C'è un'altra cosa che mi lascia perplesso: l'anello mi sembra di averlo già visto da qualche altra parte. L'ho portato in camera mia e l'ho analizzato. Ma non c'è nessuna aura. Anche se gli occhi blu del serpente mi fanno venire i brividi. Dove l'ho visto? Chi, tra le persone che conosco aveva un anello simile?
Alla fine l'ho avvicinato al naso. Profuma. Profuma come Stefania. E' normale che un pezzo di metallo mantenga un odore così a lungo? Sono tornato in salotto, e come rapito da un'ispirazione ho preso in mano la cassetta che avevo nello stereo. Il nastro, senza etichetta, era mio. Ci avevo registrato sopra il CD con una raccolta di Battiato martedì sera. L'ho rigirato in mano per un po’ e poi, lentamente l'ho annusato.
Profuma anche quello.
L'ho inserito di nuovo nello stereo, e l'ho riavvolto fino a che il contatore non è ritornato a zero. Poi ho premuto play.
Domenica (10.47)
Stefania sta suonando alla porta. Non si è accorta che è solo accostata. Io ho la pistola in mano. Lo stomaco e la testa mi fanno un male pazzesco, ma se sono fortunato le sparerò al cuore appena avrà passato la soglia. Poi scapperò, anche se so che quasi sicuramente mi prenderanno. E' dunque questo il mio destino? E cosa succederà dopo?
Nello stereo intanto ho fatto ripartire la cassetta.
Una voce in tutto e per tutto simile alla mia sta annunciando i motivi del mio suicidio, chiedendo scusa ai parenti e agli amici.
La sento e penso che sia comico, in qualche modo: la voce che hanno inciso sul nastro è calma e serena. La mia invece, mentre invito Stefania a entrare, trema.
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