavo per aprire una scatoletta di tonno quando hanno suonato alla porta. Era Stefania! Sì, aveva detto che avremmo pranzato insieme oggi, ma pensavo che volesse dire lunedì, durante la pausa di lavoro. Aveva un completo scuro, splendido. Non si trucca, almeno se lo fa non si vede. Mi ha chiesto se poteva entrare, e io l'ho fatta accomodare in salotto, le ho offerto da bere, poi sono andato in camera a cambiarmi. Quando sono tornato da lei, si è alzata dal divano e mi ha sorriso, arrossendo. L'ho guardata un po’ stupito, ma non ho detto nulla. E' veramente carina.

Sabato (18.30)

Il pranzo è durato più del previsto. Siamo andati in un ristorante in centro in cui non ero mai stato. I camerieri e il gestore la conoscevano bene e ci hanno trattato ottimamente senza farci spendere molto. Ci siamo fermati a lungo a parlare e abbiamo bevuto molto vino. Lei sembrava reggerlo bene, ma alla fine anche il suo viso era arrossato. Mi ha parlato di lei, della sua famiglia, delle sue aspirazioni. Poi ha chiesto di me: chi ero, cosa facevo, perché ero lì. Ed io ho risposto come da copione. Qualche domanda mi è sembrata strana, come se lei cercasse di cogliere qualche falla nella mia narrazione, ma anch'io ho bevuto molto, e forse mi sono confuso. E il vino doveva essere veramente forte perché a pensarci mi tornano in mente ricordi troppo strani. Mi ha chiesto veramente se credo nella predestinazione? Mi sembra improbabile. Eppure. E avrà detto lei "la morte è un'ombra lenta che avvelena l'anima"? Impossibile. L'unica cosa di cui sono certo è che aveva ancora addosso quello splendido profumo, e finché sono stato con lei la testa non mi ha mai fatto male. La tosse però si è accentuata e sono dovuto andare due volte in bagno a lavarmi la faccia per cercare di riprendermi. Quando mi sono visto allo specchio ho notato come i miei occhi fossero lucidi e infossati.

Sono innamorato di lei?

Sabato (23.52)